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24 maggio 2019

 

L’Affare Ibiza austriaco e la svolta a destra della dirigenza politica   

di Johannes Stern

traduzione di Giuseppe Volpe

 

La denigrazione politica incentrata sul cosiddetto “affare Ibiza” austriaco conferma il punto centrale dell’analisi condotta dal Sozialistiche Gleichheitspartei (SGP) e dai suoi partiti fratelli nel Comitato Internazionale della Quarta Internazionale (ICFI) durante la campagna elettorale europea. Non c’è alcuna fazione progressista o meno reazionaria in seno alla borghesia europea. In condizioni di crescenti tensioni tra le maggiori potenze, di acuto pericolo di guerra in Medio Oriente e di crescita dell’opposizione alla disuguaglianza sociale e al militarismo, tutte le fazioni della borghesia europea si stanno spostando ancora più a destra e preparando a intensificare il loro programma contro la classe lavoratrice dopo le elezioni.

Dopo la pubblicazione di un video che ha denunciato il leader del Partito della Libertà Austriaco (FPO) e vicecancelliere del paese Heinz-Christian Strache quale politico corrotto, egli è stato costretto a dimettersi da tutte le sue posizioni.

I cosiddetti “partiti filoeuropei” si sono affrettati a criticare il FPO. Ma tali critiche sono del tutto ipocrite. La realtà è che le stesse forze politiche che ora stanno gridando allo scandalo per la “stupidità e la degenerazione morale dell’estrema destra (vice leader socialdemocratico tedesco Ralf Stegner) hanno la principale responsabilità per il previsto ingresso di numeri record di partiti estremisti di destra, quali la Lega di Matteo Salvini dall’Italia, il Rassemblement National francese di Marine Le Pen, e il Partito della Brexit di Nigel Farage nel parlamento europeo dopo le elezioni di domenica.

Le forze della dirigenza politica non solo hanno aperto la strada all’estrema destra con le loro proprie politiche di destra, ma hanno anche collaborato con estremisti di destra per riabilitare il fascismo europeo contro la montante opposizione di lavoratori e giovani. Già nove stati della UE hanno al governo partiti estremisti di destra.

Politici di spicco quali il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani elogiano i leader fascisti Philippe Pétain e Benito Mussolini. In Germania, la grande coalizione del Cristiano-Democratici e Socialdemocratici, con il sostegno dei Verdi e del Partito della Sinistra, stanno imponendo le politiche dell’Alternativa per la Germania (AfD) di estrema destra. La loro politica sui rifugiati è semplicemente altrettanto un elemento della piattaforma dell’AfD, quanto il suo rafforzamento delle forze di polizia e dello spionaggio, o il massiccio riarmo dell’esercito.

La prossimità della collaborazione tra l’élite dominante e l’estrema destra è in piena mostra in Austria. Negli ultimi 18 mesi la coalizione del Partito Popolare Austriaco (OVP) con l’FPO ha spostato la politica fortemente a destra con il pieno sostegno della UE, anche nella seconda metà del 2018 quanto l’Austria ha detenuto la presidenza del Consiglio Europeo.

L’accresciuta spesa militare governativa ha consegnato ministeri chiave, quali quello dell’interno, degli affari esteri e della difesa, a estremisti di destra e ha imposto riforme draconiane del mercato del lavoro. L’agitazione dell’FPO contro i rifugiati, che tra l’altro descrive come “ratti”, è stata evocativa della propaganda nazista. Nonostante ciò, tutti i partiti consolidati hanno collaborato strettamente con il governo. Anche dopo che il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha annunciato la fine della coalizione con l’FPO a livello federale, i Socialdemocratici Austriaci (SPO) hanno insistito che avrebbero mantenuto la coalizione con l’FPO nello stato del Burgenland. Nella Bassa Austria, l’OVP e il SPO continuano a governare con l’FPO, mentre nell’Alta Austria persino i Verdi sono coinvolti in una coalizione con gli estremisti di destra.

