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23/01/2019

 

Comunicato stampa sulle dichiarazioni della ministra Trenta

 

Il Ministro in quota Movimento 5 Stelle ha confermato le scelte militariste dell’attuale Governo. Sul MUOS ha dichiarato l’intenzione del governo di “aprire un tavolo di confronto che riguardi il monitoraggio ambientale”, e come “si tratta di capire che su certi temi non basta uno schiocco di dita”. Assistiamo ad un ritorno indietro di oltre 10 anni, che riduce il MUOS a una incerta questione ambientale su cui va fatto l’ennesimo monitoraggio per perdere tempo e non risolvere nulla; con la battuta sullo schiocco delle dita il ministro dichiara senza mezzi termini che questo governo non ha nessuna intenzione di mettersi contro il governo alleato degli Stati Uniti.

La ministra forse dimentica di essere la titolare del ministero della Difesa e non del dicastero della Salute. In questo ruolo  dovrebbe spettare a lei chiarire se, come proclamato dal M5S quando era all’opposizione, le basi militari americane rappresentino una limitazione della sovranità nazionale, siano compatibili con il nostro ordinamento e la nostra Costituzione, arrivando a contestarne la legittimità. 

Occorrerebbe ricordare alla ministra che le misurazioni dei campi elettromagnetici erano previste già nelle fasi autorizzative del Muos, addirittura a carico degli USA.

Forse sarebbe utile pure ricordare che proprio il Movimento 5 Stelle insorse quando il parlamento approvò la mozione del PD che prevedeva proprio le famose misurazioni delle onde elettromagnetiche del Muos, bocciando la proposta del Movimento 5 stelle di smantellamento immediato dell’impianto satellitare di Niscemi.Sono lontani i tempi dei proclami elettorali, adesso sono tempi di responsabilità, affidabilità e continuità.

Questa posizione è confermata dalle dichiarazioni in merito alla questione della smilitarizzazione del poligono di Punta Izzo ad Augusta; la proposta governativa è quella di sospendere le esercitazioni militari solo nel periodo estivo per consentire la balneazione dell’area, glissando sul problema della cementificazione imminente per ristrutturare e potenziare il poligono e dell’inquinamento da proiettili e ordigni della fascia marina circostante.

Infine su Sigonella il ministro ritiene un grande successo lo spostamento a Sud degli interessi NATO, e il fatto che Sigonella sarà il più importante avamposto militare contro le possibili minacce nella regione mediterranea.
La posizione ribadita dal ministro non si discosta per nulla da quella dei precedenti governi di centro destra e di centro sinistra che hanno affondato il coltello militarista nel territorio siciliano ipotecando i destini dell’isola. Il governo conferma la sudditanza agli Stati Uniti e il ruolo della Sicilia di grande hub militare nel cuore del mediterraneo, con Sigonella come base pulsante, l’intoccabile MUOS e i poligoni come Punta Izzo in via di potenziamento.
La Sicilia è condannata anche da questa ministra a avere le coste militarizzate ed i porti chiusi all’accoglienza dei migranti, che riescono a sopravvivere ai lager libici (lautamente finanziati dai governi europei ed italiano) ed ai frequenti naufragi.

Non aspettavamo certo queste dichiarazioni per prendere atto della linea del governo gialloverde, le cui posizioni erano state ribadite sin dall’inizio dell’avventura governativa, mentre solo i 5 Stelle siciliani avevano cercato di insistere su una presunta linea coerente del governo contro il MUOS, smentita dai fatti, sia in occasione dell’udienza al Cga, con la memoria presentata dall’avvocatura dello stato a difesa della legittimità della costruzione del MUOS, sia in occasione dei vari processi contro attivisti NO MUOS nei quali il Ministero retto dalla Trenta si presenta come parte lesa chiedendo risarcimenti.

Denunciamo inoltre la volontà da parte della ministra Trenta di scavalcare ed esautorare il Coordinamento dei comitati e tutte le associazioni che da anni si battono contro l’installazione e la messa in funzione del Muos, legittimando come unico interlocutore il sindaco di Niscemi.

Una delegittimazione vera e propria delle istanze dal basso, le stesse che in questi anni hanno prodotto manifestazioni, sit in, ricorsi e controinformazione. Pur convinti che il sindaco di Niscemi pro tempore non voglia cadere nella trappola della ministra vogliamo ricordare che i sindaci passano, ne abbiamo già visti tre nel corso di questa lotta, ma i comitati restano e resistono perché espressione dei territori e dei tessuti sociali. Ora, davanti alle conferme scaturite dall’intervista del ministro a 5 Stelle, i deputati e dirigenti siciliani di questo partito sono rimasti muti e imbarazzati. Forse hanno capito che uno schiocco di dita non può bastare a far cambiare la posizione filo USA e filo imperialista del governo.


Noi riponiamo fiducia nella lotta popolare, e ribadiamo di non avere governi amici.

Movimento NO MUOS

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01/02/2019

 

Muos e dismissioni di antenne obsolete

 

La notizia che il governo, per iniziativa della ministra della Difesa Elisabetta Trenta, stia per restituire al comune di Niscemi parte del territorio occupato dal 1991 dalla Marina Militare degli Stati Uniti presso la Sughereta, con la base NRTF n. 8 (all’interno della quale è stato installato il MUOS) non ci riempie di entusiasmo, per i seguenti motivi:
Il territorio della base americana è italiano, quindi si tratta della restituzione di una minima parte di territorio che già ci appartiene; il resto rimane area di guerra ad uso esclusivo delle forze armate statunitensi.
Si restituisce un’area considerata inutile dai militari americani, forse si smontano anche delle antenne ormai dismesse, senza migliorare l’inquinamento elettromagnetico che la popolazione e l’ambiente subiscono da 28 anni. Dov’è la vittoria? Per altro la dismissione delle antenne fuori uso era già prevista dagli stessi americani sin dal 2013!
Questo atto va letto come una precisa scelta governativa di confermare e accettare l’esistenza delle basi NRTF e MUOS nella loro piena funzionalità.
Il Movimento e la popolazione, in questi anni, non si sono battuti per ottenere dei pezzi di terra di scarso o poco interesse per i signori della guerra, ma per la liberazione di tutto il territorio occupato dalle forze militari statunitensi, attraverso lo smantellamento di tutte le antenne del sistema NRTF e di tutte le parabole del MUOS. Ogni provvedimento, come questo, che lascia intatta la funzione di guerra e di morte della base USA, e le sue nefaste conseguenze sulla salute della popolazione circostante, è solo una mistificazione e una meschina speculazione politica, che denunciamo fermamente.
Movimento NO MUOS

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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