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lunedì 2 luglio 2018 

 

Ancora naufragi al largo della Libia, oltre 200 dispersi in 3 giorni

di Matteo Marcelli 

 

In una settimana sono 2.500 i migranti riportati nel Paese nordafricano e rinchiusi nei centri di detenzione. Nel frattempo diminuisce il numero di navi in grado di intervenire nel Mediterraneo

 

Ancora naufragi al largo della Libia. Venerdì 100 dispersi, domenica altri 63. Smentito in serata il terzo naufragio, che alcune fonti davano per accaduto lunedì sera, con un centinaio di dispersi. Il tutto nel nuovo quadro creato dalla chiusura dei porti italiani e dal più complessivo alzarsi dei ponti levatoi di tutta la "fortezza Europa".

Ieri un naufragio al largo delle coste libiche aveva allungato la lista delle vittime "inaugurata" con la tragedia di venerdì, in cui hanno perso la vita almeno 100 persone. La Guardia costiera libica ha confermato l'incidente e ha reso noto di aver tratto in salvo 41 naufraghi. Ma a fare il conto dei morti è stata L'Organizzazione internazionale per le migrazioni smentendo i numeri diffusi dalle autorità di Tripoli: «I migranti dispersi nel naufragio di ieri sono 114, mentre i sopravvissuti sono soltanto 16 e non 41 - si legge in un tweet del portavoce responsabile per il Mediterraneo dell'Oim -. Sono 218 in totale i migranti che hanno perso la vita nello scorso weekend».

 

I sopravvissuti saranno ricondotti in Libia raggiungendo così i 2500 migranti smistati nei 20 centri di detenzione del Paese in una sola settimana. In tutto, stando alle stime diffuse dall'Acnur, sarebbero più di10mila le persone attualmente rinchiuse in condizioni disumane nei campi gestiti dalle autorità locali. L'Oim ha già fatto sapere che l'afflusso di migranti recuperati dalla Guardia costiera libica sta creando un problema di sovraffollamento che, unito alle scarse condizioni igieniche e alle alte temperature, prefigura uno scenario «preoccupante». Secondo il responsabile dell'organizzazione in Libia, Othman Belbeisi, «i trafficanti stanno sfruttando la disperata voglia dei migranti di partire prima che, da parte dell'Europa, ci siano ulteriori giri di vite sugli attraversamenti del Mediterraneo».

 

Nel frattempo la presenza di navi in grado di intervenire e scongiurare nuove tragedie continua a diminuire. La OpenArms sta facendo rotta su Barcellona, vista la chiusura dei porti italiani, con a bordo circa 50 migranti. L'Aquarius, oggetto del recente scontro tra Malta e Italia, si trova ancora Marsiglia per un cambio equipaggio, mentre la Lifeline resta sotto sequestro per decisione del governo di La Valletta. Il capitano Claus-Peter Reisch, ha ottenuto oggi da un giudice maltese il rilascio dietro il pagamento di una cauzione di 11mila dollari. Al 57enne tedesco viene contestata la registrazione irregolare della Lifeline.

 

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