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febbraio 4, 2018

 

Erdoghan agonizza: il suo regno si disintegra e Assad l’attende al varco

di Ziad Fadil,

Traduzione di Alessandro Lattanzio

 

Erdoghan ha ordinato l’arresto di oltre 300 turchi perché ebbero la temerarietà di mettere in discussione la sua campagna contro i curdi nella Siria settentrionale e il loro principale benefattore, gli Stati Uniti. Inveendo contro un gruppo di medici sbrigativamente arrestati quattro giorni prima ai suoi teppisti, Erdoghan li accusava di tradimento. Ora saranno in prigione in attesa dell’incriminazione. Trump, che probabilmente non sa dove sia la Turchia e ancor meno ciò che vi succede, avrà chiamato Erdoghan per spingerlo ad essere “cauto”. Che Erdoghan abbia minacciato di portare l’operazione militare nella città di Manbij, dove le forze speciali e i marines statunitensi sono situati, aiutando i curdi a crearsi il loro mini-stato nella Siria nord-orientale, sottolinea solo la natura illimitata della stupidità sua e di Trump. Entrambe le nazioni sono membri della NATO e sono legate da un patto di fraternità e amicizia. Beh, non più a quanto pare, mentre la Turchia commette l’abominio del secolo facendo fuggire le truppe statunitensi da una posizione che occupano comunque illegalmente. Che la Turchia sia anche in Siria illegalmente mentre sfida la presenza illegale degli Stati Uniti, è da classico saggio analitico per un corso di diritto internazionale. Il Dottor Assad, da bravo medico, non perde la calma. I suoi amici russi l’incoraggiano a restarne fuori permettendo ai nemici del suo governo di frantumarsi. Voglio dire, a chi importa chi vince o perde? A me certamente no. Se i turchi cacciano gli Stati Uniti, allora, evviva i turchi. Se gli Stati Uniti cacciano i turchi, allora, evviva gli yankee. E se i curdi vengono espulsi, allora, evviva chi lo fa. Non si può perdere con una situazione come questa. Vedete, avrete una fetta di torta da mangiare comunque. Gli Stati Uniti cercano di salvare la faccia fingendo di non avere alcun interesse per l’area d’Ifrin. Tuttavia, una linea rossa sarà violata se i turchi coinvolgeranno le forze curde di Manbij. Con pretese 1700-2000 truppe, quale sarà la strategia statunitense? Di certo non è una forza sufficiente ad affrontare l’esercito turco. Invece, ciò che appare incombente è un pantano simile al Vietnam per Erdoghan. Se Ankara persiste nell’annullare i curdi dalla Siria settentrionale, avrà una presenza a lungo termine dalle statistiche morbose. Nel frattempo, l’Esercito arabo siriano continuerà a colpire i ratti terroristici d’Idlib fin quando non si spezzeranno, collasseranno e scompariranno. Lo stesso accadrà nel Ghuta orientale. Una volta raggiunti gli obiettivi della Siria, il Dottor Assad si rivolgerà al problema turco e curdo nel nord e nel nord-est. Noi di SyrPer crediamo che sia nell’interesse della Siria allearsi con la Turchia e aiutarla a sradicare la minaccia curda. Ciò metterà alla prova la politica dichiarata da Erdoghan, combattere solo il terrorismo e non occupare il territorio di un’altra nazione. I curdi, che hanno dimostrato di essere dei traditori, dovranno essere distrutti. In ogni caso, combattere a fianco dei turchi per liberare il Paese dalla pestilenza curda lascerà l’esercito turco troppo debole per combattere, se e quando Damasco non vedrà altra alternativa che entrare in guerra contro Ankara. È incredibile come i curdi siano caduti in tale trappola sapendo dalle esperienze passate quanto siano affidabili gli yankee in caso di alleanze con minoranze del Medio Oriente.
Siria e Russia erodono con successo la presenza dei terroristi ad Idlib. Si può leggere ciò da quanto accade con le vocianti storie su armi chimiche inventate per accusare il governo di Assad. Vorrei poter avere un nichelino ad ogni uso della parola “regime” nella confusa stampa occidentale. Sarei abbastanza ricco. In ogni caso, i media dei terroristi lamentano i pesanti bombardamenti su Saraqib ed Idlib. Come sempre, i media dei terroristi cercavano di suscitare emozioni parlando solo di vittime civili ignorando l’efficacia dei bombardamenti aerei sulle posizioni e i depositi di armi dei terroristi. A giudicare dai commenti dei lettori, dopo alcuni articoli, nessuno si fa ingannare da tutto ciò. L’Esercito arabo siriano è ora a soli 9 km da Saraqib, potendo liberare l’autostrada tra Aleppo e Damasco, per non parlare di Aleppo e Idlib. Ieri l’EAS liberava le seguenti cittadine nella provincia d’Idlib: al-Mushayrifa, al-Tuayhina, Tal Sultan, al-Husayniyah, Masada, Tal Qarita, Jabal Tuil e Tal Qalba. Questo ha posizionato le avanguardie dell’EAS nella distanza summenzionata. Prevediamo l’assalto su Saraqib questa settimana, poiché SAAF e RuAF continuano a bombardarla con un’intensità senza precedenti. Questo è il motivo per cui i media dei terroristi impazziscono. È anche il motivo per cui il supremo terrorista saudita Abdullah al-Muhaysini, veniva intercettato mentre parlava ad alcuni dei suoi capi dicendogli che “il morale collassa” dopo le “catastrofi di Aleppo ed Idlib”, oltre ad inveire contro il conflitto tra i ranghi dei terroristi, impedendo l’istituzione di un centro di comando terroristico congiunto. A sud-est di Aleppo ieri, proprio al confine con Idlib, l’EAS spazzava via interi nidi di scarafaggi terroristici a Qafr Hadad, Ziyarat al-Mataq, Warida, Zamar, Tal Warida e Tal Alush. Le città venivano liberate dalle mine e dagli IED dai genieri dell’EAS. E venivo informato che 16 ratti appartenenti ad al-Nusra furono eliminati e decine feriti mentre fuggivano nei villaggi vicini. È ovvio che l’anarchia regna tra i terroristi d’Idlib. Senza un posto dove andare, alcuni scompaiono per sfuggire a una morte certa. La cosa è chiara.
Come nota, l’ultimo aereo AWACS russo A-50 veniva visto nei cieli della Siria, segnando un nuovo capitolo del sostegno di Mosca al popolo siriano. Secondo quanto riferito, l’aereo può rilevare la presenza di velivoli stealth.

 

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