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luglio 18, 2018

 

L’UE stronca il ministro israeliano: così si alimenta la disinformazione e si mescolano BDS e terrorismo

di Noa Landau

traduzione di Amedeo Rossi

 

Federica Mogherini dell’UE ha scritto una lettera molto critica al ministro della Sicurezza Pubblica di Israele Gilad Erdan, accusandolo di fare affermazioni infondate e inaccettabili secondo cui l’Unione appoggerebbe il terrorismo

 

La ministra degli Esteri dell’Unione Europea, Federica Mogherini, ha inviato una lettera personale molto tagliente al ministro degli Affari Strategici Gilad Erdan chiedendogli di fornire le prove delle affermazioni “vaghe e non comprovate” che l’UE stia finanziando terrorismo ed attività di boicottaggio contro Israele attraverso organizzazioni no profit.

Nella sua lettera, acquisita da Haaretz, Mogherini risponde a un rapporto diffuso in maggio dal ministero degli Affari Strategici intitolato “I milioni dati da istituzioni dell’UE a Ong legate al terrorismo e al boicottaggio contro Israele.”

Nella lettera inviata insieme al rapporto a Mogherini, Erdan scriveva: “Uno studio approfondito realizzato dal mio ministero ha rivelato che nel 2016 l’UE ha finanziato 14 Ong europee e palestinesi che promuovono esplicitamente e chiaramente il BDS.” Ha anche accusato che “molte Ong che promuovono il BDS e che ricevono finanziamenti diretti o indiretti dall’UE sono legate a organizzazioni che l’UE definisce terroristiche.” Erdan ha aggiunto che tali finanziamenti minacciano i rapporti tra l’UE e Israele ed anche “le possibilità di una pace.”

In seguito il rapporto è filtrato al giornale “Israel Hayom” [“Israele oggi”, giornale gratuito israeliano di destra, ndtr.], che lo ha pubblicato sotto il titolo “Milioni di euro di odio”. Nel giorno in cui il rapporto è stato reso noto, Erdan ha twittato: “L’Ue continua a finanziare con decine di milioni di shekel all’anno organizzazioni del BDS, alcune delle quali legate a organizzazioni terroristiche.”

Nella sua lettera, che è stata inviata a Erdan il 5 luglio, Mogherini scrive: “Le accuse secondo cui l’UE appoggerebbe l’incitamento all’odio o il terrorismo sono infondate e inaccettabili. Anche lo stesso titolo del rapporto è inopportuno e fuorviante: mette insieme il terrorismo e il tema del boicottaggio e crea nell’opinione pubblica una confusione inaccettabile riguardo a due fenomeni differenti.” Aggiunge che l’UE si oppone fermamente “a ogni insinuazione sul coinvolgimento dell’UE nel sostegno al terrore o al terrorismo,” e che “accuse vaghe e insostenibili servono solo a contribuire a campagne di disinformazione.”

Mogherini sostiene anche che il rapporto in questione contiene degli errori: “Per esempio, delle 13 organizzazioni elencate nel rapporto, 6 non ricevono finanziamenti dell’UE per attività in Palestina e nessuna di loro riceve fondi UE per attività del BDS,” scrive. Nota anche: “Inoltre, come riportato ampiamente dalla stampa israeliana nelle ultime settimane, un certo numero di organizzazioni citate nel rapporto riceve finanziamenti anche da altri donatori internazionali, compresi gli Stati Uniti.”

Riguardo al presunto appoggio al movimento BDS, Mogherini scrive a Erdan: “L’Unione Europea non ha cambiato la propria posizione riguardo al cosiddetto movimento “Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni” (BDS). Confermando la propria politica di chiara distinzione tra il territorio dello Stato di Israele ed i territori da esso occupati dal 1967, L’UE rifiuta ogni tentativo di isolare Israele e non appoggia appelli al boicottaggio. L’UE non finanzia azioni relative ad attività di boicottaggio. Tuttavia il semplice fatto che un’organizzazione o un singolo individuo sia in rapporto con il movimento BDS non significa che questa entità sia coinvolta nell’incitamento a commettere atti illegali, né la esclude da finanziamenti dell’UE.”

“L’UE è fortemente impegnata nel rispetto della libertà di espressione e di associazione in linea con la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e con la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti Umani. La libertà di espressione è applicabile anche ad informazioni ed idee ‘che offendono, scioccano o disturbano lo Stato e qualche settore della popolazione.’ Ogni azione che abbia come risultato di chiudere lo spazio in cui operano organizzazioni della società civile, limitando indebitamente la libertà di associazione, dovrebbe essere evitata.”

Riguardo alle accuse di appoggiare il terrorismo, Mogherini scrive: “L’UE ha norme molto severe per selezionare e vagliare i beneficiari dei fondi UE. Prendiamo molto seriamente in considerazione ogni accusa di uso scorretto dei fondi UE e siamo impegnati a verificare tutte quelle che vengono presentate con prove concrete. Siamo sicuri che i finanziamenti UE non siano stati utilizzati per appoggiare il boicottaggio di Israele o attività del BDS e sicuramente non per finanziare il terrorismo.”

