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12 giugno 2018

 

Aquarius, migranti portati a Valencia da navi militari italiane 

 

La Diciotti della Guardia costiera fa rotta su Catania con 937 persone. Macron: «Italia cinica e irresponsabile». Di Maio reagisce: «Parlano loro». E la Spagna avverte: «Rischio di responsabilità penali».

 

La maggior parte dei 629 naufraghi a bordo della nave Aquarius verranno trasferiti su due navi militari italiane e condotti a Valencia. Ma anche la nave di Sos Mediterranée andrà a Valencia, con a bordo 129 delle persone tratte in salvo. È questo il piano predisposto dal Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma. Una nave della Marina militare e una della Guardia costiera accompagneranno quindi la Aquarius nel porto della città spagnola. Ma da Madrid arriva un avvertimento per il governo italiano: «Non è questione di buonismo o di generosità, ma di diritto umanitario. Ci possono essere responsabilità penali internazionali per la violazione dei trattati sui diritti umani», ha ammonito la ministra della Giustizia, Dolores Delgado

 

IL PARTITO DI MACRON: «VOMITEVOLE LA POSIZIONE DELL'ITALIA». 

Durissimo il commento arrivato dal portavoce del partito di maggioranza francese, La République En Marche del presidente Emmanuel Macron. «La posizione del governo italiano sui migranti? È vomitevole», ha detto il deputato Gabriel Attal, intervistato dalla tivù Public Sénat. Con Macron che ha rincarato la dose, denunciando «una forma di cinismo e di irresponsabilità» da parte dell'Italia nel caso della nave Aquarius. Pronta e secca la replica di Luigi Di Maio: «Proprio loro parlano... hanno scoperto la responsabilità. Li aiutiamo noi, aprano i loro porti». E se da una parte il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux, ha insitito parlando di «comportamento inaccettabile» e di «strumentalizzazione politica», annunciando che Macron parlerà nelle prossime ore con Malta, Spagna e Italia, dall'altra il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha detto che il nostro Paese «non vuole soldi dall'Europa, ma un aiuto concreto sulle migliaia di ricollocamenti che sono solo sulla carta e non effettivi». Salvini stesso riferirà al Senato sul caso Aquarius il 13 giugno.

 

Italia e Germania, inoltre, intendono presentare «una proposta comune sulla protezione delle frontiere esterne» dell'Unione europea «per non perdere ulteriore tempo». A renderlo noto è stato il Viminale, dopo una «lunga e cordiale» telefonata tra Salvini e l'omologo tedesco Horst Seehofer. Tra i due c'è stata «piena sintonia» in tema di «politiche di sicurezza e immigrazione» e Salvini, ha spiegato ancora il ministero, «ha accolto con piacere l'invito del ministro tedesco a un prossimo incontro a Berlino».

 

MEDICI SENZA FRONTIERE: «VIAGGIO LUNGO E DIFFICILE». 

Medici senza frontiere, che a bordo della nave Aquarius ha la sua squadra, non ritiene tuttavia che fare rotta verso Valencia sia una buona soluzione: «Significa costringere persone in sofferenza, che sono a bordo da più di 72 ore, a effettuare un viaggio duro e difficile per altri quattro giorni. La cosa più sensata sarebbe invece quella di consentire il loro sbarco in Italia e poi trasferirli via terra in Spagna». Secondo la Guardia costiera, tuttavia, il viaggio avverrà «nelle condizioni di massima sicurezza possibile per le persone presenti a bordo». Sulla Dattilo e sull'altra nave della Marina militare impiegata saranno presenti medici dell'Ordine di Malta e personale dell'Unicef, per dare supporto ai minori. Il tempo di navigazione per Valencia «è stimato in quattro giorni».

 

QUATTRO DONNE INCINTE SBARCATE A LAMPEDUSA. 

Quattro donne incinte che si trovavano sulla Aquarius sono state portate l'11 giugno a Lampedusa da una motovedetta della Guardia costiera, insieme a un ragazzino minorenne che accusava convulsioni. Le quattro donne sono state portate negli ospedali di Palermo e Agrigento, mentre il ragazzo, anche lui disidratato, dopo le cure è stato trasferit nell'hotspot dell'isola.