Anche se, in vista delle elezioni europee, stanno crescendo i conflitti con l’FPO, non riguardano il fatto che le politiche di estrema destra, che tutti i partiti in essenza avallano, debbano essere proseguite. Il problema è come possano essere imposte contro la montante opposizione della popolazione, quale partito avrà il controllo dei governi europei e della UE, e quali interessi di politica estera e militare saranno perseguiti.

Al congresso del suo partito, lo scorso ottobre, la sezione tedesca dell’ICFI, il Sozialistiche Gleighheitspartei (SGP) ha adottato una risoluzione intitolata: “No alla Ue, alla disuguaglianza sociale, al fascismo e alla guerra! Per il socialismo e per l’unità della classe lavoratrice europea!”, che dichiara: “L’Unione Europea non incarna l’’unità dell’Europa’. E’ l’arena in cui ha luogo la lotta per la supremazia sull’Europa”.

La risoluzione proseguiva spiegando: “Le affermazioni che l’introduzione di un mercato unico, di una moneta unica e di una gigantesca burocrazia a Bruxelles avrebbe superato la divisione del continente in cinquanta stati nazione in competizione, avrebbe uniformato il tenore di vita e garantito la pace, si sono dimostrate una frode politica. La UE rafforza le forze centrifughe che afferma di voler vincere”.

Alla vigilia delle elezioni europee queste forze nazionali centrifughe sono al punto di rottura. Il video di Strache è stato pubblicato dai media tedeschi immediatamente prima della manifestazione dei partiti di governo e di opposizione di estrema destra a Milano, Italia, organizzata dal ministro dell’interno italiano Matteo Salvini. I partecipanti hanno compreso Le Pen, Geert Wilders del Partito Olandese della Libertà e rappresentanti di AfD e FPO. Salvini ha dichiarato di voler conquistare la maggioranza dei seggi nel Parlamento Europeo per una fazione di estrema destra chiamata “Alleanza Europea delle Nazioni e dei Popoli”. Uno dei suoi obiettivi principali è “tornare alla normativa precedente Maastricht”, le regole sul deficit di bilancio che hanno formato la base dei dettati tedeschi di austerità dopo la crisi finanziaria del 2008-09.

Salvini, come l’estrema destra in generale, non si oppone alle politiche di austerità. Ma vuole organizzarle in condizioni che consentano alla borghesia italiana di ampliare la sua influenza in Europa. La Germania e i suoi alleati hanno interpretato la proposta come un attacco alla loro pretesa di dominare l’Europa economicamente e politicamente. La richiesta di Salvini di ammorbidire i criteri di stabilità dell’Euro è “una totale assurdità e un pericolo per l’Europa nel suo complesso”, ha dichiarato, fra tutti, Sebastian Kurz. L’approccio di Salvini è “pericoloso” e “sbagliato”. Loro continueranno a “perseguire un corso diverso” e continueranno a sanzionare chiare violazioni del criteri di stabilità.

Ci sono anche aspri conflitti sulla direzione della politica estera e della sicurezza. Mentre i partiti estremisti di destra chiedono un riarmo degli stati europei all’interno dei loro confini nazionali e della NATO e si oppongono esplicitamente alla creazione di un esercito europeo – una sezione del programma dell’AfD è intitolata “No a un esercito europeo” – Macron e il governo tedesco sostengono tale passo in modo da perseguire i propri interessi economici e geostrategici in tutto il mondo con la forza militare. Immediatamente prima delle elezioni, Berlino e Parigi continuano a far avanzare fermamente i loro piani.

In un articolo d’opinione pubblicato mercoledì, intitolato “Un’Europa indifesa è la nostra maggiore minaccia”, il ministro francese della difesa, Florence Parly, si è spinta fino a dichiarare le elezioni europee un referendum sulla difesa europea e sull’esercito europeo. “Quale genere di esercito a 17 tipi di carri armati, 29 tipi di cacciatorpediniere e fregate, e 20 tipi di caccia da combattimento? Un esercito che non esiste:  un esercito europeo”, ha scritto. Attualmente “l’Europa è una superpotenza che non si sta affermando geopoliticamente. Ma tutto sta progredendo. Caccia, droni e carri armati sono ora fabbricati congiuntamente da potenze europee”. Ha concluso con l’appello: “Se non si vuole un’Europa indifesa, domenica si vada alle urne e si voti Renaissance (la lista di Macron per le elezioni europee)!”

