Fonte: Fort Russ

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Gen 17, 2018

 

I servizi segreti USA non sono riusciti ad avvelenare Putin

di Inessa Sinchougova

Traduzione e nota di Luciano Lago

 

Alcuni dettagli sono venuti alla luce in relazione alla riunione tra Vladimir Putin ed il presidente Trump che non si è  tenuta al vertice APEC, svoltosi in Vietnam, nel novembre dello scorso anno.

 

Un promemoria del fatto che non si sono potuti svolgere i colloqui a pieno titolo tra Vladimir Putin e Donald Trump, a causa di alcune “richieste atipiche avanzate dalla delegazione nordamericana”, come ha affermato il segretario stampa presidenziale Dmitry Peskov.

 

I “partner” americani hanno insistito sul fatto che l’incontro si svolgesse in una sala da loro affittata, e non hanno accettato alcuna alternativa. Questa iniziativa era contro il protocollo diplomatico, poiché le parti si alternano a vicenda in vari eventi. Al vertice dell’APEC, sarebbe stato il turno della Russia di prenotare ed organizzare un luogo adatto e provvedere alla sistemazione della sala.

 

Un desiderio così persistente manifestato dagli americani di “attirare” il presidente russo in una sala molto specifica non poteva che allertare i servizi di sicurezza. Secondo la loro analisi, è stato deciso di non procedere con la riunione di Trump. All’epoca, questo è stato segnalato come il fallimento del personale interessato ad organizzare l’evento.

Tuttavia, è stato riferito che durante l’incontro, gli americani avrebbero voluto utilizzare un “nanoweapon” (trasmettitore di nanoparticelle tossiche). Si pensa che questa stessa apparecchiatura sia responsabile della morte di sei leader latinoamericani non graditi dagli Stati Uniti, che sono morti di cancro negli ultimi anni (Hugo Chavez è stato uno di questi).

 

Vedi: US nano weapon killed Venezuela’s Hugo Chavez, scientists say

 

È altamente possibile che neppure Trump fosse a conoscenza dell’operazione preparata dai suoi “servizi speciali” e potrebbe anche essere lui stesso un obiettivo di tali “radiazioni”.

 

Nota: Potrebbe sembrare una ipotesi complottista ma in realtà  è molto più reale di quanto si possa pensare. La tecnica dell’avvelenamento mediante radiazioni tossiche è stata già più volte utilizzata dai servizi di intelligence USA nei confronti di personaggi scomodi e vi sono vari allarmi sulle armi di questo tipo che utilizzano le nanaoparticelle di cui gli USA dispongono nei loro magazzini segreti. 

 

Inessa Sinchougova è editor e giornalista presso Fort Russ News, nonché ricercatrice e traduttrice del think-tank di Belgrado, il Center for Syncretic Studies. È stata educata alla Victoria University di Wellington (Nuova Zelanda), nel campo della Scienza politica ed è stata precedentemente impiegata in Strategie di marketing e comunicazione per una multinazionale. Gestisce un famoso canale YouTube per le traduzioni di figure chiave della politica estera russa e appare regolarmente su altri canali mediatici alternativi.

 

Vedi: I nuovi metodi della CIA per l’eliminazione dei leaders politici scomodi

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