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2 Settembre 2019

 

Gli incendi in Amazzonia stanno diventando un problema in primis per il Brasile

 

«Ci hanno ricordato l’importante ruolo che le foreste svolgono nell’ecosistema globale, ma non si può trascurare il fatto che le foreste amazzoniche intatte sono di fondamentale importanza per il clima locale»

 

Gli incendi che stanno (ancora) divorando l’Amazzonia rappresentano una crisi dalla portata globale per gli impatti che comportano in termini di deforestazione, cambiamenti climatici e perdita di biodiversità, ma si stanno rivelando in primis un grosso problema per il Brasile: da una parte il vorace appetito che si sta mangiando la foresta amazzonica compromette l’immagine del governo brasiliano e minaccia l’industria agroalimentare nazionale, incrinando i rapporti internazionali – e commerciali – come emerso dal G7 di Biarritz, dall’altra la progressiva deforestazione sta non solo cambiando il clima globale ma minacciando direttamente la stabilità di quello brasiliano.

 

Per realizzare la ricerca Climate Benefits of Intact Amazon Forests and the Biophysical Consequences of Disturbance, appena pubblicata sulla prestigiosa rivista Frontiers, i ricercatori dell’Università di Leeds hanno valutato le conseguenze climatiche della deforestazione in Amazzonia tra il 2001 e il 2013, restituendo risultati molto chiari: le porzioni di foresta amazzonica rimaste pressoché intatte in questo periodo hanno registrato la maggiore stabilità climatica nel corso di un decennio, mostrando solo piccoli aumenti di temperatura; le aree con copertura arborea ridotta entro il 70% si sono invece riscaldate in media di +0,44°C in più rispetto alle altre, mentre nei periodi più secchi dell’anno le arre colpite da grave deforestazione sono arrivate a segnare +1,5°C rispetto alle altre.

 

Insieme alla deforestazione dunque il Brasile sta accelerando i cambiamenti climatici direttamente in casa propria, e i devastanti incendi di questa stagione lasceranno il segno per molti anni a venire. A sua volta l’incremento di temperatura determina uno stress locale da siccità, che a sua volta rende l’Amazzonia più suscettibile agli incendi. «Gli incendi in Amazzonia ci hanno ricordato l’importante ruolo che le foreste svolgono nell’ecosistema globale, ma non si può trascurare il fatto che – sottolinea Jess Baker  dall’Università di Leeds – le foreste amazzoniche intatte sono di fondamentale importanza anche per il clima locale del Brasile».

 

È dall’incrocio di queste esigenze locali e globali che può scaturire un’efficace e duratura protezione dell’Amazzonia. Oggi l’allevamento del bestiame è responsabile dell’80% della deforestazione in corso nella foresta pluviale amazzonica, ma in realtà – come ricordato recentemente anche dal Sole 24 Ore – l’alternativa esiste eccome: «Uno studio pubblicato su Nature rivela che un ettaro di foresta amazzonica rende ogni anno 148 dollari se trasformato in terreno da allevamento, 1.000 dollari se impiegato per l’estrazione di legname commerciale distruggendo tutti gli altri tipi di arbusti e 6.820 dollari se la foresta viene rispettata, limitandosi a “mieterla”, per raccogliere frutta, lattice e legname».

Attuare una gestione integrata di questo tipo permetterebbe al Brasile di ricavare maggiori profitti da una gestione più sostenibile dell’Amazzonia, assicurando giusti introiti per le popolazioni locali anziché solo alle grandi multinazionali dell’agroindustria. A sua volta, permetterebbe di mettere in campo un importante incentivo economico per fermare la deforestazione dell’Amazzonia, una piaga per l’intero pianeta: come già ricordato su queste pagine l’Amazzonia è stata disboscata per oltre il 15% rispetto al suo stato iniziale (epoca pre-umana), e gli scienziati sono preoccupati che se il disboscamento dovesse raggiungere il 25% non ci saranno abbastanza alberi per mantenere l’equilibrio del ciclo dell’acqua. La regione attraverserà un punto critico ed eventualmente evolvere verso la savana. Ciò avrebbe enormi conseguenze anche per il resto del mondo, ma in primis per il Brasile che attraverso le politiche portate avanti dal governo Bolsonaro sta letteralmente segando il ramo su cui è seduto.

 

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