http://www.europaquotidiano.it/
8 aprile 2014

Chi è Yoram Gutgeld, nuovo consigliere economico di Renzi

Senior partner e direttore di McKinsey, l'economista è stato eletto alla camera con il Pd alle ultime elezioni

Nato a Tel Aviv (Israele) il 14 dicembre 1959, Yoram Gutgeld si è laureato in matematica e filosofia alla Hebrew University di Gerusalemme, per poi prendere un master in business administration e dottorato di ricerca in Logica presso UCLA, University of California (Los Angeles).
Il nuovo consigliere economico del premier collabora da diversi anni con Matteo Renzi. È stato uno degli autori della Fabbrica del programma di Romano Prodi nella campagna elettorale del 2006.
Attualmente è senior partner e direttore di McKinsey, una delle più famose società di consulenza al mondo, Gutgeld è stato aletto alla camera con Pd nelle elezioni 2013 ed è membro della commissione parlamentare Finanze.
La scorsa estate Gutgeld ha raccontato a Europa la sua idea di rilancio economico che per parte da sinistra e la natura cross-ideologica del suo pensiero economico. Il suo ultimo libro si intitola Più uguali, più ricchi.


http://www.europaquotidiano.it/
31 luglio 2013

Governo McKinsey
di Francesco Maesano

Il “ministro dell’economia” di Matteo Renzi ha parlato ieri del suo programma di rilancio tra privatizzazioni, tagli mirati e welfare

Un quarto di secolo in McKinsey, antica e prestigiosa multinazionale yankee della consulenza strategica alle imprese, un’azienda delle aziende che da quasi novant’anni “produce” il management o supporta quello esistente nei colossi mondiali di ogni settore produttivo. Ieri, Itzhak Yoram Gutgeld, deputato Pd che si sta costruendo una posizione da “ministro dell’economia” di Matteo Renzi, ha presentato a Roma il suo “rilancio economico che parte da sinistra” dal sottotitolo eloquente: “Come far ridere i poveri senza far piangere i ricchi”.
Poco meno di un’ora per spiegare le linee guida di un programma (a novembre diventerà un libro) che, pur senza aver ricevuto un abbraccio esplicito da parte di Matteo Renzi, ha richiamato un via vai di componenti della corrente vicina al sindaco di Firenze: dal ministro Graziano Delrio a Paolo Gentiloni, e poi Lorenza Bonaccorsi, Ernesto Carbone, Stella Bianchi, oltre a Dario Nardella che, insieme a Gutgeld, ha organizzato la mattinata. Ospiti dell’incontro il presidente di banca Mps, Alessandro Profumo (ex McKinsey) e Fabrizio Landi, membro dei consigli di amministrazione di Menarini ed Esa Ote.
Gutgeld ha chiarito subito la natura cross-ideologica del suo programma aggredendo i luoghi comuni sul rapporto tra spesa pubblica, debito e crescita di destra e di sinistra. Se da una parte «occorre una nuova matematica politica. Bisogna far passare il concetto che i privilegi regalati non sono più diritti difendibili», necessità che richiede «una riforma costituzionale che consenta di smontare i privilegi acquisiti», dall’altra Gutgeld spiega che «uno sviluppo con più equità, una crescita fondata su uno stato sociale, se gestiti bene, possono essere motore di sviluppo».
In concreto tagli alle cosiddette “pensioni d’oro” per finanziare l’inserimento di 500mila giovani nel mondo del lavoro anche grazie all’introduzione di un contratto unico a garanzie crescenti. Misure per la riduzione del gap tra le tasse pagate dal cittadino e il godimento dei servizi sociali. Una parola su tutte: efficienza. Capitolo a parte quello sugli investimenti pubblici: «Dal 2000 al 2010 abbiamo investito per 10 miliardi, più della Germania, ma spendendo male». Il ragionamento è semplice: la spesa corrente è migliorabile, mentre alcuni investimenti pubblici, tradizionalmente considerati traino dell’economia nei periodi di crisi economica, hanno avuto risultati catastrofici.
Un provvedimento immediato, sul quale Gutgeld ha fatto capire che potrebbe essere ingaggiato anche il governo Letta, è il taglio dell’Irpef di 100 euro al mese alle fasce medio-basse. Una misura che potrebbe essere finanziata attraverso la privatizzazione del patrimonio pubblico, non solo quello immobiliare, ma anche quote di Eni ed Enel. Un programma che richiede, per essere realizzato, di risolvere «il problema dei problemi dell’Italia, quello della qualità della sua classe dirigente». Un’idea in proposito Gutgeld sembra averla. «Ci servono 10 ministri che assomiglino ad amministratori delegati come quelli che abbiamo qui» ha detto indicando Profumo e Landi. Un’idea di classe dirigente che assomiglia tanto a un’idea di esecutivo.

