Fonte: Marco Della Luna
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Giugno 30, 2019

Dittatura Europea in Arrivo. Tutto Quello che Devi Sapere per Uscirne

Quando si parla di Euro e’ facile cadere nella tentazione di evidenziare tutte le incongruenze che ha comportato la nascita di questa struttura iperburocratica.

L’Euro e l’Unione Europea non e’ stata creata con una funzione sociale ed economica a vantaggio di tutte le nazioni, non e’ stata pianificata per rendere agevole lo sviluppo di un mondo in continua evoluzione, e nemmeno doveva essere la base, per sgravare finalmente l’uomo dallla sciavitu’ del lavoro, attraverso un razionale piano tecnolgico globale, che potesse finalmente porre l’uomo come protagonista, senza la necessita’ di dedicare gran parte della sua vita, al mero lavoro, che oggi puo’ essere tranquillamente delegato alle macchine.

Abbagliati dalla propaganda ci si e’ fatti ingannare al punto tale, che nemmeno ci si pone piu’ la domanda, se tutto questo ha ancora un senso, si continua ancora a domandarsi che cosa non ha funzionato e se ne cercano le soluzioni, cercare la soluzione su un problema creato apposta per non funzionare, e’ solo masochismo intellettuale.

L’unica ragione per cui e’ stato creato questo crimine umanitario’ e’ stato quello di rendere una ristretta elite di persone, nella condizione di gestire nel miglior modo possibile il controllo globale di tutta l’economia e di conseguenza il controllo di tutti i popoli della terra, attraverso una capillare e oculata strategia di azione che rende interconnessa ogni dinamica ad esso associata.

L’Unione Europea non e’ che l’estensione di un progetto, che deve per forza di cose rendere ingestibile un punto vitale come il Vecchio Continente.

Tutto questo avviene anche attraverso l’invasione collettiva che non e’ solo africana, dettata da logiche che non hanno nulla a che fare con la fame e nemmeno il desierio di una vita migliore, e’ l’economia globalizzata, quella che con un bit sul computer, puo’ destabilizzare un intera nazione, scatenare una guerra o spostare intere popolazioni (Come sta succedendo ora) da una parte all’altra del mondo, nessuno si muove con una tempistica e un organizzazione tale, come quella che si sta verificando ora, senza un organizzazione capillare che implica la partecipazione di capi di governo, servizi segreti, organizzazioni governative finanziate dalle solite elite finanziarie, che non hanno bisogno di reperire capitali tracciabili per agire, in quanto sono esse stesse il capitale, i barconi pieni di persone che sbarcano sulle coste italiane sono solo la punta di un iceberg, la parte evidente, di quello che e’ il progetto di una portata che nessuno puo’ neanche lontanamente immaginare, immerso nelle stupide dialettiche di natura umanistica che legano le persone in un imbuto che le escude da ogni forma di ragione.

L’unione Europea fa da collante alla globalizzazione e implica l’interconnessione delle merci dei soldi dei capitali, degli uomini, si interagisce attraverso strumenti altamente studiati e funzionali a partire dai Social Network, la Televisione, la scuola, il lavoro, la guerra, la devastazione ambientale, la manipolazione climatica, il controllo delle risorse primarie, nulla viene trascurato, i dettagli fanno da capolino ad un quadro generale, che lascia poco spazio al caso, ma nessuno ancora sembra considerare altri scenari.

La Religione si e’ trasformata in strumento ideologico atto a giustificare ogni crimine, il crimine non e’ solo dare la propria vita in nome di un leader religioso, ma anche agire dando spazio a tutta l’ ipocrita solidarieta’ nei confronti di persone, che in massa si sono riversate nei paesi Europei, ignorando totalmente che tutto questo, non e’ conseguenza di un atto deliberato, ma un azione indotta da una ristretta cerchia di persone che ne comanda ogni movimento e ne gestisce il flusso.

Bloccare i porti e’ solo propaganda e nessuno meglio di un equipe di psicologi sociali sa, quando un leader politico ha bisogno di un consenso collettivo, che lo porta ad operare sempre scelte estremamente popolari per non risolvere nulla, e’ come dare un aspirina a chi ha mal di denti, considerandola come una soluzione, ben sapendo che la carie rimane ed il dolore prima o poi tornera’, piu’ forte di prima.

Problemi interconessi implica soluzioni interconnesse, e per realizzare un piano che sia realmenete efficace, significa agire cosi come chi ha creato questa pazzesca e criminale situazione ha fatto.
Agire come hanno fatto loro, pensare come fanno loro, utilizzare gli stessi loro strumenti e focalizzare tutta l’attenzione su obbiettivi comuni che pongano finalmente al centro dell’attenzione quel 99% del pianeta, totalmente escusa da ogni logica umana e sociale.