Anche il governo tedesco sta tirando dritto con la sua offensiva militarista nell’imminenza delle elezioni. Lunedì la cancelliera Angela Merkel ha visitato la brigata corazzata dell’esercito tedesco a Munster, che sta guidando la Task Force Congiunta di Rapido Impiego della NATO, la punta di lancia dell’alleanza militare diretta contro la Russia. In un discorso a un’armata di carri armati e soldati pesantemente armati ha annunciato un ulteriore aumento della spesa militare e dichiarato che la Germania deve essere ancora una volta pronta a condurre una guerra. “Non è sufficiente parlare di pace; dobbiamo dimostrare che siamo pronti a difendere tale pace”, ha detto.

Il governo tedesco è al riguardo preoccupato soprattutto per le crescenti tensioni tra le maggiori potenze. “Abbiamo bisogno di un’Europa forte, guidata dalla solidarietà e indipendente. Poiché sappiamo che la voce dell’Europa conta soltanto se stiamo insieme. E dobbiamo pesare se vogliamo affermarci in contesto geopolitico che è caratterizzato da conflitti in aggravamento tra maggiori potenze e un ordine internazionale sotto crescente pressione”, ha detto il ministro degli esteri Heiko Maas in una riunione intitolata “Insieme con gli stati baltici per un’Europa unita” a Berlino, martedì.

L’imposizione di una politica estera e di difesa indipendente tedesca-europea, che ricorda i piani bellici tedeschi prima delle due guerre mondiale del secolo scorso, richiede un programma nazionalista aggressivo e una cooperazione con i fascisti. Parte del governo estone di nuova formazione, apparso accanto a Maas ad Amburgo, è costituita dal Partito Popolare Estone (EKRE) di estrema destra. Il suo leader, Mart Helme, che è anche ministro estone dell’interno, promuove “tolleranza zero” nei confronti dei rifugiati, e si scaglia contro un’”invasione islamica”. Suo figlio, Martin Helme, il nuovo ministro delle finanze, promette che il paese rimarrà “un paese bianco”.

Per far progredire il loro programma imperialista i partiti “filoeuropei” di Parigi e Berlino riescono addirittura ad attaccare dalla destra i partiti di estrema destra. Tradirebbero gli interessi nazionali e non si schiererebbero con sufficiente fermezza contro potenze esterne. “Dietro i nazionalisti… c’è la sottomissione a forze straniere, la sottomissione della nazione francese”, ha dichiarato a BFMTV il ministro francese delle finanze Bruno Le Maire. “Fondamentalmente c’è una reale capitolazione. I nazionalisti hanno rinunciato all’indipendenza e alla sovranità europee nei confronti di Cina e Stati Uniti”.

La campagna nazionalista contro i fascisti ha anche un altro obiettivo. E’ mirata a sopprimere ogni opposizione popolare all’estrema destra e a impedire l’ingresso della classe lavoratrice come forza indipendente in eventi politici, armata di un programma socialista diretto contro l’intera classe dominante.

Questa è precisamente la prospettiva per cui si battono il SGP e l’ICFI. Nella nostra dichiarazione per le elezioni europee affermiamo: “Non stiamo cercando di migliorare i sintomi di un ordine malato, bensì di promuovere il rovesciamento del sistema capitalista. Il ritorno del fascismo e della guerra deriva da una crisi profonda del sistema capitalista. L’umanità si trova nuovamente di fronte l’alternativa posta da Rosa Luxemburg durante la Prima guerra mondiale: socialismo o barbarie. Solo se la classe lavoratrice si unirà in tutta Europa e combatterà per gli Stati Uniti Socialisti d’Europa la catastrofe potrà essere prevenuta”.

 


Da Znetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Originale: https://www.wsws.org/en/articles/2019/05/24/aust-m24.html

 

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