ANSA – Roma - 18 Febbraio 2019 - Oltre mille jihadisti dell'Isis sono fuggiti dagli ultimi bastioni in Siria verso l'Iraq occidentale negli ultimi sei mesi, e potrebbero avere fino a 200 milioni di dollari in contanti. Lo riferiscono fonti militari Usa alla Cnn, precisando che tra questi ci sono anche molti elementi di al Qaida. Il generale Joseph Votel, nelle scorse settimane, aveva stimato in 20.000-30.000 i combattenti dell'Isis ancora presenti tra Siria e Iraq.


rainews.it - 18 febbraio 2019 - 17.03 - Siria, 300jihadisti nascosti a Baghuz Sono almeno 300 i miliziani dell'Isis nascosti in tunnel sotterranei o asserragliati in edifici diroccati che non vogliono arrendersi, nella zona di Baghuz, nella Siria sud-orientale. A dirlo è l'Osservatorio siriano. Un migliaio invece i jihadisti fuggiti dagli ultimi bastioni in Siria verso l'Iraq negli ultimi sei mesi. Sarebbero in possesso di contanti per 200 milioni di dollari. La notizia di fonti militari Usa è stata riferita dalla Cnn. Tra i miliziani fuggiti ci sarebbero anche molti elementi di Al Qaeda.


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16 febbraio 2019

 

Cosa sappiamo della presa di Baghuz ultima roccaforte dell'Isis in Siria

 

L'Osservatorio siriano ha diffuso la notizia della caduta dell'ultima roccaforte dello Stato islamico. Tuttavia le truppe curde-siriane non hanno voluto ancora confermare. 

 

L'ultima roccaforte dell'Isis è caduta. L'annuncio ufficiale è stato dato dal vicepresidente Usa Mike Pence alla conferenza di Monaco attorno alle 14.30 ora italiana: «Mentre sono qui davanti a voi, sul fiume Eufrate l'ultimo tratto di territorio dove una volta la bandiera nera dell'Isis sventolava è stato catturato», ha dichiarato Pence. La notizia era stata diffusa già la mattina del 16 febbraio dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo le quali le forze curdo-siriane sostenute dagli Usa avevano preso il controllo dell'ultima roccaforte dello Stato islamico, nella Siria sud-orientale. Secondo l'osservatorio che è vincino alle forze di opposizione ad Assad, le milizie curde sono entrate a Baghuz, cittadina sulla sponda orientale dell'Eufrate e da settimane luogo dove si sono asserragliati centinaia di miliziani assieme a un numero imprecisato di civili, molti dei quali mogli e figli dei jihadisti. Dal canto loro le forze curdo-siriane, che guidano le Forze siriane democratiche, affermano di non poter confermare o smentire la notizia riferita che potrebbe mettere fine ad una fase del terribile conflitto in Siria. «L'annuncio della caduta di Baghuz è atteso per oggi. Ma ancora non è confermato», hanno riferito fonti curde in contatto con i combattenti al fronte prima che Pence desse l'annuncio urbi et orbi.

 

CIVILI USATI COME SCUDI UMANI: PERCHÉ LA RICONQUISTA CURDA È LENTA

Fonti curdo siriane in contatto con i combattenti al fronte hanno confermato che i combattenti dello Stato islamico della Siria e del Levante, asserragliati nell'ultimo fazzoletto di terra nella parte sud orientale del Paese, stavano usando «i civili come scudi umani». Le forze curde stavano guidando l'assalto alle ultime centinaia di metri quadrati ancora in mano ai jihadisti. «Il motivo del rallentamento dell'offensiva è dovuto proprio alla presenza di civili. Noi cerchiamo di proteggerli», hanno detto le fonti.

 

MOSCA PRONTA A CREARE CORRIDOI UMANITARI

Intanto secondo l'agenzia Interfax che cita un comunicato congiunto delle autorità russe e siriane, la Russia e il governo di Damasco intendono creare due "corridoi umanitari" al confine con la zona di Al-Tanf, controllata dagli Usa, per consentire ai profughi che lo desiderino di lasciare il campo di Rukban. Stando al comunicato i due corridoi dovrebbero essere aperti la mattina del 19 febbraio e passeranno da Jleb e Jabal al-Ghurab.

 

 

 

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