PIC - Infopal - 5/7/2018 - Mercoledì, 35 palestinesi sono rimasti feriti dalla polizia israeliana durante la repressione di una protesta svoltasi in solidarietà con gli abitanti del villaggio di al-Khan al-Ahmar, a Gerusalemme, minacciato di imminente 

demolizione. La Mezzaluna Rossa palestinese ha dichiarato che quattro cittadini palestinesi sono stati trasferiti negli ospedali per le cure mediche, mentre gli altri sono stati trattati sul campo. Fonti dei media palestinesi hanno riferito che la polizia israeliana ha arrestato 8 palestinesi. Poliziotti israeliani sono stati visti aggredire una giovane donna, strappandole lo hijab e trascinandola a terra prima di arrestarla. Hanno spiegato che la polizia israeliana ha attaccato violentemente gli attivisti palestinesi e gli abitanti di al-Khan al-Ahmar mentre monitoravano i bulldozer israeliani che tentavano di demolire il villaggio beduino. La Corte suprema israeliana a maggio ha stabilito la demolizione di al-Khan al-Ahmar, che ospita 180 palestinesi, con il pretesto della mancata licenza edile. Al-Khan al-Ahmar è una delle 46 comunità beduine in Cisgiordania minacciate di sfollamento forzato. Queste comunità si trovano nell’Area C che è amministrata esclusivamente da Israele sulla base degli accordi di Oslo firmati nel 1993.


MEMO - Infopal - 4/7/2018 - Circa il 65% degli ebrei israeliani intervistati in un nuovo sondaggio ha affermato di ritenere che Israele debba “conseguire una vittoria decisiva negli scontri militari con i palestinesi” per porre fine al conflitto. Il sondaggio condotto dall'”Israel Victory Plan” è stato divulgato mentre alti funzionari della sicurezza israeliani hanno ribadito che Israele è ad un bivio con la Striscia di Gaza, facendo tornare la questione della “risoluzione” all’ordine del giorno. Secondo i risultati del sondaggio, il 77% degli intervistati ha convenuto che nella prossiama guerra contro Hamas o Hezbollah, l’esercito deve vincere. Il sondaggio è stato condotto su un campione di 800 ebrei adulti in Israele. A livello politico, il 59% degli israeliani vede il presidente degli Stati Uniti Donald Trump come il presidente statunitense più solidale verso Israele, mentre il 25%  ha espresso preoccupazione per il fatto che Trump potrebbe volere qualcosa in cambio per il suo sostegno; il 21% è preoccupato per un eventuale riconoscimento dello stato di Palestina, con Gerusalemme come capitale, da parte di Trump , mentre il 62% ha dichiarato di non credere che ciò potrebbe accadere. Nonostante la decisione dell’amministrazione statunitense di trasferire la propria ambasciata nella città di Gerusalemme, la maggioranza degli israeliani continua a credere che le questioni relative ai rifugiati palestinesi e a Gerusalemme restino l’ostacolo più difficile nel conflitto. Nel frattempo, il 58% degli intervistati ha affermato che il riconoscimento da parte dei palestinesi della loro sconfitta è una condizione necessaria per porre fine al conflitto. Secondo il sondaggio, il 39% degli intervistati ritiene che i negoziati siano il modo migliore per ottenere il riconoscimento palestinese di Israele come lo Stato del popolo ebraico, rispetto al 28% e al 23% che credono che sconfiggere la volontà palestinese o usare pressioni economiche siano la soluzione per raggiungere l’obiettivo. Una portavoce del movimento delle donne di Hamas ha affermato che “il diritto al ritorno non è negoziabile” e ha invitato le organizzazioni per i diritti umani “a intervenire per porre fine ai crimini israeliani e all’ingiusto blocco su Gaza”. Il blocco femminile del Comitato Nazionale per la Grande Marcia del Ritorno e Rottura dell’Assedio aveva invitato tutte le organizzazioni femminili, i gruppi studenteschi e i sindacati a Gaza a prendere parte alla marcia prevista per martedì. Il comitato ha affermato che la marcia vuole inviare un chiaro messaggio: “Le donne palestinesi, che sono il simbolo del sacrificio, hanno il loro ruolo nella Grande Marcia del Ritorno contro tutte le cospirazioni che prendono di mira le questioni centrali palestinesi, in particolare il diritto al ritorno”.

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