 

PORTI APERTI ALLE NAVI MILITARI. 

Nel frattempo un'altra nave, la Diciotti della Guardia costiera, sta facendo rotta verso Catania con 937 persone a bordo, per le quali lo sbarco in Italia è stato consentito dal ministero dell'Interno. Una scelta che rende chiaro il doppio binario imboccato dal Viminale, guidato dal segretario della Lega Matteo Salvini: porti aperti alle navi militari, chiusi invece a quelle delle Ong.

 

IL PLAUSO DI ORBAN: «FINALMENTE, ORA LA POLITICA EUROPEA PUÒ DAVVERO CAMBIARE»

Alle critiche di Spagna e Francia fanno da contraltare gli "elogi" del primo ministro ungherese, Viktor Orban, che ha commentato così la posizione assunta dall'Italia: «È un grande momento che potrebbe davvero portare cambiamenti nella politica europea sulle migrazioni». Orban ha aggiunto che la sua prima reazione quando ha sentito la notizia è stata pensare: «Finalmente! È stato così deprimente sentir dire per anni che le frontiere marittime dell'Europa non possono essere difese, al punto che praticamente passa la voglia di vivere».

 

TONINELLI: «GIUSTO PRAGMATISMO POLITICO». 

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, da cui dipende la Guardia costiera, ha dichiarato: «Sulla vicenda dell'Aquarius c'è stato il giusto pragmatismo politico che prima non c'era. Non abbiamo messo in pericolo la vita di nessuno, i migranti sono stati soccorsi da navi italiane. Stamattina abbiamo mandato viveri e monitorato la situazione dei passeggeri per mettere in sicurezza le donne in gravidanza, ma hanno rifiutato». Quella del governo italiano sull'immigrazione, ha detto ancora Toninelli, «è una strategia molteplice, in Italia il business dell'immigrazione non è più tale. Sembrava tutto normale, oggi si sa che le cose possono cambiare. Basta a chi diceva che con l'immigrazione si guadagna più che con la droga». La Spagna «ha risposto positivamente», adesso l'Italia aspetta «un segnale dalla Francia e più in generale da tutta l'Unione europea».

 

TIMMERMANS: «IMMIGRAZIONE PROBLEMA COMUNE». 

Sul tema è intervenuto anche il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans. Il quale ha detto che in Italia «molti pensano di essere stati abbandonati sul problema dell'immigrazione. È vero che per molto tempo l'Italia è stata lasciata da sola, ma faccio fatica a spiegarlo. Quando vado in Germania o in Svezia e vedo il numero di profughi e rifugiati, la cifra è altissima e comporta anche un problema di integrazione. Quindi, finché continueremo a rifiutare l'idea che abbiamo un problema collettivo che necessita soluzioni collettive, falliremo tutti assieme».

 

AVRAMOPOULOS: «RESPONSABILITÀ DA CONDIVIDERE». 

Concetto ribadito dal Commissario europeo per l'Immigrazione, Dimitris Avramopoulos: «La responsabilità non è solo italiana, maltese o spagnola. È una responsabilità europea e richiede una risposta europea. L'incidente dell'Aquarius dimostra che il nostro lavoro non è finito e non lo sarà presto. Dobbiamo essere preparati. Non possiamo permettere che si ripeta un nuovo 2015, abbiamo bisogno di un approccio comune strutturato, con solidarietà e responsabilità condivise. Non seguiremo la strada di chi ha detto che il comportamento dell'Italia è illegale, sto ancora aspettando di vedere come evolve la situazione».

 

BRUXELLES PROPONE UN BUDGET DI 34,9 MILIARDI. 

Bruxelles, ha detto ancora Avramopoulos, propone di allocare 34,9 miliardi di euro nel prossimo budget 2021-2027 per rafforzare le frontiere esterne e gestire i flussi migratori. Il commissario ha precisato che si tratta del triplo di quanto previsto dall'attuale budget di 13 miliardi. Dei 34,9 miliardi, in particolare, 21,3 sono per il rafforzamento delle frontiere esterne e le agenzie Ue, con 10mila nuovi agenti per Frontex; mentre 10,4 vanno alla gestione dei migranti, col 40% della cifra destinato ai rimpatri.

 

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