Diffidare dai leader che accentrano tutta l’attenzione popolare, la storia insegna che sono sempre strumento e mai autonomi nel loro agire, andando nel concreto, e’ solo attraverso una politica estera internazionale, che si possono porre le basi per un azione efficace, sono finiti in tempi in cui tutto si poteva risolvere da soli, purtroppo la globalizzazione ha creato apposite catene, che impedisce ogni paese di qualsiasi latitudine e longitudine, di agire in maniera autonoma, senza sottostare ad un dictak sovrannazionale.

Ci vuole tempo, lo stesso tempo che ci hanno messo per creare questo mostro sociale, che sta strozzando il pianeta.
Il primo passo da fare e’ prendere consapevolezza di tutte le problematiche in atto, ma farlo con un atteggiamento mentale che esula dagli stereotipi che per secoli sono state il fondamento per ogni azione, svincolarsi da ogni logica ideologica, etica e religiosa e porre finalmente l’uomo al centro di un mondo creato appositamente per dare finalmente libero sfogo alla sua fantasia e creativita in funzione della vita.

Pensare di risolvere tutti i problemi socio economici attraverso lo smantellamento dell’Unione Eruopea e dell’Euro (Fase comunque necessaria e fondamentale) significa non capire il quadro generale da cui tutto e’ partito.

Marco della Luna ha fatto una disanima estremamente realistica, come sempre lui sa ben fare, trascurando secondo me la componente sociale in atto in questo momento, che puo’ in ogni momento stravolgere ogni logica socioeconomica, quanto accade ora in Francia e nei paesi Nordici lascia intravvedere sviluppi, che esulano da ogni schema economico e possono dare il via ad azioni dagli esiti imprevedibili, accelerando il corso degli eventi, si verranno pertanto a verificare conflittualita’ il cui corso e’ incerto, per quanto pianificato, a voi la lettura di questo capolavoro di analisi politica ed economica sulla questione Europea.

Toba60

Rompere la gabbia dell’Euro e dell’UE
di Marco della Luna

Il Governo Conte fa bene a piegarsi alle richieste di Bruxelles e ad evitare la procedura di infrazione (che comporterebbe un esproprio delle funzioni politico-economiche in favore degli eurocrati). E’ il male minore. Oggi. L’Euro ha un effetto tecnico inevitabile: deindustrializzare l’Italia trasferendone le risorse e gli assets migliori a paesi più efficienti e dominanti entro la UE; lo scopo fondativo dell’UE è esattamente questo (non solo nei confronti dell’Italia).

Se l’Italia resta nell’Euro e nell’UE è destinata a una fine certa e miseranda, ma non a un tracollo immediato, perché, mentre è in corso il suo svuotamento, viene mantenuta in vita finanziariamente. La gente non si ribella perché la gente ha paura dei tracolli e dei sacrifici immediati e non pensa al lungo termine (ed è per questo che la si può portare dove si vuole, quindi le si concede la “democrazia”).

Rompere la gabbia dell’Euro e dell’UE sarebbe pertanto un obiettivo da perseguire anche a costo di sacrifici, ma può farlo soltanto un governo unito, guidato da grandi economisti, sostenuto dal consenso popolare. Un governo capace di resistere alle pressioni, ai ricatti e alle ritorsioni dell’UE e al contempo di rimpiazzare l’Euro e di ricollegare l’economia nazionale ai fornitori e clienti esteri di cui necessita, essendo la nostra un’economia di trasformazione molto dipendente dagli scambi internazionali.

Oggi abbiamo, al contrario, un governo disunito, balordo e demagogico in economia, privo di veri statisti soprattutto economici, sostenuto dalla maggioranza di un popolo che però non vuole uscire dall’Euro; e soprattutto è tenuto sotto la spada di Damocle da un Quirinale che è garante della UE, che vieta di nominare ministri dell’economia eurocritici imponendo invece l’europeista Tria, e che -a detta delle male lingue- avrebbe precedenti di golpe su ordine germanico.

Ovviamente, con siffatte premesse, non si può andare allo scontro con gli interessi europeisti, per quanto siano rovinosi per l’Italia. Quindi cerchiamo di archiviare il reddito di cittadinanza, la quota 100, il salario minimo, le chiusure domenicali, lo shock fiscale. Ricordiamo anzi che lo shock fiscale, cioè il taglio delle tasse, fa ripartire la domanda e gli investimenti solo in un quadro di stabilità, di sicurezza, di futuro ragionevolmente buono, di umore diffusamente positivo, mentre oggi il quadro è di instabilità, di debolezza e divisione del governo, di futuro preoccupante e l’umore generale è negativo. Quindi lo shock fiscale non funzionerebbe come non funzionerebbe una distribuzione di denaro alla popolazione, la quale, per tornare a consumare anziché continuare a risparmiare per tempi peggiori, ha bisogno di un outlook favorevole. Infatti oggi sta aumentando la propensione al risparmio perché le aspettative sono giustamente fosche. Lo stesso vale per far tornare gli imprenditori ad investire. Meglio quindi usare le risorse disponibili per fare investimenti pubblici infrastrutturali.

