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lunedì 21 ottobre 2019

 

Il governo del Libano ha approvato alcune riforme economiche per provare a fermare le proteste degli ultimi giorni

 

Lunedì il primo ministro libanese Saad Hariri ha annunciato che il suo governo ha approvato una serie di riforme economiche con l’obiettivo di fermare le violente proteste che vanno avanti da cinque giorni nel paese.

Le proteste sono iniziate giovedì sera dopo che il governo aveva annunciato di voler introdurre una tassa sulle telefonate fatte con WhatsApp, Facebook Messenger e FaceTime, un tentativo di raccogliere nuovi fondi in mezzo a una grave crisi fiscale. La legge sulle chiamate con WhatsApp era stata nel frattempo ritirata, ma tra sabato e domenica le manifestazioni sono ricominciate e Hariri ha minacciato di dimettersi se i suoi alleati di governo non avessero approvato importanti riforme economiche.

Nella riunione che si è tenuta lunedì, il governo di Hariri ha infine approvato alcune riforme, che includono un taglio del 50 per cento degli stipendi percepiti dai membri del governo e dai parlamentari, la riduzione dei benefici garantiti a diversi funzionari statali, e l’approvazione del bilancio per il 2020 con un deficit dello 0,6 per cento e senza l’introduzione di nuove tasse.

 


Redazione ANSA

20 ottobre 2019

 

Libano: ancora migliaia in piazza

Quarto giorno di proteste, si chiedono misure per l'economia

 

Decine di migliaia di libanesi sono scesi in piazza per il quarto giorno consecutivo nelle principali città del paese per protestare contro la corruzione e la crisi economica.
    I manifestanti hanno sventolato le bandiere del Libano, ma non quelle di partito, contro una classe politica accusata di essersi arricchita alle spalle della popolazione per decenni, facendo poco per i cittadini. "La gente non ce la fa più", "Non ci sono buone scuole, né elettricità né acqua", sono alcune delle rivendicazioni di una protesta, la più imponente da cinque anni a questa parte, che si è estesa oltre Beirut, toccando anche le diverse comunità religiose, da quando il governo ha deciso di imporre nuove tasse per contenere il bilancio.
    Negli ultimi giorni i cortei sono stati pacifici. Nel frattempo Saad Hariri, premier di un governo di unità nazionale, in questi giorni sta incontrando i suoi ministri a caccia di soluzioni per rilanciare l'economia.

 

 

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