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lunedì 11 giugno 2018

 

Cosa succede con la nave Aquarius

 

Con 629 migranti a bordo, da sabato notte è in attesa del permesso di attraccare in Italia, ma il governo finora lo ha negato: le cose da sapere, messe in ordine

 

Dalla notte tra sabato e domenica la nave Aquarius della ong SOS Mediterranée è in attesa del permesso di attraccare in un porto della Sicilia per far sbarcare i 629 migranti salvati in diverse operazioni nei giorni precedenti. Il governo italiano ha negato alla nave il permesso di arrivare in Italia e ha chiesto al governo di Malta di occuparsi dell’accoglienza dei migranti a bordo; Malta ha rifiutato sostenendo che spetti all’Italia ricevere l’Aquarius in base al diritto internazionale. Quindi la nave ha ricevuto dalle autorità italiane l’indicazione di attendere nuovi ordini, e ora sta navigando in modo circolare tra Malta e la Sicilia.

 

Cos’è la Aquarius
È una nave per il salvataggio dei migranti nel Mediterraneo delle organizzazioni SOS Méditerranée e di Medici Senza Frontiere, che la gestiscono congiuntamente dal 2016. È una vecchia imbarcazione della Guardia Costiera tedesca, che l’ha usata dal 1977 fino al 2008. È lunga 77 metri e può ospitare fino a 500 persone. Batte bandiera di Gibilterra.

Da quando è in servizio nel Mediterraneo per il soccorso dei migranti, si è spesso parlato della Aquarius: l’ultima volta poche settimane fa quando un bambino era nato a bordo della nave dopo un salvataggio di migranti. Nel 2017 la giornalista Annalisa Camilli aveva passato alcuni giorni a bordo della nave e ne aveva raccontato la vita a bordo e le operazioni di soccorso.

 

Cosa è successo sabato
Tra sabato e domenica la Aquarius ha recuperato 629 persone, tra cui 123 minori non accompagnati e 7 donne incinte. 229 persone erano a bordo di due gommoni (uno dei quali si era ribaltato), le altre 400 erano state invece recuperate in altre operazioni della Guardia Costiera e della Marina italiana e sono state successivamente trasbordate sulla Aquarius.

In condizioni normali, dopo grandi operazioni di salvataggio come quelle degli ultimi giorni, la Aquarius sarebbe arrivata in un porto del sud Italia per fare sbarcare tutti i migranti: perché l’Italia è il paese meglio attrezzato a gestire l’arrivo dei migranti e il più vicino ai posti dove vengono soccorsi. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha però deciso di negare alla nave il permesso di attraccare in un porto italiano. Nelle ore precedenti c’erano già stati due grossi sbarchi di migranti in Italia: 232 erano sbarcati sabato nel porto di Reggio Calabria, soccorsi dalla nave della ong Sea Watch, e altri 220 circa erano sbarcati a Pozzallo.

 

Perché l’Italia non vuole la Aquarius?
Il nuovo governo italiano ha promesso più volte di adottare un approccio più duro nei confronti dei migranti che arrivano in Italia. Il principale promotore di questa linea è il nuovo ministro dell’Interno Matteo Salvini, segretario della Lega, che ha spesso difeso le sue posizioni dicendo di voler fermare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo e ha più volte accusato le ong che salvano i migranti di complicità con i trafficanti di migranti nordafricani.

Domenica, poche ore dopo aver negato il permesso di sbarco all’Aquarius, Salvini ha ribadito queste idee, dicendo che l’Italia non può essere l’unico paese a farsi carico dell’accoglienza dei migranti. «Nel Mediterraneo ci sono navi con bandiera di Olanda, Spagna, Gibilterra e Gran Bretagna, ci sono Ong tedesche e spagnole, c’è Malta che non accoglie nessuno, c’è la Francia che respinge alla frontiera, c’è la Spagna che difende i suoi confini con le armi, insomma tutta l’Europa che si fa gli affari suoi», ha scritto Salvini su Facebook. «Da oggi anche l’Italia comincia a dire NO al traffico di esseri umani, NO al business dell’immigrazione clandestina».