Post n°540

30 Giugno 2013

r.capodimonte2009

 

Il consulente di Matteo Renzi svela i piani del suo cliente: siamo perduti!

 

Abbiamo appreso dalla Tv che il ”guru” di Matteo Renzi, guarda caso, è israeliano, si chiama prof. Yoram Gutgelt, ed è stato eletto deputato nelle file del Pd abruzzese, e così è diventato italiano. Laureatosi a Gerusalemme, egli proviene, un’altra volta guarda caso, dai poteri forti americani, in quanto direttore e senior partner (socio con milioni di dollari di partecipazione) della massima azienda di consulenza finanziaria del mondo, la McKinsey & Company, dalla quale è uscita la signora Hillary Clinton. Gutgelt è uno degli uomini che formano metà della dirigenza politica ed economica americana, ed è ovviamente legato anima e corpo, all’attuale posizione del Presidente Obama (che, tra un'intercettazione e l'altra dei cittadini del mondo, ha scelto il suo segretario all’Economia e il futuro successore di Bernanke alla FR tra altri due senior partner della McK&C). In parole povere, Renzi si prepara a rinnovare a tal punto l’Italia, da darla direttamente in mano alla massima organizzazione planetaria e segreta che esista, quella che forma i Ceo di Goldmann € Sachs, partecipa alla Bilderberg e alla Trilaterale, e grazie a uomini di potere occulto, come Yoram Gutgelt, a istradarla ancora di più verso gli intrighi della B’nai Brith, la massoneria di culto ebraico, già introdotta in Italia dal cardinale Casaroli (ai tempi del Concilio), e ultimamente da un suo alfiere, Gianfranco Fini. Fareste una fatica inutile, infatti, se cercaste l’elenco dei clienti della McK&C o i costi che la stessa applica nelle sue consulenze (magari a Renzi fanno lo sconto sullo stipendio del deputato eletto allo scopo!). Qualcuno che in Italia è ricorso all’azienda (la quale si fa pagare per quel che vale), parla di circa 15.000 US$ al giorno!

Ebbene il professore, presente ieri sera alla trasmissione L’ONDA, ci ha dato un anticipo del programma economico di Renzi: a) lotta senza quartiere all’evasione fiscale; b) portare le pensioni sopra i 3.500 € al calcolo contributivo come quelle sotto i 3.500; c) Vendere gli asset di ENEL e ENI agli stranieri. Purtroppo agli altri presenti, tra cui l’economista Napoleoni, vicina al M5S, tutti presi a contestare l’on. Gelmini, che esaltava Enrico Letta, come fosse Gesù Cristo, è sfuggito soprattutto il punto c), visto che gli altri non sono certo una novità. E chi meglio di un consulente delle grandi conglomerate americane del petrolio, Mobil, Exxon, Shell, consiglierebbe loro di papparsi l’Eni, e tutte le sue ricerche avanzate nel mondo, rapinando l’Italia delle sue tecnologie e della sua sacrosanta ma parziale indipendenza petrolifera? E chi meglio del professore ebreo potrebbe negoziare l'ingresso in Italia del FMI?

.

top