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30/3/2019

 

Giornata della Terra Palestinese – 43 anni dopo

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi

 

Giovedì, Ola Awad, presidente del Palestinian Central Bureau of Statistics (PCBS), ha commemorato l’anniversario imminente della Giornata della Terra (30 marzo) con la pubblicazione di un rapporto nel quale si dimostra che il furto israeliano delle terre palestinesi è continuato ininterrottamente da 43 anni a questa parte. 

Il 30 marzo 1976 i Palestinesi residenti in Israele protestarono contro l’annuncio del governo israeliano di aver sequestrato 21.000 dunum (5.189 acri) di territorio palestinese. La polizia israeliana represse violentemente le manifestazioni di protesta, uccidendo 6 giovani Palestinesi e ferendone ed arrestandone molti altri. 

Ogni anno i cittadini palestinesi di Israele ed i Palestinesi della Cisgiordania, di Gaza e all’estero, commemorano la Giornata della Terra con marce e rievocazioni. Il Giorno della Terra del 2019 coincide con quello del primo anniversario delle manifestazioni per la Grande Marcia del Ritorno di Gaza, nelle quali i Palestinesi chiedono il loro diritto a ritornare sulle terre conosciute oggi come Israele, così come di porre fine ai 12 anni di embargo imposto su Gaza da Israele ed Egitto. Durante il 2018 sono stati uccisi 312 Palestinesi di Gaza dalle forze israeliane, tra cui 57 bambini e 3 donne, con circa 30.000 feriti nello stesso periodo. 

L’area totale della storica Palestina è di 27.000 km quadrati, l’85% dei quali sono sotto il controllo militare israeliano. Quindi solo il 15% della terra ancestrale è a disposizione degli indigeni Palestinesi per poter coltivare le loro terre. Secondo questa relazione, nel corso del 2018 si è osservato un aumento delle attività coloniali, facilitato dall’occupazione israeliana con l’approvazione della costruzione di 9.384 nuove unità abitative, così come la creazione di 9 nuovi avamposti di insediamento. 

Secondo il rapporto del PCBS, nel 2018 sono stati sradicati 7.122 alberi, raggiungendo quindi oltre 1 milione di alberi distrutti dalle forze occupanti tra il 2000 ed il 2019. Sono cresciute le violazioni israeliane contro il popolo palestinese tra le quali demolizioni di abitazioni, sfollamento forzato delle comunità e di famiglie, senza dimenticare le incursioni giornaliere delle forze israeliane negli innumerevoli quartieri in tutta la Cisgiordania.

 

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