ANSA

3 luglio 2019

 

Libia, raid areo su centro di detenzione migranti: oltre 40 morti

Feriti in 130 nel bombardamento a Tagiura, vicino di Tripoli

 

Più di 44 morti e "feriti gravi" è un bilancio dello "sleale bombardamento aereo contro il centro per migranti di Tajoura" accreditato dall'Unsmil in un comunicato in cui la stessa la Missione di supporto dell'Onu in Libia "condanna nei termini più forti" il raid. "Questa è la seconda volta che circa 600 migranti vengono attaccati da un bombardamento", aggiunge la nota pubblicata sulla pagina Facebook della missione riportando la condanna del Rappresentante speciale dell'Onu per la Libia, Ghassan Salamé. "Questo bombardamento costituisce chiaramente un crimine di guerra", ha dichiarato Salamé in una nota.  L'inviato delle Nazioni unite "ha invitato la comunità internazionale a condannare questo crimine e ad imporre sanzioni a coloro che l'hanno ordinato" ed "eseguito", riferisce la nota pubblicata sulla pagina Facebook della Missione di supporto dell'Onu in Libia.

 

"Apprendo, con sgomento, del bombardamento notturno a Tajoura, nei pressi di Tripoli, che ha colpito un centro per migranti, causando la morte di decine di persone, tra i quali donne e bambini. Un'ulteriore tragedia che mostra l'atroce impatto della guerra sulla popolazione civile": lo ha dichiarato in una nota il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero.

 

"La netta condanna dei bombardamenti indiscriminati di aree civili, si accompagna all'appello a fermare un aggravarsi delle ostilità che mette continuamente in gravissimo pericolo vite umane e distrugge infrastrutture essenziali per la popolazione - ha proseguito -. Occorre garantire, immediatamente, misure di seria protezione per i civili e, in particolare, trasferire i migranti che si trovano nelle strutture di raccolta in luoghi al sicuro dai combattimenti e sotto la tutela delle Nazioni Unite".


Video: https://gediusod-vh.akamaihd.net/i/repubblicatv/file/2019/07/03/649358/649358-video-rrtv-,650,200,400,1200,1800,2500,3500,4500,-tripoli_03072019.mp4.csmil/master.m3u8


https://www.globalist.it/autore/globalist

3 luglio 2019

 

Un raid aereo uccide 44 migranti in un lager libico

 

In un comunicato, il governo appoggiato da Onu e Stati Uniti accusa del bombardamento il sedicente Esercito nazionale libico guidato dal generale Khalifa Haftar

 

Un appello alla comunità internazionale affinché prenda posizione contro "crimini odiosi" e "attacchi premeditati" è stato rivolto oggi dal governo di Tripoli dopo i bombardamenti aerei che, alla periferia della capitale, hanno colpito un centro di detenzione per migranti. Secondo responsabili dei servizi di soccorso, nei raid hanno perso la vita almeno 40 persone, perlopiù giunte in Libia da altri Paesi dell'Africa. Proprio ieri responsabili dell'Esercito nazionale libico che fa capo al generale Khalifa Haftar avevano annunciato un intensificarsi dei bombardamenti contro le postazioni dell'esecutivo di Fayez Al-Serraj e delle forze tripoline. I raid di questa notte hanno colpito nell'area di Tajoura, circa 20 chilometri a est della capitale.


"Apprendo, con sgomento, del bombardamento notturno a Tajoura, nei pressi di Tripoli, che ha colpito un centro per migranti, causando la morte di decine di persone, tra i quali donne e bambini. Un'ulteriore tragedia che mostra l'atroce impatto della guerra sulla popolazione civile": lo ha dichiarato in una nota il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero. "La netta condanna dei bombardamenti indiscriminati di aree civili, si accompagna all'appello a fermare un aggravarsi delle ostilita' che mette continuamente in gravissimo pericolo vite umane e distrugge infrastrutture essenziali per la popolazione - ha proseguito -. Occorre garantire, immediatamente, misure di seria protezione per i civili e, in particolare, trasferire i migranti che si trovano nelle strutture di raccolta in luoghi al sicuro dai combattimenti e sotto la tutela delle Nazioni Unite".

 

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