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14/10/2019

 

Il tifone Hagibis lascia 40 morti, 17 dispersi e 189 feriti

 

Nelle operazioni di salvataggio impegnati più di 110mila tra agenti di polizia, vigili del fuoco, soldati e personale della guardia costiera. A mezzogiorno di oggi, circa 38mila persone in 17 prefetture hanno evacuato le proprie case. Straripati 21 fiumi a Nagano, Fukushima, Ibaraki ed altre tre prefetture.

 

Il bilancio delle vittime del tifone Hagibis è salito a 40 questa mattina, mentre le squadre di ricerca e salvataggio continuano ad operare nelle aree colpite da alluvioni e frane nel Giappone centrale e orientale. La tempesta si è allontanato dall’arcipelago nipponico ieri, e pur avendo in gran parte risparmiato la capitale, ha lasciato una scia di distruzione nelle regioni circostanti: le autorità contano 17 persone disperse e 189 feriti.

Il segretario capo del governo, Yoshihide Suga, riferisce che per le operazioni di salvataggio sono mobilitati più di 110mila tra agenti di polizia, vigili del fuoco, soldati e personale della guardia costiera, nonché circa 100 elicotteri. In diverse località del Paese, i velivoli hanno tratto in salvo i sopravvissuti dai tetti e dai balconi, ma a Fukushima un’operazione è finita in tragedia quando una donna è caduta dalla barella che la stava portando a bordo.

Durante una riunione della task force sul disastro, il primo ministro Shinzo Abe ha dichiarato che il governo farà tutto il possibile per sostenere le persone colpite dal tifone e dalle sue conseguenze. Il premier ha aggiunto che istituirà un gruppo di interazione per migliorare i rifugi e aiutare gli sfollati a trovare un posto dove vivere.

L’Agenzia di gestione degli incendi e dei disastri afferma che a mezzogiorno di oggi, circa 38mila persone in 17 prefetture hanno evacuato le proprie case. “Temiamo – ha proseguito Abe – che l'impatto [della tempesta] sulla vita e sulle attività economiche possa persistere. “Risponderemo nel miglior modo possibile, continuando a pensare a quanti soffrono”.

Il premier ha incaricato i ministri del gabinetto di garantire il rapido ripristino di infrastrutture come elettricità e sistemi idrici; di fornire cibo, acqua ed altri materiali senza attendere le richieste delle autorità locali.

Il 19mo tifone della stagione ha scaricato piogge record che hanno portato corsi d’acqua a rompere gli argini, inondando quartieri residenziali e provocando frane in 11 prefetture. Gli sfollati che non sono potuti tornare a casa continuano a rifugiarsi in luoghi come le scuole locali. Il ministero di Territorio, Infrastrutture, Trasporti e Turismo dichiara che sono straripati 21 fiumi a Nagano, Fukushima, Ibaraki ed altre tre prefetture.

Il sistema idrico “non ha retto”, racconta ad AsiaNews p. Gianluca Belotti, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) da 11 anni nel Paese. “In 12 ore – prosegue il sacerdote – il tifone Hagibis ha rovesciato la quantità d’acqua che una tempesta normale versa in tre o quattro giorni. Le autorità non hanno mai registrato qualcosa di simile. Il 70% del Paese è montuoso, motivo per cui le Alpi hanno trattenuto la tempesta, che non ha attraversato il Paese. Questa è entrata nella baia di Tokyo per poi dirigersi a nord con estrema lentezza”.

 

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