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19 mar, 2019

 

Tutte le bufale su Greta Thunberg

di Gianluca Dotti

Giornalista scientifico

 

Ne abbiamo raccolte 7: dalla manifestazione no Tav fino all’appartenenza di Greta Thunberg alla massoneria o ai rettiliani. Tra presunti complotti, distorsioni scientifiche e false foto, forse i veri “gretini” non sono affatto i suoi sostenitori

 

Dopo l’imponente manifestazione internazionale dello scorso venerdì 15 marzo, per la sensibilizzazione sui temi del clima e del riscaldamento globale, sui giornali e sul web hanno iniziato a comparire e a diffondersi una serie di bufale e false storie. La quasi totalità delle fake news si è concentrata su Greta Thunberg, l’attivista svedese 16enne diventata ovunque nel mondo il simbolo di questo movimento. E proprio questa personalizzazione – forse eccessiva – della protesta è probabilmente una delle cause della concentrazione di tante falsità e cattiverie nei confronti di una singola persona.

Sopratutto nelle conversazioni dei complottisti, degli scettici e dei negazionisti del cambiamento climatico, le discussioni non si sono concentrate sui temi scientifici bensì sulla storia personale e sulle azioni di Thunberg, con argomentazioni non solo false ma anche del tutto insignificanti rispetto al tema della sostenibilità. Abbiamo raccolto qui sotto alcune delle storie più chiacchierate, selezionando le 7 più significative.

 

1. Greta la massona

Secondo una delle storie che hanno raggiunto la massima viralità in rete, Thunberg farebbe indiscutibilmente parte del gruppo dei poteri forti, e in particolare sarebbe legata ai Rockfeller, ai Rothschild e alla massoneria. La prova schiacciante di questo collegamento sarebbe la partecipazione della ragazza a Climate justice now, nella cui rete di promotori compare l’organizzazione Friends of the Earth, nella quale uno dei membri fondatori (David Brower) aveva fatto parte di un club che sarebbe stato controllato da Rockfeller. La stessa Thunberg ha anche preso parte al World Economic Forum, che rappresenterebbe emblema del potere dei Rothschild.

Tutto ciò, chiaramente, serve sia a screditare la giovane svedese sia a deviare l’attenzione rispetto ai veri temi del movimento pro-Terra, tentando di destituire di fondamento l’attivismo ambientalista attraverso il racconto di intricate trame complottiste.

 

2. Greta la rettiliana

Leggendo uno dei più deliranti post comparsi (e super condivisi) su Facebook, si scopre che Thunberg sarebbe addirittura di provenienza extraterrestre. In questo caso la dimostrazione della fantasiosa tesi sarebbe di natura fotografica, perché alcuni fotogrammi estratti dai video in cui la ragazza tiene discorsi pubblici mostrerebbero sul suo volto inconfutabili tracce aliene.

Va da sé che questa denuncia sottenderebbe, secondo i suoi sostenitori, tutta una serie di manovre oscure e manipolazioni per mantenere il controllo del pianeta Terra. Ecco perché, come riporta anche Next Quotidiano, si è parlato di Haarp, di scie chimiche, di terremoti artificiali, di geoingegneria, di rete 5G come arma di sterminio di massa, di inquinamento elettromagnetico e di esorcismi, negando invece che il vero problema sia il riscaldamento globale.

 

3. Greta la plasticomane

Tra le varie accuse rivolte all’attivista svedese, c’è anche quella di predicare bene e razzolare male, ossia di essere una consumatrice smisurata di plastica e altri prodotti derivati dal petrolio. La prova, stavolta, sarebbe una foto (autentica) comparsa sul profilo Instagram di Thunberg lo scorso 22 gennaio, nella quale si vede la ragazza che sta mangiando durante un viaggio in treno, circondata da alcuni cibi confezionati in involucri di plastica.

 

(foto: gretathunberg/Instagram)

 

Come ha raccontato anche Open, in questo caso a costituire la bufala sono le deduzioni che sono state presentate a partire dalla foto. Molte persone, infatti, hanno sostenuto che l’immagine sia la dimostrazione di come Thunberg non sia affatto interessata all’ambiente, e tutti i suoi discorsi siano frutto di un condizionamento che sta continuando a subire.

