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12/07/2018

 

Nave Diciotti attracca nel porto di Trapani, ma Salvini non autorizza lo sbarco. Due migranti denunciati

 

In mattinata la nave si era avvicinata al molo Ronciglio e poi è tornata indietro. Poi il via libera all'attracco del Mit. Per il vice premier non finisce qui

 

La nave Diciotti della Guardia Costiera italiana ha effettuato l'attracco nel porto di Trapani. Quella che potrebbe essere la fine dell'odissea per i 67 migranti a bordo e per l'equipaggio a lungo non autorizzato allo sbarco in un porto italiano, si arricchisce di un altro capitolo. Matteo Salvini non autorizza lo sbarco delle persone a bordo, perché chiede alla Procura chiarezza sui fatti avvenuti sulla Vos Thalassa, la nave italiana che per prima ha soccorso i migranti, protagonisti poi di una rivolta contro l'equipaggio. Sarebbero stati due i facinorosi - un ghanese e un sudanese - che avrebbero minacciato il personale della Vos Thalassa, che ha quindi chiesto l'intervento della Guardia Costiera.

 

Stamattina la nave Diciotti si è prima avvicinata al porto, poi è tornata indietro. Dopo qualche ora, finalmente il via libera dal Ministero dei Trasporti per l'attracco. Matteo Salvini fa sapere però di non aver dato alcuna autorizzazione allo sbarco, vuole vedere scendere "in manette" i responsabili dell'aggressione sulla Vos Thalassa e fa sapere che non finisce qui.

 

"Io non voglio farmi prendere in giro. Finché non c'è chiarezza su quanto accaduto io non autorizzo nessuno a scendere dalla Diciotti: se qualcuno lo fa al mio posto se ne assumerà la responsabilità" ha detto il ministro dell'Interno, sottolineando che "o hanno mentito gli armatori denunciando aggressioni che non ci sono state e allora devono pagare oppure l'aggressione c'è stata e allora i responsabili devono andare in galera". Sulla Diciotti "in procura c'è un dibattito, io non ho nessuna fretta di farli sbarcare" ha proseguito Salvini, che non ha dato indicazioni su quanto tempo i migranti rimarranno a bordo. "Servirà tutto il tempo necessario - ha sottolineato - chi deve decidere ha il tempo per decidere, ha tutti gli elementi per farlo. In Procura stanno lavorando, attendiamo gli esiti, io non faccio il giudice o il poliziotto, non ho interrogato nessuno, faccio il ministro e cerco di far rispettare l'ordine pubblico. Se ci sono violenti vanno in galera e non in albergo se non ci sono violenti perchè qualcuno ha mentito questo qualcuno ne pagherà le conseguenze".

Salvini nega contrasti fra Ministeri: "Con il ministro Toninelli vado d'amore e d'accordo, oggi non ci siamo sentiti ma ci siamo messaggiati. Io ed i Cinquestelle non siamo mai andati così d'accordo".

 

A decidere eventuali provvedimenti, compresi i fermi, dei migranti, sottolineano gli uffici giudiziari, dovrà essere la Procura di Trapani, dopo avere esaminato il rapporti della Squadra mobile e dello Sco. Risultano due denunciati tra i 67 migranti a bordo, un ghanese e un sudanese idenficati e denunciati da personale della polizia per violenza, minacce e dirottamento.

 

"Se un povero Cristo cade in mare bisogna salvarlo, non possiamo metterci un piede sopra. È la legge del mare. Noi siamo una città aperta all'accoglienza. Ma chi sbaglia è giusto che paghi, e le responsabilità vanno accertare dagli investigatori" ha detto il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida.

 

 

 

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11/07/2018

 

Nave Diciotti è ancora senza porto. Di Maio: "Inimmaginabile chiudere a navi italiane"

 

Slitta lo sbarco dell'imbarcazione della Guardia Costiera italiana, che aveva caricato i 67 migranti della Vos Thalassa. Il Viminale non dà indicazioni

 

La nave Diciotti è ancora in cerca di un porto dove attraccare. L'imbarcazione della guardia costiera italiana, che ieri ha caricato a bordo i 67 migranti che si erano "ammutinati" sulla Vos Thalassa, attende che si risolva il primo braccio di ferro governativo sulla questione migranti.

 

Da una parte Salvini, che ieri ha manifestato tutta la sua irritazione per la vicenda affermando che le autorità marittime italiane non possono sostituirsi a quelle libiche; dall'altro Toninelli e Di Maio, con quest'ultimo che intervenendo a Omnibus ha invece precisato che "se si tratta di una nave italiana intervenuta in una situazione che dovremo chiarire bisogna dare seguito e farla sbarcare".

 

Secondo il vicepremier infatti "non è immaginabile che noi chiudiamo i porti ad una nave italiana, ma condivido tutte le perplessità di quanto accade nel Mediterraneo. Bisogna seguire "un ragionamento logico: prima viene la guardia libica e poi interveniamo noi con la missione europea, ma visto che è europea i migranti vanno portati in tutti i porti europei"

 

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