 

E Malta cosa c’entra?
Nella sua rotta verso l’Italia, la Aquarius è passata molto vicina all’isola di Malta, che si trova a circa 140 chilometri a sud della Sicilia. Salvini ha ripetuto più volte negli ultimi giorni che Malta dovrebbe farsi carico di più dell’accoglienza dei migranti – «Il buon Dio ha messo Malta più vicino della Sicilia alla Libia. Non è possibile che risponda “no” a qualsiasi richiesta di intervento» – e al governo maltese è stata fatta anche una richiesta ufficiale di accogliere i migranti sulla Aquarius. Domenica sera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha scritto su Facebook di aver parlato con il primo ministro maltese Joseph Muscat e di avergli chiesto di far sbarcare a Malta la Aquarius, ricevendo una risposta negativa.

 

Perché Malta non va bene
Il problema è che Malta – un paese che ha una superficie che è un quarto di quella di Roma – è scarsamente attrezzata per occuparsi di uno sbarco di centinaia di migranti e soprattutto delle loro richieste di protezione internazionale. La cosiddetta convenzione di Amburgo del 1979 e altre norme sul soccorso marittimo prevedono inoltre che gli sbarchi debbano avvenire nel primo “porto sicuro” sia per prossimità geografica sia dal punto di vista del rispetto dei diritti umani. Per questi motivi le ong trasportano in Italia – e solo in Italia – tutte le persone che soccorrono nel tratto di mare fra Libia e Italia. Già oggi Malta accoglie – in proporzione alla popolazione – molti più migranti di quanti ne accolga l’Italia.

 

L’Italia può chiudere i porti ai migranti?
Chiudere i porti, come ha detto di voler fare Salvini domenica, sarebbe una decisione con molte e rilevanti conseguenze. L’idea del governo sembra incompatibile con le norme previste dal Testo Unico sull’immigrazione del 1998, che regola «l’ingresso, il soggiorno e l’allontanamento dal territorio dello Stato» dei migranti. L’articolo 10 del Testo parla dei respingimenti, cioè la pratica di allontanare uno o più migranti che secondo lo stato non sono nella condizione di poter essere accolti. Il Testo specifica chiaramente che il respingimento non può avvenire «nei casi previsti dalle disposizioni vigenti che disciplinano l’asilo politico, il riconoscimento dello status di rifugiato ovvero l’adozione di misure di protezione temporanea per motivi umanitari».

La legge italiana, in sostanza, vieta di respingere persone che chiedono di ottenere una forma di protezione internazionale, cioè o l’asilo politico o la protezione per motivi umanitari. Dato che tutti i migranti che arrivano in Italia hanno diritto di fare richiesta di protezione, sarebbe difficile trovare una base legale per respingerli ancora prima che ne abbiano avuto la possibilità. L’Italia in passato è stata condannata più volte dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo per avere compiuto respingimenti illegali di massa sui passeggeri di alcuni barconi di migranti: la legittimazione di questa misura significherebbe probabilmente l’apertura di nuovi procedimenti da parte della Corte.

 

E quindi, la Aquarius cosa fa?
L’ultima comunicazione da parte della ong SOS Mediterranée è di domenica notte, quando su Twitter ha scritto che la Aquarius aveva ricevuto un ordine di stand by da parte della autorità italiane. La Aquarius, quindi, sta aspettando che venga presa una decisione sul porto dove potrà sbarcare e intanto sta navigando in modo circolare tra la Sicilia e Malta. La sua rotta può essere seguita qui.

 

SOS MEDITERRANEE GER - UPDATE: 22:44 - 10 giu 2018

The #Aquarius has now received instructions from the Italian Maritime Rescue Coordination Centre to standby in our current position which is 35 nautical miles from #Italy and 27 nautical miles from #Malta.

 

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