Questo per l’immediato. Ma nel medio-lungo periodo?
In ordine logico, la prima questione è come si proiettano nel medio termine i rapporti tra Italia e UE. L’Italia attuale, a causa anche delle regole finanziarie europee e dell’Euro (oltre che dell’incompetenza economica dei suoi governi), ha una cattiva tendenza in quanto a PIL, rapporto deficit/pil, rapporto debito/pil, andamento della produttività (competitività); l’UE reagisce e continuerà a reagire imponendo misure recessive e proibendo il ricorso a rimedi come i minibot; la combinazione di questi due fattori farà sì che il contrasto tra Italia (italiani) e UE negli anni continuerà ad aggravarsi, a farsi sempre meno gestibile e ricomponibile, fino ad arrivare a uno di diversi possibili esiti:
a) colpo di stato europeista del Quirinale, sottomissione dell’Italia, sua grecizzazione, sua spoliazione totale (se si riuscirà a inibire la protesta popolare e a reprimere le forze che la esprimeranno) e africanizzazione (colonia franco-tedesca);
b) uscita dall’Italia dall’Euro e dell’UE, verso un futuro incerto ma condizionato dall’essere un sistema-paese inefficiente, con una classe politica scadente, e molto dipendente da fornitori e clienti – quindi un futuro tendente al Terzo Mondo;
c) una riforma organica della UE che sostituisca le regole finanziarie errate e infondate con regole aderenti alla realtà, limitando lo strapotere e l’approfittamento franco-tedesco, e consentendo l’introduzione dei minibot/Scott e/o di altre misure per rimonetizzare l’economia reale italiana che oggi ristagna anche per carenza di liquidità e la diffusa insolvenza;
d) l’uscita dall’Euro e dalla UE della Germania e di altri paesi, eventualmente in conseguenza del caso d);
e)lo scioglimento dell’UE.

La seconda questione è a quale sbocco, di quelli sopra indicati, oggi convenga all’Italia puntare.
Per prevenire lo sbocco a), occorre cercare un forte alleato esterno: USA e/o Eurasia, e cercare di riformare l’istituto della Presidenza della Repubblica per limitare i suoi poteri di ingerenza; se possibile, eleggere al Colle un personaggio non di parte euro-bancaria non appena possibile (Mattarella potrebbe essere costretto a dimettersi dallo scandalo della Magistratura, dato che per ben cinque anni è stato presidente del CSM, quindi conosceva bene e non denunciava ciò che ora, costretto dalle rivelazioni pubbliche, denuncia con enfatica prosopopea).

In quanto allo sbocco b), dato che la struttura e gli effetti tecnici pianificati di Euro ed UE sono di sottomettere e spogliare l’Italia, bisogna uscire. Sennonché per uscire bisogna avere, come già detto, un governo coeso, con ministri competenti, indipendente dal Quirinale, in grado di sostenere lo scontro contemporaneo con questo, con la UE e con la BCE. E di gestire la fase di transizione verso un nuovo assetto, risolvendo problemi quali: con che valuta pagare le materie prime, come convertire la produzione industriale oggi integrata nella UE, come difendersi dalle ritorsioni. Dato che queste condizioni allo stato mancano, non bisogna cercare di uscire ora, né andare ora allo scontro, che probabilmente finirebbe con un nuovo golpe.

In quanto allo sbocco c), è il più desiderabile da ogni punto di vista, ma è anche assai difficile, perché l’attuale assetto euro-comunitario è conforme ai piani e agli interessi dei potentati bancari che controllano l’UE. Vale la pena, in ogni caso, di tentare, anche perché il tentativo può portare allo sbocco d) o e), preferibili a quelli a) e b). Per tentare, bisogna guadagnare qualche mese, in cui 1) sostituire Mattarella e dotarsi di un governo coeso e competente con un idoneo ministro dell’economia; 2) revocare i provvedimenti costosi e improduttivi in termini di PIL, emettendo invece provvedimenti sani e intelligenti (in modo che Bruxelles non possa imputare il malandare dell’economia italiana a misure economiche sbagliate e demagogiche); 3)smascherare e criticare a fondo le falsità, le aberrazioni le iniquità e i conflitti di interesse nell’UE, nella BCE, nei rapporti tra grande finanza e governi, insistendo fino a ottenere la messa in comune del debito pubblico, l’approvazione degli eurobot e dei minibot, rectius Scott, il livellamento dell’extra-surplus commerciale tedesco, l’eguaglianza di tutti i paesi comunitari rispetto alle regole comuni.

Quelle falsità, iniquità, aberrazioni, incompatibilità di interessi sono tanto gravi e strutturali e oscene, che una campagna di informazione e denuncia ben fatta potrebbe avere effetti delegittimanti e devastanti per eurocrati ed eurobanchieri, perciò costituirebbe uno strumento forte per negoziare l’uscita dall’Eurolager nel senso c), d) o e).

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