Alla fine della lettera Mogherini invita Erdan a Bruxelles a mostrare le prove delle sue accuse: “Lei e i suoi funzionari siete i benvenuti a Bruxelles in qualunque momento a presentare le prove che dovreste avere per sostenere queste accuse,” scrive. “Nel contempo invitiamo il vostro governo a perseguire con noi un dialogo produttivo su questioni della società civile, come previsto dal “Piano d’Azione UE-Israele”, in uno spirito di cooperazione aperta e trasparente piuttosto che con materiale senza fondamento reso pubblico senza un dialogo e un coinvolgimento preventivi.” 

Nel rapporto diffuso dal ministero degli Affari Strategici si sosteneva che nel 2016 l’UE ha trasferito più di 5 milioni di euro a organizzazioni “che promuovono la delegittimazione e il boicottaggio contro Israele.” Benché il rapporto sia descritto come “approfondito”, la maggior parte delle accuse è basata su un piccolo numero di casi da fonti accessibili a tutti. Haaretz ha esaminato qualcuna delle affermazioni fatte dal rapporto ed ha scoperto che l’interpretazione di alcuni degli avvenimenti descritti si discosta dalle informazioni su cui si basa. Per esempio, un boicottaggio solo delle colonie è occasionalmente interpretato come un appoggio al BDS, anche se le organizzazioni in questione non lo sostengono necessariamente, o addirittura vi si oppongono, applicando i principi del movimento al vero e proprio Israele. Questa interpretazione si collega con il modo in cui il governo israeliano negli ultimi anni ha cercato di annullare la distinzione tra i due. 

Tuttavia per l’UE questa distinzione è importante. Mentre l’UE non finanzia direttamente attività che promuovono il boicottaggio dello Stato di Israele – escludendone le colonie – vede l’appoggio ideologico al movimento come legittima libertà di espressione politica. L’UE è in grado di controllare l’uso dei suoi finanziamenti, dato che in genere sono destinati in anticipo ad attività specifiche e c’è una supervisione costante.

In altri casi il rapporto del ministero definisce come “sostegno al terrorismo” esempi specifici in cui agenti di Hamas o del Fronte Popolare [per la Liberazione della Palestina, gruppo armato palestinese di orientamento marxista, ndtr.] hanno preso parte ad altre attività sostenute da Ong che ricevono fondi UE. Su questa base Israele sta accusando l’UE di finanziare indirettamente il terrorismo. Una lettura del rapporto mostra anche che un grande numero di denunce sono una riproposizione di affermazioni fatte da organizzazioni di destra, soprattutto dall’Ong “Monitor” [Ong israeliana che si occupa di controllare le Ong internazionali da un punto di vista filo-israeliano, ndtr.].

Erdan ha risposto a questo rapporto dicendo: “È triste che il ministero degli Esteri dell’Unione Europea abbia ancora una volta scelto di nascondere la testa nella sabbia e ignorato le evidenti prove che le organizzazioni del BDS che ricevono fond, sia direttamente che indirettamente, sono legate o collaborano con organizzazioni terroristiche come Hamas e il Fronte Popolare. Mogherini ammette che la maggior parte delle organizzazioni che appaiono nel rapporto del mio ministero in effetti promuovono il boicottaggio di Israele, eppure utilizza la risibile scusa che i soldi sono dati a organizzazioni del boicottaggio ma utilizzati per altri scopi, e non per le loro attività intese a boicottare Israele.”

“Purtroppo scuse come questa rappresentano la politica dell’Unione Europea anche in altre questioni, come il suo atteggiamento nei confronti dell’Iran e del terrorismo palestinese,” continua. “Anche su questi problemi l’UE ha scelto di agire come un’ostrica e si comporta come se fosse cieca nei riguardi dell’odio, dell’incitamento alla violenza e del boicottaggio.”

L’Ue ha commentato questo rapporto informativo dicendo: “In genere non commentiamo o facciamo filtrare scambi di messaggi con i Paesi che sono nostri partner, ma sulla questione delle accuse contenute nel recente rapporto pubblicato dal ministero degli Affari Strategici, i nostri uffici centrali hanno esaminato accuratamente il rapporto e sono arrivati alla conclusione che le accuse presentate nel rapporto sono infondate.”

“L’Ue ha norme molto rigide per verificare e vagliare i beneficiari di fondi UE. Siamo quindi fiduciosi che i fondi UE non siano stati usati per finanziare il terrorismo.”

La nostra lotta contro il terrorismo non è mai stata così dura, ed abbiamo sempre mantenuto una posizione chiara sulle organizzazioni terroristiche. Siamo anche sicuri che i nostri fondi non sono stati usati per appoggiare il boicottaggio di Israele, in particolare non le attività del BDS,” si legge nel commento.

“L’UE ripudia ogni tentativo di isolare Israele e non appoggia appelli al boicottaggio. Nel contempo l’UE rimane ferma nel proteggere la libertà di espressione e di associazione in base alla Carta Fondamentale dei Diritti dell’Unione Europea. Come sempre l’UE verifica ogni seria denuncia presentata in relazione a tali attività e finanziamenti. Se ci dovesse essere una qualche prova che confermi quelle affermazioni, le autorità israeliane saranno le benvenute a presentarcele come parte di un dialogo aperto e trasparente.”

 

 

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