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5 Agosto 2019

 

Da adesso siamo in uno Stato di polizia, con “fiducia”

di Federico Rucco

 

Come previsto il Senato ha confermato la fiducia al governo gialloverde sul Decreto sicurezza-bis con 160 sì, un pelo sotto la soglia del 161 voti.

 

I senatori presenti in aula erano 289, i votanti sono stati 238. Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale questo provvedimento liberticida contro il diritto di manifestazione, le possibilità di protestare e di soccorrere immigrati in mare, sarà legge dello Stato. I sì, appunto, sono stati 160, i voti contrari 57 e 21 gli astenuti. In tutto sono stati 9 i voti M5s che sono mancati all’appello sulla fiducia al governo. Sei senatori pentastellati non hanno votato :(Montevecchi, La Mura, Ciampolillo, Fattori, Bogo, Mantero), mentre tre (Nugnes, Martelli e De Falco) hanno votato no. Per il M5S aver votato questa legge vergognosa peserà negativamente quanto e forse più della prova di forza sul Tav.

 

Hanno votato contro i senatori del Pd e Sinistra Italiana. I fascisti di Fratelli d’Italia come già annunciato si sono astenuti mentre quelli di Forza Italia non hanno partecipato al voto pur rimanendo in Aula. Parole evocative quelle dell’ex presidente del Senato  Pietro Grasso quando ha affermato: “Un passo alla volta state trasformando il tempio della democrazia in quell’aula sorda e grigia, in quel bivacco di manipoli evocato in un periodo di cui alcuni, anche qui dentro provano nostalgia”.

Fuori dalle aule istituzionali si svolto l’ennesimo Sit In di protesta contro l’approvazione del decreto. Ma la manifestazione si è dovuta tenere in piazza Montecitorio nonostante la discussione fosse al Senato, nei pressi del quale non era stata autorizzata alcuna possibilità di protesta.

 

Il Decreto Sicurezza bis, che aggrava quello già precedentemente approvato da questo governo, si compone di 18 articoli. Solo i primi cinque sono dedicati alla repressione del soccorso degli immigrati, in particolare per quanto riguarda il soccorso in mare, ma nella comunicazione politica contro questo provvedimento ha prevalso più questo aspetto che quello relativo alla repressione del diritto di manifestazione.

 

Nell’articolo 1 si stabilisce che il ministro dell’interno “può limitare o vietare l’ingresso il transito o la sosta di navi nel mare territoriale” per ragioni di ordine e sicurezza, ovvero quando si presuppone che sia stato violato il testo unico sull’immigrazione e in particolare si sia compiuto il reato di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.

 

Ma già dall’art.6 è tutto concentrato sulla repressione delle manifestazioni politiche o sportive con norme pesantemente più repressive. “Si introduce una nuova fattispecie delittuosa, che punisce chiunque, nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, utilizza – in modo da creare concreto pericolo a persone o cose – razzi, fuochi artificiali, petardi od oggetti simili, nonché facendo ricorso a mazze, bastoni o altri oggetti contundenti o comunque atti ad offendere”. Sono previste aggravanti “qualora i reati siano commessi nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico”.

 

Nelle manifestazioni pubbliche e aperte al pubblico è vietato l’uso dei caschi o di qualsiasi altro dispositivo che renda irriconoscibile una persona. All’articolo 7 si prevede di inasprire le pene per chi compie una serie di reati: “Violenza o minaccia a un pubblico ufficiale”, “Resistenza a un pubblico ufficiale”, “Violenza o minaccia ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario o ai suoi singoli componenti”, “devastazione e saccheggio”, “Interruzione di ufficio o servizio pubblico o di pubblica necessità”. Sono inasprite le pene per oltraggio a pubblico ufficiale.

Benvenuti in Italia, Stato di polizia, i micidiali effetti saranno leggibili tra breve tempo.

 

 

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