Fonte: Fabio Falchi

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13/04/2018

 

Perché il volto della guerra in Siria è improvvisamente cambiato in questi giorni?

di Fabio Falchi

 

Perché il volto della guerra in Siria è improvvisamente cambiato in questi giorni?
La risposta è ovvia: è l'accordo tra Turchia, Russia e Iran che ha cambiato le "regole del gioco" in quel martoriato Paese, tanto più che i turchi sono entrati in Siria (con milizie dell'esercito siriano libero) per dare una "legnata" ai curdi appoggiati degli Usa. 
I curdi hanno ceduto terreno rapidamente, abbandonando ingenti quantitativi di armi di fabbricazione americana, né i soldati Usa (circa 2000) si sono opposti all'invasione turca.
In definitiva il "cambio di campo" della Turchia ha messo di colpo con le spalle al muro sia Israele (che è disoposta a tutto pur di coinvolgere gli Usa in una guerra contro l'Iran) che gli Usa.
Trump allora, "d'istinto", ha gettato la spugna, dichiarando che gli Usa dovevano ritirarsi dalla Siria. Partita persa dunque per l'uomo della Casa Bianca. 
Ma non certo per Israele e per i falchi americani. "Puntuale" infatti è arrivata la reazione di Israele, che ha colpito con missili una base di Hezbollah in Siria. E "puntale" è arrivato pure il presunto attacco chimico da parte di Damasco, per giustificare la repentina marcia indietro di Trump.
Ora che potrebbe accadere?
La Russia ha dichiarato che se gli Usa attaccheranno la Siria non si limiterà ad ossservare i missili americani ma reagirà.
Uno scontro diretto tra Usa e Russia comunque non ci fu nepppure durante la guerra fredda, anche se nella guerra di Corea aerei pilotati da russi si scontrarono con aerei americani. I piloti russi, tuttavia, erano "volontari", proprio per evitare uno scontro diretto tra Russia e Usa. 
L'aviazione Usa vinse nettamente la guerra aerea nel cielo coreano contro i piloti nordcoreani, cinesi e russi (nei duelli aerei il rapporto fu di circa 7:1 a favore dell'aviazione Usa), ma lo scontro tra due reggimenti di élite dell'aviazione russa e gli aerei americani finì senza vinti né vincitori (il rapporto fu di 1:1).
Adesso i falchi americani sono però convinti di potere dare una severa lezione ai russi nel teatro siriano, senza arrivare ad una guerra termonucleare. Ritengono di avere forze migliori e più potenti, tali da far mettere ai russi la coda tra le gambe e far capire ad Erdogan da che parte gli convenga schierarsi.
Orbene, può darsi che gli Usa, che possono pure contare su Israele, siano in grado di concentrare nella regione una forza militare maggiore di quella russa e può darsi che nel settore aeronavale il "gap" tecnologico sia ancora a favore degli Usa. 
Ma proprio questo è pericoloso, perché i russi potrebbero essere indotti ad alzare la posta e potrebbero colpire gli americani anche in altre parti del pianeta. In ogni caso le forze russe possono "far male" agli Usa (e non solo).
Insomma è un "brutto pasticcio". Ma il "silenzio" dell' Europa, rotto solo dalla "voce isterica" degli anglofrancesi e di gazzettieri guerrafondai, è perfino peggiore.

 

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