IMEMC – Infopal - 10/8/2018 - Secondo quanto riferito, la Colombia ha deciso di riconoscere la Palestina come uno Stato sovrano, solo pochi giorni prima dell’entrata in carico del presidente neoeletto Ivan Duque, secondo una lettera ufficiale del ministro degli esteri della Colombia, Aria Angela Holguin, al ministro degli Esteri palestinese, Riyad al-Malki. La lettera, consegnata ad al-Malki, affermava che “il Presidente della Repubblica della Colombia ha deciso di riconoscere lo Stato della Palestina”. La lettera ha aggiunto, secondo Ma’an, che il presidente Santos ha deciso di riconoscere la Palestina come uno “Stato sovrano, indipendente e libero”. In risposta alla lettera, un rappresentante palestinese ha dichiarato: “ringraziamo il governo colombiano per questa decisione e siamo sicuri che ciò contribuirà in modo significativo a generare le condizioni necessarie per il raggiugimento della pace in Medio Oriente”. L’ambasciata di Israele a Bogotà ha affermato di essere “sorpresa e delusa”. L’ambasciata israeliana ha pubblicato sul suo account Twitter un post che dice “chiediamo al governo colombiano di fare marcia indietro sulla decisione presa dalla precedente amministrazione nei suoi ultimi giorni, che contravviene alle relazioni strette, alla cooperazione estesa in aree vitali e agli interessi di entrambi i Paesi”. Questa decisione è arrivata dopo molti anni di sforzi intensi esercitati dal ministero degli Esteri palestinese, nonché dalla missione diplomatica della Palestina in Colombia. Fino ad ora, la Colombia era l’unico Paese sudamericano che non riconosceva lo Stato della Palestina. La Palestina è riconosciuta come Stato sovrano da oltre 130 Paesi, dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite e dalla Corte Penale Internazionale (CPI). La Palestina cerca di creare il proprio Stato a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, facendo pressioni per un ritorno ai confini precedenti al 1967.

 

PIC - Infopal - 10/8/2018 - Giovedì, il ministero degli Esteri francese ha rilasciato una dichiarazione per chiedere una soluzione politica duratura per la Striscia di Gaza. “La Francia lamenta l’escalation di violenza tra Israele e la Striscia di Gaza. Condanna il lancio di razzi verso Israele e vorrebbe che la moderazione prevalesse e che il cessate il fuoco fosse mantenuto da tutte le parti, al fine di prevenire ulteriori vittime civili “, si legge nella dichiarazione. La dichiarazione è andata avanti affermando che “questi incidenti sottolineano l’urgente necessità di lavorare per trovare una soluzione politica duratura per Gaza e per rispondere efficacemente alla crisi umanitaria che colpisce la popolazione palestinese” e chiedendo anche il sollevamento dell’embargo israeliano su Gaza. “In particolare, ciò richiede il sollevamento dell’embargo, da un lato – nel rispetto delle preoccupazioni di sicurezza israeliane – ed il raggiungimento della riconciliazione inter-palestinese ed il pieno ritorno dell’Autorità Plestinese a Gaza, dall’altro”. “La Francia, in collaborazione con i suoi partner europei, rimarrà pienamente mobilitata per sostenere gli sforzi con questo obiettivo”. Da parte sua, il ministero degli Esteri tedesco ha espresso profonda preoccupazione per la recente escalation di violenza nella Striscia di Gaza. Il Ministero ha anche dichiarato il suo totale sostegno agli sforzi in atto per raggiungere una soluzione per l’attuale crisi nella Striscia e per prevenire un ulteriore deterioramento. Mercoledì, Israele ha intensificato gli attacchi aerei a Gaza, uccidendo tre palestinesi, tra cui una donna incinta ed il suo bambino di 18 mesi. Giovedì, sono proseguiti gli sforzi per contenere le tensioni a Gaza ed impedire che scoppi una nuova guerra.

 

 

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