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Agosto 13, 2019

 

Nella scorsa notte l’esercito cinese è entrato in Hong Kong. Quanto prima della repressione?

 

Una colonna veramente impressionante, parte probabilmente di quella concentrazione militare che nei giorni scorsi era stata vista nello Shenzen, regione confinante con Hong Kong. Nella città è già presente su pianta stabile una guarnigione consistente, per cui è ovvio l’intento intimidatorio.

 

Le forze di polizia stanno preparandosi all’uso dei cannoni ad acqua, ma chiaramente il pericolo maggiore deriva dall’intervento dell’esercito. A questo link potete vedere le esercitazioni

 

https://www.scmp.com/news/hong-kong/politics/article/3022668/riot-police-protesters-clash-unprecedented-violence-hong

 

Il potere giudiziario ha dato ordine alla polizia di sgomberare l’aeroporto ad ogni costo ed in occasione di questo evento potranno esserci degli scontri molto duri, forse anche la partenza della repressione vera e propria. Nello stesso tempo i media cinesi parlano sempre di più dei manifestanti come di terroristi, e questo è un altro messaggio subliminare che serve a giustificare le successive repressioni.

 

Se qualcuno sta aizzando le manifestazioni, sta giocando con il fuoco, ma non credo che gli USA, al di là di un supporto generico di facciata, abbiano fatto altro. LA Cina ha negato il consenso ad accogliere due navi USA in visita ad Hong Kong a metà agosto ed anche questo è un segnale molto negativo. Hong Kong è, a livelo di diritto internazionale, parte della Cina a cui è stato garantito uno status temporaneo separato. Non è uno stato indipendente senza reale riconoscimento, come Taiwan, e soprattutto non ha un braccio di mare a difenderlo. Nessuno muoverò un dito per difendere i cittadini di Hong Kong, e questo deve essere ben chiaro. In Italia si concedono diritti d’asilo a persone che non sono perseguitate per nulla. Scommettiamo che questo non sarà concesso ai cittadini di Hong Kong?

 

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