Articolo pubblicato anche su Nigrizia.it

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28 Settembre 2019

 

La prima vittima dei cambiamenti climatici

di Alex Zanotelli

 

La riduzione dell’acqua potabile nel mondo è una delle conseguenze più gravi del surriscaldamento del pianeta. Diverse imprese multinazionali lo hanno capito già da tempo. Intanto, il referendum sull’acqua del 2011, che ha deciso che l’acqua deve uscire dal mercato, resta affossato dall’ipocrisia dei governi e da quella del presidente della Camera. Tuttavia oggi il mondo deve fare i conti con un inaspettato, esteso e coraggioso movimento: secondo Alex Zanotelli Fridays for Future può ribellarsi e salvare sorella acqua

 

L’acqua potabile sarà la vittima dei cambiamenti climatici in arrivo. Con il surriscaldamento del Pianeta avremo lo scioglimento dei ghiacciai e dei nevai e sempre meno piogge, per cui avremo sempre meno acqua potabile a disposizione. L’acqua è già oggi scarsa. Solo il 3 per cento dell’acqua che c’è oggi nel mondo infatti è potabile. Di questa il 2,7 per cento è usata dall’agricoltura e dall’industria, in mano ai ricchi del mondo. Ciò significa che ben poco resta per gli impoveriti della terra (la maggioranza!). Già oggi una persona su tre non ha accesso all’acqua e quattro miliardi di persone non hanno accesso ai servizi sanitari e igienici.

 

Il potere economico-finanziario ha già fiutato che l’acqua è “l’oro blu” del futuro che spiazzerà “l’oro nero”. Ecco spiegata la nascita delle grandi multinazionali dell’acqua (Veolia, Suez..) che hanno già messo le mani su gran parte dell’acqua del Pianeta facendo lauti guadagni. Se l’acqua diventerà una merce e fonte di lucro, questo significherà la morte di milioni di persone. Se oggi uccidiamo per fame 20-30 milioni di persone all’anno, domani, nel momento in cui l’acqua diventerà completamente una merce, avremo cento milioni di morti di sete. Per questo papa Francesco, nell’enciclica Laudato Sì è così lapidario: ”L’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano, essenziale, fondamentale e universale perché determina la sopravvivenza delle persone e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani”. Questo il popolo italiano lo ha espresso nel Referendum del 2011 che ha sancito due punti fondamentali: l’acqua deve uscire dal mercato e non si può fare profitto su questo bene così prezioso. Purtroppo tutti i governi che da allora si sono succeduti in questo paese (centro-destra, centro–sinistra e giallo-verde) non hanno recepito questa decisione del popolo italiano. Né i vari presidenti della Repubblica hanno mai richiamato i rispettivi parlamenti a tradurre in legge il Referendum. L’ultimo governo giallo-verde (Cinque Stelle-Lega) aveva posto la ripubblicizzazione dell’acqua come primo punto del “Contratto di governo”. Lo stesso presidente della Camera, Roberto Fico, aveva convocato in Parlamento il Forum italiano dei movimenti per l’acqua e aveva detto che legava la sua presidenza alla ripubblicizzazione dell’acqua. Ed invece, non abbiamo ottenuto nulla.

 

Napoli, 27 settembre 2019. Foto di Ferdinando Kaiser

 

Ora siamo davanti a un nuovo governo giallo-rosso (Cinque Stelle-PD). Sarà la volta buona? Non sarà di certo un’operazione facile. Toccherà a noi dal basso premere sul governo perché obbedisca a quello che ventisei milioni di italiani hanno già deciso.

La grande obiezione che pongono i poteri forti contro la ripubblicizzazione è il costo dell’operazione: venti-trenta miliardi di euro! I nostri esperti invece hanno dimostrato che la ripubblicizzazione potrebbe essere fatta con meno di due miliardi di euro come si può approfondire nel testo Il costo della ripubblicizzazione del servizio idrico integrato del Forum Italiano dei movimenti per l’acqua. Per questo chiedo a tutte le realtà di base impegnate per la gestione pubblica dell’acqua perché si mobilitino di nuovo per forzare questo governo a votare la Legge di iniziativa popolare che è già pronta in Commissione Ambiente. Chiedo soprattutto ai giovani impegnati nel grande movimento Fridays for Future di mettere anche l’acqua fra le loro priorità perché sarà la prima grande vittima dei cambiamenti climatici. Gli studenti che scesi in piazza il 27 settembre, Giornata mondiale dello sciopero scolastico, indetto da Greta Thunberg, chiedano con forza anche la gestione pubblica dell’acqua nel nostro paese. Questi giovanissimi, che scendono in piazza gridando con Greta: ”Non vi permetteremo di farla franca. Qui, ora, noi diciamo basta!”, fanno vergognare noi adulti che non riusciamo più a urlare, a gridare, a pretendere i nostri diritti. Noi adulti prendiamo esempio da questi giovani per forzare il governo giallo-rosso a ripubblicizzare l’acqua. Sarebbe uno straordinario esempio per l’Europa e per il mondo.

L’acqua è la madre di tutta la vita su questo pianeta. Impegnarsi in difesa di “sorella acqua” significa impegnarsi per salvare il Pianeta.

 

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