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lunedì 14 ottobre 2019

 

Il «surreale» discorso della Regina

 

È stato preparato dal governo per la riapertura del Parlamento britannico: conteneva vaghi accenni a Brexit e molte promesse per lo più irrealizzabili

 

Oggi la Regina del Regno Unito Elisabetta II ha tenuto il suo discorso inaugurale per la ripresa dei lavori del Parlamento. Il discorso, come accade sempre, è stato preparato dal governo che lo ha utilizzato per elencare le priorità che l’esecutivo guidato dal primo ministro Boris Johnson intende portare avanti. Si è trattato di un momento formale e solenne, con corone scintillanti, abiti di gala e guardie d’onore in alta uniforme. Ma il discorso di quest’anno è arrivato in un momento politico particolarmente delicato e per questo è stato definito «surreale» e addirittura «proveniente da un’paltra dimensione».

La Regina tiene un discorso alla Camera dei Lord ad ogni inaugurazione del Parlamento, un evento che di solito si verifica annualmente in base a un’antica tradizione ancora mantenuta. Solitamente la sospensione dei lavori del Parlamento e la loro riconvocazione pochi giorni dopo è una faccenda puramente formale. Quest’anno invece la tradizione è divenuta oggetto di un forte scontro politico e questo, come ha notato Laura Kuenssberg, corrispondente politica di BBC, è una delle ragioni per cui il discorso sembrava «provenire da un’altra dimensione», una, prosegue Kuenssberg, in cui il primo ministro Boris Johnson riesce a ottenere «tutto quello che vuole».

 

La Regina, infatti, ha elencato una serie di 24 differenti proposte di legge che il governo intende approvare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, nonostante sia da diverse settimane privo di una maggioranza parlamentare con cui farlo. Elisabetta II ha anche ricordato che l’obiettivo del governo è uscire dall’Unione Europea entro il 31 ottobre, una decisione che però non è completamente nelle sue mani.

Sia l’elenco delle leggi che l’obiettivo su Brexit sono sembrate a molti delle promesse bizzarre. La linea politica ufficiale di Johnson, infatti, è quella di andare ad elezioni anticipate visto che ha perso la maggioranza alla Camera in seguito agli scontri interni tra i conservatori (l’opposizione però per ora non l’ha sfiduciato perché teme che le elezioni anticipate rendano inevitabile l’uscita dall’Unione Europea senza un accordo). Questo farebbe finire l’attuale sessione parlamentare e ne farebbe cominciare una nuova, con una nuova maggioranza e quindi probabilmente con nuovi obiettivi.

A molti il discorso che il governo ha preparato per la Regina è sembrato quindi una sorta di “programma elettorale” del Partito Conservatore in vista delle future elezioni. Inoltre, nel discorso non sono stati fatti accenni al fatto che il Parlamento abbia approvato una legge che obbliga il governo a chiedere un rinvio di Brexit se entro il 31 ottobre non sarà stato raggiunto un nuovo accordo.

Johnson ha fatto intendere in più di un’occasione che potrebbe decidere di non rispettare la legge (una cosa che potrebbe avere enormi conseguenze politiche e legali), anche se sta ancora cercando di ottenere un nuovo accordo politicamente più accettabile per uscire dall’Unione Europea evitando il no deal (una soluzione, quest’ultima, che comunque ritiene preferibile a un rinvio della scadenza). Dopo un incontro con il primo ministro irlandese Leo Vardakar sembra che un nuovo accordo con l’Unione Europea, a lungo ritenuto impossibile, sia divenuto se non probabile, almeno fattibile. Anche di questo, però, nel bizzarro discorso pronunciato dalla Regina, non c’era traccia.

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