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26 febbraio 2018

 

La tregua non regge: gas cloro a Ghuta, bombardamenti sullIsis a Deir Ezzor

 

Regge a fatica, o meglio, non regge la tregua adottata per la Siria sabato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, con denunce dell’impiego bombe al cloro che hanno comportato l’intossicazione di 18 persone, prontamente ricoverate nei centri sanitari. Il fatto è avvenuto al-Chaifounia, località della Ghouta orientale, ed i testimoni hanno riferito di una forte esplosione alla quale è seguito un penetrante odore di cloro.
Intanto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è nuovamente intervenuto per raccomandare il rispetto della tregua, ed ha dichiarato che “Mi aspetto che questa risoluzione sia immediatamente applicata affinché aiuti e servizi umanitari possano essere immediatamente forniti per sollevare le sofferenze del popolo siriano”.
Il fatto è che dalla tregua sono esclusi i gruppi terroristici, e proprio nella Ghuta orientale vi sono nuclei di Jabat Fatah al-Sham (ex al-Nustra, diramazione siriana di al-Qaeda) e quelli salafiti di Jaysh al-Islam, ritenuti terroristici da Siria e Russia ma non dalla comunità internazionale.
Vi sono poi notizie di bombardamenti dell’esercito sull’Isis a Deir Ezzor, nella parte orientale del paese, dove tuttavia sarebbero morti 25 civili, tra cui sette bambini. Lo ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione vicina alle opposizioni e con sede a Londra, spiegando che il fatto è avvenuto a al-Shafaah, “l’ultima sacca dello Stato islamico nella provincia di Deir Ezzor”.
Va detto che spesso le vittime civili sono famigliari degli stessi jihadisti, i quali non danno loro la possibilità di allontanarsi nonostante la pericolosità della situazione.

 

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