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marzo 27, 2019

 

Con Byoblu e tanti altri amici, un appello per la libertà

 

Pubblichiamo questo comunicato in collaborazione con Byoblu e con altri che si battono per la libertà di espressione sul web, contro questa pessima direttiva europea sul copyright. 

 

Il Parlamento europeo ha approvato la direttiva sulla riforma del copyright, contro la quale, nella sua prima versione, Byoblu aveva raccolto 30 mila firme in pochi giorni.

Ora manca il voto unanime del Consiglio Europeo, composto dai rappresentanti dei governi degli stati membri (quindi per noi ci sarà Giuseppe Conte).

Se in tale sede nessuno dovesse opporsi, i social network come Facebook, Youtube e Twitter si vedranno costretti ad adempiere agli obblighi della direttiva ancora prima della ratifica da parte dei singoli stati nazionali.

Questo significa che dovranno acquisire una licenza con il mainstream (giornali e televsioni), e con i produttori di contenuti, per ognuno degli spezzoni, anche piccoli, di immagini, video o articoli che i contenuti degli utenti dovessero includere nei loro video o articoli, non importa se per fini di critica, di commento o di informazione.

Non essendo questo possibile a priori, per evitare di dover pagare somme potenzialmente ingenti e di dover affrontare cause potenzialmente infinite, i social network chiuderanno profili a milioni (così come anticipato dalla stessa YouTube) e affideranno agli algoritmi (imprecisi) la valutazione circa quali contenuti potranno essere caricati e quali no, prima ancora che tali contenuti siano pubblicati. Esattamente come in Minority Report i Precog stabilivano in anticipo chi avrebbe commesso un crimine. Solo che in questo caso é peggio: almeno i Precog erano esseri umani.

Byoblu ed altri canali di informazione libera consigliano di iscriversi preventivamente a sistemi di condivisione e diffusione delle notizie attualmente ancora liberi dalla censura che si profila all’orizzonte, in previsione delle prossime elezioni europee.

 

 

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