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04 febbraio 2019

 

Perché Alternative für Deutschland è una bomba sulle Europee

di Barbara Ciolli

 

AfD propone l'abolizione del parlamento Ue o l'uscita dall'Unione. In Germania ha 91 deputati ed è attenzionata dall'antiterrorismo. E al voto di maggio può allearsi con la Lega di Salvini.

 

Pericolosi. Di alcuni membri di Alternative für Deutschland (AfD) hanno cominciato a pensarlo anche gli agenti dell'Ufficio federale per la protezione della Costituzione (Bfv) che hanno inserito il partito tedesco di estrema destra, terza forza in parlamento, tra i «casi da verificare».

 

Proprio dall'agenzia nazionale dell'intelligence che monitora sul terrorismo e sull'estremismo era stato licenziato, nell'autunno scorso, l'ex capo Hans-Georg Maaßen, in seguito alla sua grave sottovalutazione dei pestaggi di stranieri a Chemnitz («una montatura»), da parte di estremisti che gravitano anche attorno ad AfD. Da allora l'orientamento del Bvf è cambiato, il nuovo presidente Thomas Haldenwang ha motivato la decisione per le «prime evidenze di una politica diretta contro l'ordine libero e democratico».

 

SOGGETTI E PROGRAMMI MONITORATI

Nel mirino degli 007 ci sono le prese di posizioni xenofobe del partito, contro i migranti e ancor più contro i musulmani, e le ripetute minimizzazioni dell'Olocausto degli esponenti dell'AfD, in una delle ultime esternazioni definito «crepuscolo della storia tedesca lunga un millennio». Sarà probabilmente attenzionato, oltre ai soggetti di ambienti neonazi ed 

eversivi vicini a membri del partito, il programma per le Europee del maggio prossimo, che AfD si appresta a scrivere e che certamente includerà «l'uscita della Germania dall'Unione europa (Ue)». La novità assoluta della Dexit per la politica tedesca è stata concordata «come extrema ratio» nell'assemblea in Sassonia di AfD, nel gennaio scorso, se con la nuova Commissione l'Ue non subirà un processo di «riforme radicali» entro un «lasso di tempo ragionevole».

 

PER LE NAZIONI, CONTRO L'EUROPARLAMENTO

Il cambiamento auspicato da AfD include, oltre che lo stop all'«islamizzazione dell'Europa», «l'abolizione del parlamento europeo»: inutile, sostiene AfD nella bozza del manifesto elettorale, perché i «751 membri privilegiati» precludono agli «Stati-nazione la competenza legislativa per noi esclusiva». È un allineamento estremo all'asse del blocco sovranista e populista dell'Est di Visegrad, capitanato dai governi polacco e ungherese e con nell'orbita ormai diversi simpatizzanti anche nel cuore dell'Europa unita, come Matteo Salvini. Non a caso il co-leader e mente di AfD, Alexander Gauland – per 40 anni tra i cristiano-democratici (Cdu) di Angela Mekel – ha teso la mano «ai liberali austriaci della Fpö e alla Lega italiana». Per riportare l'Ue «al suo cuore, prima che si renda necessario abolirla».

 

LA MOSSA POPULISTA DELLA DEXIT

Durante la campagna per le ultime Legislative, la Fpö fondata da ex membri delle Ss e diventata negli anni un partito di orientamento liberista e populista aveva ritirato dal programma l'uscita dall'Ue. Come in Italia il Movimento 5 stelle (M5s) c'era l'opportunità di andare a governo, nel caso austriaco con i popolari spostati sull'immigrazione, come in Ungheria, su posizioni della destra. Così come Lega e i grillini con l'uscita dall'euro, alla salita al potere la Fpö si è rimangiata il passo più estremo. Anche il nucleo di fondatori di AfD – non razzisti, non di estrema destra e per la maggior parte fuoriusciti – predicava l'uscita dalla moneta unica della Germania e sarebbe stato, con la Brexit, probabilmente anche favorevole all'uscita dall'Ue. Di certo la nuova guardia la appoggia, perché AfD dal chiedere la Dexit ha tutto da guadagnare e nulla da perdere.

L'OSTRACISMO DEI PARTITI TEDESCHI VERSO AFD

Nessun partito, nella Germania che porta la macchia del nazismo, è disponibile a governare con Alternative für Deutschland. Anche i liberali tedeschi della Fpd, tentati di abbandonare la tradizione atlantica per il sovranismo, lo hanno escluso. Naturale che nella corsa per le Europee, e in mezzo al tormentone della Brexit, AfD si giochi il tutto e per tutto. Neisondaggi tedeschi i populisti di estrema destra sono stabili, tra il 13% e il 14% di consenso dell'exploit alle Legislative del 2017 che ne segnarono l'ingresso al Bundestag. Il rischio di scalata a secondo partito della Germania, dopo la Cdu, sembra sventato, perché il socialdemocratici (Spd) ai minimi storici, tra il 14% e il 16%, sono stati nel frattempo scavalcati dai Verdi, tra il 18% e il 20%. A sorpresa argine degli estremisti e speranza di rinascita della sinistra.

 

SALVINI CON AFD E LE ALTRE DESTRE XENOFOBE

Nondimeno AfD è una bomba che si aggira nell'Ue. Il partito con 91 deputati al Bundestag e monitorato dall'antiterrorismo interno (con microspie? Infiltrati?), nel parlamento Ue si collocava, con un fuoriuscito, nel gruppo degli ultranazionalisti dell'Europa delle nazioni e della libertà, con la Fpö,il Front national (Fn) di Marine Le Pen e il Partito per la libertà olandese (Pvv): tutti leader che Salvini frequenta agli incontri transnazionali e abbraccia. I pentastellati stanno invece con l'Ukip della Brexit (e un'eurodeputata di AfD, poi eletta al Bundestag, e l'estrema destra svedese) tra gli euroscettici e, senza in prospettiva gli indipendentisti britannici a reggere il gruppo, sono in cerca di una nuova casa politica e stanno incontrando anche i più impresentabili leader dell'estrema destra dell'Est. Se i sovranisti sbancheranno, come Donald Trump negli Usa, anche AfD comanderà a Strasburgo e a Bruxelles.

 

IL SOSPETTO SPIONAGGIO FILORUSSO

Davvero, come spera Gauland, non ci sarà più bisogno di una Dexit. L'Ue cadrebbe in mano, tra l'altro, a partiti filorussi come anche il Fn di Le Pen, accusata di finanziamenti dal Cremlino. Anche AfD è entrata in quell'orbita: l'ex collaboratore di un suo deputato (ex una volta aperte le indagini) è accusato di spionaggio e di prendere soldi dall'Fsb, un altro scandalo di inizio 2019 che ha allertato il Bfv. Il giro di sospetti fiancheggiatori dei servizi russi, grazie all'appoggio di membri e sostenitori di AfD aveva aperto la filiale tedesca di un osservatorio che organizzava viaggi nelle repubbliche filorusse dell'Ucraina. Con altri visitatori di estrema destra, ovviamente. Libero da impegni, anche Maaßen potrebbe candidarsi per AfD, e sarebbe ultimo di una serie di funzionari della sicurezza tedesca attratti dall'estrema destra, monitorati dall'apparato che un tempo dirigevano.

 

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