Quds Press.

http://www.infopal.it/

25/11/2019

 

L’Associazione per i Prigionieri Palestinesi: dall’inizio del 2019 l’occupazione ha arrestato più di 745 minori

Traduzione di Giuliano Stefanoni

 

L’Associazione per i Diritti dei Prigionieri Palestinesi ha reso noto che dall’inizio dell’anno corrente fino a ottobre le forze israeliane hanno arrestato 745 minorenni.

In una relazione ottenuta da Quds Press nella giornata di martedì (19/11), l’associazione in favore dei detenuti palestinesi ha precisato come attualmente permangano nelle case circondariali di Meghiddo, Ofer e Damon circa 200 minorenni. Un altro gruppo, costituito da ragazzi di Gerusalemme, risulta recluso in strutture speciali.

L’associazione ha sottolineato come, durante il loro arresto, i ragazzi siano stati oggetto di feroci vessazioni fin dal primo momento, che per molti è coinciso con un trasferimento coatto dalle loro abitazioni nel cuore della notte.

La relazione specifica che a partire dal 2015 sono decine i casi documentati in cui le forze d’occupazione hanno aperto il fuoco deliberatamente e ad altezza d’uomo nei confronti di ragazzi durante le operazioni che hanno condotto al loro arresto.

A tale quadro va aggiunto il fatto che i ragazzini reclusi vengono tenuti senza cibo nè bevande, oltre che sottoposti a pestaggi ed intimidazioni di ogni tipo.

L’associazione ha sottolineato come sia prassi dell’occupazione estorcere confessioni ai ragazzini tramite minacce e soprusi, imponendo sentenze in contumacia o multe elevatissime.

La relazione ha messo in evidenza come ai minorenni palestinesi detenuti l’occupazione vieti il diritto di visita o impedisca loro di ricevere assistenza medica, anche nel caso di patologie particolarmente gravi. Va inoltre ricordato come il protrarsi della detenzione finisca inevitabilmente per pregiudicare la loro carriera scolastica.

Il testo specifica inoltre come, a partire dal 2015, la questione relativa ai detenuti minorenni si sia progressivamente aggravata a causa dell’introduzione di leggi dal carattere sempre più dichiaratamente razzistico, che legittimano l’imposizione di sentenze pesantissime, corrispondenti in alcuni casi a pene detentive decennali o, addirittura, ad ergastoli.

Le autorità dell’occupazione hanno inoltre modificato lo status del fermo relativo ad alcuni ragazzi, dichiarandoli prigionieri amministrativi. Tra essi vengono segnalati: Sulayman Muhammad Abu Ghush (17 anni), proveniente dal campo profughi di Qalandiyya, Nidal Zayd ‘Umar (17 anni) e Hafiz Ibrahim Zayud (16 anni) residente presso la cittadina di Jenin.

L’Associazione ha pertanto rinnovato il proprio appello nei confronti delle istituzioni attive nell’ambito dei diritti umani (prima tra tutte l’Unicef), sollecitandole a compiere ogni sforzo allo scopo di aumentare la tutela dei prigionieri palestinesi minorenni.

 

 

top