Fonti: Sputnik Mundo     

El Espia Digital

Ago 11, 2018

 

Il mondo inorridito per i crimini degli ” amici” dell’Occidente: arriva a 50 vittime il numero dei morti per l’attacco al bus scolare

Traduzione e nota di Luciano Lago

 

Mosca. Il numero degli uccisi per causa del mortifero attacco della coalizione diretta dall’Arabia Saudita contro un autobus scolare, nella provincia yemenita di Saada (nordest), è salito a 50, come ha informato il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR).
In precedenza le informazioni parlavano di un numero fra i 43 e i 47 morti , secondo varie fonti.


“Secondo le autorità locali,  un totale di 50 persone sono morte e 77 sono risultati i feriti questa mattina, come ha informato l’organizzazione nel suo comunicato, che patrocina l’organizzazione, la maggior parte di questi erano bambini.

 

Si informa che 30 morti e 48 feriti sono stati trasportati nell’ospedale Al Talh
“I bambini non devono pagare per una guerra degli adulti”, ha detto l’incaricato della CICR.

Il 9 di Agosto è arrivata l’informazione che gli aerei della coalizione saudita avevano attaccato un autobus scolare in un mercato di Saada, un bastione dei ribelli sciiti del movimento Ansarollah.


La maggior parte delle vittime sono bambini, in età scolare che viaggiavano nell’autobus che si era fermato per rifornirsi nel mercato alimentare dove gli aerei sauditi hanno effettuato un improvviso bombardamento, come ha riferito il corrispondente di Al Masirah. Queste informazioni sono state confermate dalla Croce Rossa.

 

Il comitato da parte sua ha riportato che nell’attacco dono morti 29 bambini, tutti minori dei 15 anni e almeno 48 persone sono rimase ferite, tra cui 30 bambini. L’organizzazione umanitaria ha confermato che un ospedale locale, appoggiato dall’organizzazione, ha ricevuto decine di feriti e pazienti dopo l’attacco.

 

Pochi giorni prima la coalizione saudita aveva bombardato anche un ospedale , si tratta dell’ospedale di al-Hudaydah, sulla costa ovest dello Yemen, con un bilancio di 55 morti accertati e lo stesso ospedale rimasto distrutto.

 

Da parte sua, la rappresentante dello Yemen dell’Unicef, l’agenzia dell’ONU per l’infanzia, Meritxell Relano, ha detto che era “preoccupata per le informazioni che parlano di bambini morti a Saada”.


“Le nostre equipe stanno verificando il numero delle persone morte e ferite. I bambini non devrebbero essere un obiettivo”, ha aggiunto l’incaricata.


Lo scorso mercoledì anche 18 civili sono morti per attacchi della coalizione contro gli accampamenti debuini nell’area di Omran, a Amchiya. Vedi: Youtube.com/Watch

L’Iran ha condannato l’uccisione degli scolari da parte della coalizione saudita nello Yemen. Teheran ha condannato in modo energico l’attacco della coalizione nello Yemen contro obiettivi civili che ha lasciato un bilancio di oltre 50 morti.


“L’escalation di attacchi aerei su zone residenziali ed obiettivi civili nello Yemen mette in risalto le successive sconfitte della coalizione sui campi di battaglia”, ha dichiarato questo giovedì il portavoce della Cancelleria iraniana, Bahram Qasemi, che ha manifestato le sue condoglianze alle famiglie delle vittime.


Il diplomatico iraniano ha ripudiato la fornitura delle armi all’Arabia Saudita da parte dell’Occidente ed ha sottolineato come “coloro che si autoproclamano difensori dei diritti umani (i paesi occidentali)  sono coinvolti in questi crimini di guerra e ne dovranno rendere conto”

 

Qasemi ha invitato inoltre le Nazioni Unite e i paesi influenti a usare il loro peso politico per fermare in forma immediata gli attacchi  indiscriminati della coalizione saudita e ha invitato a prendere le musure necessarie per proteggere la vita dei civili yemeniti, in particolare le donne ed i bambini.

 

Allo stesso modo il portavoce yemenita ha criticato le organizzazioni per i diritti umani per aver chiuso gli occhi davanti alle ripetute violazioni compiute dalle forze di Rijad nello Yemen.

 

Il lunedì, l’agenzia statunitense AP aveva rivelato che Rijad ed i suoi alleati, sostenuti da Washington, hanno avuto trattative segrete  con il gruppo terrorista di Al-Qaeda, ed hanno reclutato gli estremisti per contenere gli Ansarollah nello Yemen.

 

Abdul Salam, responsabile yemenita,  allo stesso modo ha aggiunto che i sauditi e gli emirati stanno utilizzando i membri dei gruppi estremisti come strumento per promuovere i loro obiettivi.

 

Gli Emirati Arabi (EAU) appoggiano l’aggressione contro lo Yemen iniziata nel 2015. La campagna militare contro la più povera nazione del mono arabo ha lasciato sul campo oltre 13.000 morti e 23.000 feriti, secondo cifre ufficiali, oltre ad una situazione di fame, di mancanza di generei alimentari e acqua potabile che a sua volta ha causato l’insorgere di una epidemia di colera, di peste e difterite che sta mietendo migliaia di vittime fra la popolazione civile.

 

Gli Stati Uniti hanno ribadito che Washington vede Rijad e la Monarchia Saudita come loro alleato strategico, anche dopo l’ultimo massacro perpetrato dall’aviazione saudita.

La portavoce del Dipartimento di Stato, Heather Nauert, ha dichiarato che Washington ha richiesto a Rijad di realizzare una indagine completa sul recente attacco aereo su Saada, tuttavia non ha mancato di qualificare l’Arabia Saudita come alleato strategico degli USA nella regione.

 

Nel corso dell’ultima conferenza stampa è stato chiesto alla portavoce del Dipartimento di Stato di chiarire quale sia l’appoggio logistico e di intelligence che Washington fornisce ai sauditi, la portavoce, Nauert,  non ha risposto riservandosi di trasemttere questa richiesta all’incaricato militare (del Pentagono)  ed ha negato che vi siano truppe USA nello Yemen, nonostanze che vi siano prove documentali e video di commandos di US. special Force che sono atterrati nello Yemen per fornire supporto all’offensiva scatenata dalla coalizione saudita.

 

Nel frattempo il rappresentante saudita, colonnello Turki al-Maliki, ha difeso l’azione di attacco avvenuta a Saada ed ha qualificato questa come “una azione legittima”.

 

Nota: La notizia della strage dei bambini nello Yemen, l’ultima della serie, questa volta non si è potuta occultare, come abitualmente avevano fatto fino ad ora l’apparato dei media prostituiti agli interessi di Washington e di Rijad. L’indignazione per questo crimine e per gli altri che a mala pena sono riusciti a nascondere, sta venendo fuori in una parte significativa dell’opinione pubblica. Si scopre così quale sia l’altra faccia dei Governi occidentali che sostengono di fare gli interventi militari “per difendere i diritti umani”  mentre risulta che  sono alleati e corresponsabili dei peggiori crimini che vengono commessi in paesi come lo Yemen.

 

Cadono finalmente le maschere dell’ipocrisia e viene messa a nudo la natura criminale delle elite di potere che decidono le guerre e le fanno condurre dai loro fiduciari, calpestando tutte le più elementari norme di diritto internazionale e i diritti umani dei popoli oppressi.

 

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