In realtà, salvo i veri e propri estremismi ambientalisti, è del tutto normale anche per un attivista attrezzarsi con packaging di plastica quando è difficile fare altrimenti, magari attivandosi poi per un corretto conferimento dei rifiuti in modo che vengano riciclati. Dalla foto, tra l’altro, si nota che la bottiglia dell’acqua non è in plastica ma in latta, il bicchiere non è in plastica ma in carta, e gli involucri di plastica hanno tutti il bollino di riciclabilità. Sostenere che questa immagine sia sufficiente a provare che Thunberg sia disattenta all’ambiente, dunque, pare decisamente forzato.

 

4. Gli ambientalisti zozzoni e i gretini

Questa è forse l’unica fake news non strettamente riferita a Greta Thunberg, che è stata riprodotta in diverse forme e in diversi Paesi nei giorni successivi alla manifestazione. Una lunga lista di foto, infatti, è comparsa in rete per dimostrare come i manifestanti abbiano lasciato cartacce, rifiuti e sporcizie nelle piazze della protesta. La quasi totalità delle foto che si trovano in rete, soprattutto nelle immagini più eclatanti, è falsa, nel senso che si tratta di scatti autentici ma decontestualizzati.

 

Una delle foto più condivise in rete

 

Immagini relative a proteste di tutt’altro genere, fotografie vecchie di anni rispolverate per l’occasione e ritratti di cumuli d’immondizia che nulla hanno a che fare con i manifestanti: tutto per creare la percezione di un mondo lasciato più sporco da parte dei manifestanti, senza tuttavia alcun fondamento di verità.

Singolarmente, è stato anche coniato un nuovo termine, gretini, per indicate i seguaci di Thunberg giocando per l’assonanza con l’idea di stupidità. Va detto, inoltre, che anche qualora qualche manifestante avesse abbandonato una cartaccia o una bottiglietta a terra, le accuse rientrerebbero nel classico caso di quelli che guardano il dito e non la Luna. Fingendo di scordare, cioè, che non è certo la manifestazione di una giornata o qualche rifiuto residuo di piazza che influisce a livello di impatto ambientale globale.

 

5. Greta la manipolata

In questa voce rientra tutta una serie di dicerie secondo cui la giovane attivista sarebbe sotto il controllo di centri di potere di varia natura. Dai genitori, che la starebbero sfruttando per acquisire notorietà, alle case editrici, colpevoli di aver pubblicato il libro scritto da Thunberg (in italiano, La nostra casa è in fiamme) pensando solo al denaro. Anche se alcune affermazioni sono troppo generiche per poter essere catalogate come verità o bufala, ci sono però alcune falsità in circolazione. Tra le più ripetute, il fatto che il libro della mamma di Thunberg, Malena Ernman, contenga anche la storia di Greta, e che nel proprio Paese sia in crisi di notorietà. Anzi, su quest’ultimo punto semmai potrebbe essere vero il contrario, ossia che Greta abbia in qualche modo beneficiato – almeno all’inizio – della celebrità della madre.

 

6. Greta la malata

Forse la più discriminatoria di tutte le bufale in circolazione, è la tesi di chi sostiene che Thunberg sia di fatto incapace di intendere e volere, oltre che così priva in empatia da poter credere davvero in una causa così ampia e globale quale la lotta contro il cambiamento climatico. Anche se l’attivista presenta (in forma peraltro lieve) le caratteristiche della sindrome di Asperger, ciò non le impedisce affatto di provare emozioni o di percepire quelle altrui. Semmai, Thunberg potrebbe avere qualche difficoltà nelle interazioni sociali oppure mostrare comportamenti schematici, ma il fatto stesso che sia in grado di tenere discorsi in pubblico di grande efficacia rende evidente che non si stanno manifestando particolari difficoltà nell’uso del linguaggio, e men che meno siamo di fronte a ritardi cognitivi o ai tratti peculiari di una psicopatia.

 

7. Greta la no Tav

Bufala tipicamente italiana, circola sui social un’immagine di Thunberg che reggerebbe un cartello no Tav, accompagnato dalla didascalia: “Voi parlate solo di una infinita crescita della green economy, perché avete troppa paura di essere impopolari. Parlate solo di andare avanti con le stesse idee sbagliate che ci hanno messo in questo casino, anche quando l’unica cosa sensata da fare è tirare il freno di emergenza”.

 

Anche se la citazione è autentica e relativa a un discorso di Thunberg a Katowice, in Polonia, alla conferenza sul clima del dicembre 2018, l’immagine è un banale fotoritocco. La foto originale, scovata da Bufale.net, ritrae invece la ragazza con in mano un cartello che inneggia a uno sciopero scolastico per il clima. L’immagine originale è quella qui sotto.

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