PCHR – MEMO – Infopal - 28/8/2019 - Il Centro palestinese per i diritti umani (PCHR) ha affermato che Israele ha continuato a imporre severe restrizioni ai movimenti della popolazione della Striscia di Gaza durante luglio, impedendo lo spostamento di 661 pazienti e riducendo le esportazioni del 42,2 per cento. Il PCHR ha dichiarato martedì, nel suo rapporto mensile: “Le autorità di occupazione israeliane si rifiutano di consentire alla maggior parte dei residenti della Striscia di Gaza di andarsene o di rientrare attraverso il valico di Beit Hanoun (Erez), permettendo soltanto ai pazienti con gravi problemi di salute, sottoponendoli a un lungo e complicato processo e a rigorose misure di sicurezza, di ottenere i permessi transito”. Durante il periodo coperto dal rapporto, le autorità israeliane hanno impedito il passaggio a 661 pazienti che erano stati deferiti agli ospedali israeliani o in Cisgiordania, compresa Gerusalemme occupata. Secondo il rapporto, le autorità israeliane hanno giustificato il rifiuto di viaggio ai pazienti con vari pretesti. Israele ha continuato a vietare l’esportazione di prodotti dalla Striscia di Gaza, fatta eccezione per quantità minime, principalmente prodotti agricoli. Il rapporto ha dichiarato che le esportazioni di luglio hanno segnato un calo del 42,2 per cento rispetto allo scorso giugno.

Le autorità occupanti hanno inoltre continuato a imporre restrizioni alla fornitura di merci classificate come “prodotti a duplice uso”: ci sono 118 articoli a duplice uso contenenti diversi prodotti e materiali essenziali.

 

PIC - Infopal - 28/8/2019 - Il commissario generale dell’UNRWA, Pierre Krahenbuhl, ha affermato che il mondo non apprezza la realtà di sofferenza, dolore e delusione della popolazione nella Striscia di Gaza. In una recente conferenza stampa tenutasi nella Città di Gaza, Krahenbuhl ha sottolineato il fatto che la popolazione gazawi è privata dei suoi diritti più fondamentali. Ha affermato di aver realizzato un importante incontro con funzionari a Gaza negli ultimi giorni, aggiungendo che la ragione del suo ritorno a Gaza è stata l’avvio del nuovo anno scolastico, che ha descritto come un evento molto importante per i rifugiati palestinesi.

 

Quds Press – PIC - Infopal - 28/8/2019 - Tre poliziotti palestinesi sono stati uccisi, martedì sera, a seguito di due esplosioni a sud e ad ovest della città di Gaza. Il ministero degli Interni palestinese ha dichiarato, in due comunicati separati, che tre dei suoi membri sono stati uccisi a seguito di un’esplosione nei pressi di un posto di blocco della polizia all’incrocio di Dahduh, a sud della città di Gaza. In un’altra dichiarazione, il ministero ha reso noto che un’altra esplosione ha preso di mira un posto di blocco della polizia sulla strada costiera nella zona di Sheikh Ajlin, a ovest di Gaza, lasciando diversi feriti. Il portavoce del ministero dell’Interno, Iyad al-Bazam, ha dichiarato che i servizi di polizia e di sicurezza stanno indagando sui fatti. La prima esplosione è avvenuta vicino a un punto di polizia nella via Martire Ahmed Yassin a sud-ovest di Gaza, uccidendo tre poliziotti e ferendo tre cittadini, tra cui una donna. Secondo il ministero della Sanità di Gaza, i poliziotti uccisi sono Wa’el Khalifa, 45 anni, Salama al-Nadim, 32 anni e Ala’a al-Gharabli, 32 anni. Il ministero degli Interni ha dichiarato lo stato di emergenza in tutta Gaza, mettendo in allerta le forze di sicurezza e avviato indagini immediate sugli attacchi.

L’esercito israeliano di occupazione ha negato il proprio coinvolgimento.
Foto qui.

 

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