Fonte: Fort Russ

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Set 01, 2018

 

Scacco matto in Siria: la chiusura di Idlib significa che la Russia conduce gli USA in un vicolo cieco

di Grigory Egorov

Traduzione e nota di Luciano Lago

 

Gli Stati Uniti faranno ogni sforzo per provocare la situazione a Idlib, dal momento che la distruzione dell’ultimo baluardo dei terroristi in Siria priverà gli USA della loro ragione di essere in Siria. Lo afferma il politologo Igor Shatrov. Secondo l’esperto, la situazione attorno alla zona nord siriana di Idlib, l’ultima importante zona di concentrazione dei militanti che si oppongono a Damasco, significa che gli Stati Uniti e i loro alleati stanno davvero preparando una provocazione su larga scala.

 

La ragione di questo, osserva l’analista di politica internazionale, è nel rischio per gli Stati Uniti di perdere definitivamente il controllo su ciò che sta accadendo nella Repubblica Araba Siriana. “Dobbiamo capire perché la probabilità di un aggravamento del conflitto in Siria è più grande che mai, questo accade perché, mentre Trump era impegnato nel confronto con la Russia o il suo insediamento su altri fronti, la situazione in Siria ha iniziato a normalizzarsi. In generale, tranne su Idlib, non ci sono più terroristi da nessuna parte.

 

No, questa è a tutti gli effetti la zona più grande della loro concentrazione, ed ora c’è la possibilità che l’Esercito siriano e le forze Aerospazali russe mettano fine a questo focolaio “, ha spiegato Shatrov. “La situazione sta uscendo dal controllo americano e gli USA non sanno cosa faranno quando non ci sarà più una vera minaccia in Siria.

 

Come farà allora Washington a spiegare l’esistenza delle basi militari USA create illegalmente in quel paese? Dovranno spiegare agli alleati perché sono laggiù. Questo mentre le nostre basi (russe) e le nostre truppe sono lì su invito delle autorità siriane, che sono ufficialmente riconosciute come materia di diritto internazionale e membro dell’ONU, mentre non hanno mai invitato nessun americano lì “, ha detto Igor Shatrov su NTV.

 

È a questo scopo, ha sottolineato l’esperto, che gli Stati e i loro alleati islamisti accuseranno la Federazione Russa di provocazioni e troveranno quindi per se stessi motivi per un’ulteriore presenza in Siria. Tuttavia, Mosca sta rompendo il gioco, esponendo la preparazione di una provocazione (“alse flag”) con armi chimiche su Idlib in ogni fase.

In precedenza, la Federazione Russa ha trasmesso tutti dati al riguardo alla dirigenza dell’OPCW.

 

Nota: Gli USA vogliono mantenere una loro presenza miltare in Siria (come anche in Iraq) su richiesta del governo di Netanyahu che teme il rafforzamento dell’asse della Resistenza (Siria-Hezbollah-Iran) e per questo fine troveranno il pretesto della “minaccia iraniana”.

 

I neocon che guidano l’Amministrazione di Washington non sono disposti a rinunciare al controllo delle aree strategiche del Medio Oriente a costo di imbarcarsi in un nuovo conflitto. Per tale motivo continuano ad armare i gruppi terroristici ed a proteggerli dalle loro basi. Si rende sempre più evidente e scoperta  la funzione dei gruppi terroristi jihadisti al servizio degli interessi geopolitici di Washington e di Israele. Le spese per la permanenza delle truppe USA vengono finanziate dall’Arabia Saudita sulla base degli ultimi accordi intecorsi tra Washington e Rijad.

 

 

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