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6 jun, 2019

 

Area dell'ex Ilva: nuovi dati mostrano a Taranto mortalità e malformazioni in eccesso

di Marta Musso

 

Secondo l'ultimo aggiornamento del rapporto Sentieri, nel Sin di Taranto la mortalità risulta in eccesso. Ma non solo: tra il 2002 e il 2015 sono nati 660 bambini con malformazioni congenite, vale a dire il 9% in più rispetto alla media regionale

 

A Taranto, e precisamente nei comuni di Taranto e Statte, area dell’impianto siderurgico ex Ilva, la mortalità generale risulta in eccesso e su un totale di poco meno di 26mila bambini nati tra 2002 al 2015, ben 600 soffrono di una malformazione congenita, vale a dire il 9% in più dell’atteso. Sono questi alcuni degli allarmanti dati appena emersi dal quinto rapporto Sentieri, lo studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento, promosso dal ministero della salute e appena pubblicato su Epidemiologia e prevenzione, rivista dell’Associazione italiana di epidemiologia. Il nuovo rapporto ha esaminato 45 siti che includono 319 dei circa ottomila comuni italiani, coinvolgendo un totale di 5.900.000 abitanti, per il periodo di tempo tra il 2006 e il 2013. In particolare nel Sin (Sito di interesse nazionale) di Taranto “la mortalità generale e quella relativa ai grandi gruppi è, in entrambi i generi, in eccesso”. Più precisamente, si legge nel rapporto, risulta in eccesso la mortalità per il tumore del polmone, per mesotelioma della pleura e per le malattie dell’apparato respiratorio, in particolare per le malattie respiratorie acute tra gli uomini e quelle croniche tra le donne. Per quanto riguarda l’ospedalizzazione, “in entrambi i generi si osservano eccessi per tutti i grandi gruppi di malattia. I ricoveri per tumore del polmone e mesotelioma e per malattie respiratorie croniche, a priori associati alle esposizioni industriali del sito, sono in eccesso in entrambi i generi”. Nel rapporto si parla anche di incidenza oncologica. “Tra le cause per le quali vi è a priori un’evidenza sufficiente o limitata di associazione con le fonti di esposizioni ambientali nel sito risultano in eccesso, nel periodo considerato, il tumore del polmone nelle donne e il mesotelioma pleurico in entrambi i generi”. Ma non solo: nell’ultimo aggiornamento infatti, viene anche evidenziato che nel periodo tra il 2002 e il 2015, per un totale di poco meno di 26 mila nati sono stati osservati 600 casi di malformazione congenita. Vale a dire il 9%in più rispetto alle media regionale. Inoltre, per quanto riguarda l’incidenza oncologica, sono stati osservati 173 casi di tumori maligni, dei quali 39 in età pediatrica e 5 nel primo anno di vita. Un altro eccesso rispetto all’atteso risulta essere il numero di casi di tumori del sistema linfoemopoietico (22 casi), al quale contribuisce sostanzialmente un eccesso del 90% nel rischio di linfomi, in particolare linfomi non Hodgkin. In età giovanile (20-29 anni), infine, è stato evidenziato un eccesso del 70% per l’incidenza dei tumori della tiroide, basato su 30 casi, al quale contribuisce soprattutto il genere femminile con 25 casi.

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