https://www.ilpost.it/

giovedì 7 febbraio 2019

 

Padre Paolo Dall’Oglio è vivo, scrive il “Times”

 

Secondo quanto scrive il quotidiano britannico Times, il sacerdote italiano Paolo Dall’Oglio, rapito in Siria nel 2013, è ancora vivo. Dall’Oglio sarebbe ostaggio dello Stato Islamico insieme ad altri cittadini occidentali, tra cui il fotogiornalista inglese John Cantlie e un’infermiera neozelandese della Croce rossa. Secondo quanto riportano le fonti curde con cui ha parlato il Times, i tre sono in ostaggio di miliziani dello Stato Islamico, che starebbero trattando con le forze arabo-curde sostenute dagli Stati Uniti per lasciare in sicurezza il paese in cambio della liberazione degli ostaggi. Dall’Oglio era stato rapito a Raqqa, in Siria, nel luglio del 2013 e da allora non c’erano state più notizie su di lui.


http://www.ansa.it

07 febbraio 2019

 

Padre Dall'Oglio sarebbe vivo Il Vaticano: "Nessun riscontro"

Il Times: "Usato come oggetto di scambio con il giornalista John Cantlie"

 

Paolo Dall'Oglio, il sacerdote gesuita rapito in Siria nel 2013, sarebbe ancora vivo e oggetto di una trattativa dello Stato islamico per sfuggire all'annientamento in una delle ultime sacche di territorio sotto il suo controllo. E' quanto riferito al Times da fonti curde. Oggetto dei negoziati, secondo il quotidiano, sarebbero oltre a Dall'Oglio il giornalista britannico John Cantlie e un'infermiera della Croce Rossa dalla Nuova Zelanda. L'Isis, secondo le fonti citate dal quotidiano, starebbe cercando un accordo con le forze curdo-arabe sostenute dagli Stati Uniti che li circondano, chiedendo un passaggio sicuro in cambio della liberazione degli ostaggi.

Nessun riscontro al momento in Vaticano alla notizia che padre Dall'Oglio, il sacerdote gesuita rapito in Siria nel 2013, sarebbe ancora vivo e oggetto di una trattativa dello Stato islamico per sfuggire all'annientamento in una delle ultime sacche di territorio sotto il suo controllo. Allo stato attuale, anche Oltretevere si apprende quanto circola nei media dopo che è rimbalzata la notizia del Times appresa da fonti curde. "Non abbiamo riscontri", rispondono all'ANSA fonti qualificate.
"L'unica cosa che possiamo dire in questo momento è che continuiamo a pregare perché padre Paolo Dall'Oglio sia vivo". Così il direttore della Sala stampa vaticana, Alessandro Gisotti, risponde alla richiesta di commentare le notizie sulla possibilità che il gesuita romano rapito in Siria nel 2013 sia ancora vivo e ostaggio dell'Isis. "Mi associo - aggiunge - alle parole di speranza pronunciate questa mattina dal nunzio apostolico in Siria, card. Mario Zenari, che abbiamo avuto modo di sentire".

Le forze curdo-siriane che guidano l'offensiva contro l'Isis nel sud-est della Siria smentiscono di essere a conoscenza dell'esistenza in vita del gesuita italiano Paolo Dall'Oglio e della sua permanenza come ostaggio nell'ultima sacca di territorio ancora in mano ai jihadisti. Lo ha detto all'ANSA il portavoce delle Forze siriane democratiche (Sdf), Mustafa Bali, raggiunto telefonicamente. Stamani il Times aveva affermato che Dall'Oglio sarebbe vivo assieme ad altri due ostaggi nelle mani dell'Isis.


https://www.thetimes.co.uk/

December 29 2018

 

Fall of Raqqa sheds light on disappearance of Father Paolo Dall’Oglio

By Anthony Loyd

 

The last time the priest was seen he was knocking on the door of Islamic State’s headquarters in Raqqa.

Most people were too afraid to go near the governor’s building, but not Father Paolo Dall’Oglio. As a man of intense faith, a fluent Arabic speaker who had studied the Koran and who was deeply revered throughout Syria, the Italian priest hoped that he would be courteously received by the Isis emir with whom he had an appointment.

It was July 29, 2013. Four months earlier Raqqa had been captured from the regime by a loose alliance of Islamist groups who at first shared an uneasy control of the city. Isis was already gaining dominance, however, when Father Paolo, 58, went to see them.

 


https://www.dailymail.co.uk

7 February 2019

 

Desperate ISIS are using British hostage John Cantlie, an Italian priest and a nurse as bargaining chips for safe passage from last stronghold to avoid annihilation

By Sara Malm and Tim Stickings

 

British journalist John Cantlie was kidnapped by ISIS in Syria in November 2012

He has appeared in propaganda videos for the terrorists, most recently in 2016  

UK security minister Ben Wallace said this week he was still believed to be alive

Kurdish forces say Cantlie and two other hostages are being used as leverage

ISIS leaders hope to trade him, and Italian priest and a nurse, for freedom 

           

Captive: British journalist John Cantlie, pictured before his kidnapping, is believed to be still alive and in the hands of ISIS 

British journalist John Cantlie, who was captured by ISIS six years ago, has been kept alive by jihadist leaders be traded for their own freedom, Kurdish forces have said.

ISIS is allegedly trying to use Mr Cantlie and two other Western hostages as bargaining chips as US-backed Kurdish forces close in on the final pocket of jihadists in Syria.  

 

Italian priest Paolo Dall’Oglio, 64, and a female Red Cross nurse, whose identity has been withheld by the organisation for her safety, were both feared to have been executed by ISIS.

 

All three were captured on separate occasions during the ascent of the terrorist organisation in 2012-2013, and if they are still alive, would have survived several years as ISIS prisoners.   

The trio are now being used by ISIS during negotiations with Kurdish forces, who have surrounded the few hundred remaining Islamist fighters in the Syrian province of Deir ez-Zor, according to The Times. 

 

Kurdish army officials told the newspaper that all three have been mentioned by ISIS fighters and their family members captured recently, but stressed that this had not been verified.

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