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20/11/2019

 

Altra giornata di brutale repressione in Bolivia dopo il golpe: almeno 3 morti a Senkata

 

La brutale repressione che regna in Bolivia da quando è stato consumato il golpe che ha rovesciato il legittimo governo di Evo Morales, ha lasciato quest’oggi sul selciato i corpi senza vita di 3 persone oltre a 30 feriti, a Senkata, presso El Alto, dove i manifestanti bloccavano l’accesso a un impianto di idrocarburi. 

 

Deivid Posto Cusi, 31 anni, Edwin Jamachi Panigua e una persona non identificata sono le vittime fatali di un’operazione di polizia e militare, attivata per consentire il transito di autocisterne con carburante alla capitale La Paz. Rimasta senza rifornimenti dopo che il popolo boliviano che si oppone al golpe delle élite ha bloccato El Alto. 

 

Evo Morales Ayma: Pido a los militares patriotas y nacionalistas dejar de usar contra nuestros hermanos bolivianos el equipamiento que les dotamos con recursos conseguidos gracias a la lucha del pueblo. Que las FFAA no manchen su honor con la sangre del pueblo por sostener a un gobierno de facto.

 

Secondo le informazioni fornite da un media locale, due manifestanti sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco, mentre sul terzo le informazioni sono ancora incomplete. 

 

I manifestanti che hanno alzato la voce in segno di rifiuto dell'autoproclamazione della senatrice Jeanine Áñez come "presidente ad interim" sono stati repressi dagli agenti di polizia con gas lacrimogeni e spari.

Inoltre, sono stati usati elicotteri militari.

 

Le immagini e i video dei feriti testimoniano l'uso sproporzionato della forza da parte dei funzionari di sicurezza, contro i manifestanti che portano - come si vede in una delle fotografie - bandiere Wiphala. Simbolo della lotta dei popoli ancestrali.

 

Video: Un operativo militar y policial en la planta de Senkata deja al menos un muerto

 

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