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19.06.2020

 

Morto a 55 anni Carlos Ruiz Zafón, tra gli scrittori spagnoli più noti

di Martina Marasco

 

Altro lutto nel mondo della cultura e della letteratura. Dopo una malattia, è venuto a mancare  Carlos Ruiz Zafón, tra gli scrittori spagnoli più noti. L’autore di Barcellona è morto a Los Angeles a soli 55 anni.

 

Zafón, classe 1964, ha raggiunto il successo nel 2002 con L’ombra del vento, l’inizio della saga del Cimitero dei Libri Dimenticati. Le sue opere sono tradotte in più di 40 lingue.

 

Ex insegnante all’asilo e poi sceneggiatore e collaboratore di testate come El País e La Vanguardia, Zafón ha iniziato la sua carriera letteraria nel 1993 come autore per ragazzi 

 (ricordiamo Il principe della nebbia). L’ombra del vento è stato il suo debutto nella narrativa per adulti. Nel 2008 l’uscita in Italia, sempre per Mondadori, de Il gioco dell’angelo, e nel 2009 di Marina.

 

“Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e soprattutto quanto più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell’istante, perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo”.

Questo è l’incipit de Il gioco dell’angelo (Mondadori, traduzione di Bruno Arpaia), di Carlos Ruiz Zafón, uno dei più noti scrittori spagnoli contemporanei, scomparso a Los Angeles ad appena 55 anni.

 

CREATOR: gd-jpeg v1.0 (using IJG JPEG v62), quality = 82 Conosciuto principalmente per L’ombra del vento, romanzo diventato immediatamente un caso letterario internazionale e che ha raggiunto il milione e mezzo di copie vendute solo in Italia, Zafón si è fatto conoscere dai lettori di tutto il mondo e di tutte le età.

La sua carriera letteraria, infatti, comincia con i più giovani: è ai ragazzi che è dedicata la Trilogia della Nebbia, formata dai volumi Il Principe della nebbia, Il palazzo di mezzanotte e Le luci di settembre, editi Mondadori, nella traduzione di Bruno Arpaia.

 

Il principe della nebbia

 

Il principe della nebbia, in particolare, detterà poi il leitmotiv dell’intera opera dell’autore. Zafón racconta storie di ragazzini che vivono un passaggio cruciale dell’età, quello che li porterà dalla giovinezza all’adolescenza,  e che si trovano a scoprire troppo presto l’esistenza del male, che sa plasmarsi in forme diverse, tangibili e non, proprio come la paura, di cui esso si alimenta.

E così Max Carver, il protagonista del principe della nebbia, si trova a combattere non solo contro un nemico invisibile, ma anche contro l’incapacità ottusa degli adulti, che non vedono – o non hanno la possibilità di vedere – il mondo con la stessa perspicacia e attenzione dei ragazzini.

A conquistare il pubblico di tutto il mondo sarà poi un altro bambino, Daniel Sempere.

 

CREATOR: gd-jpeg v1.0 (using IJG JPEG v62), quality = 82 L’ombra del vento

 

Ha dieci anni e vive solo con il padre, proprietario di un piccolo negozio di libri usati, dopo che la madre è morta di colera. È il 1945 e Daniel non ricorda più il suo viso.

Il giorno del suo undicesimo compleanno, suo padre lo porta al Cimitero dei libri dimenticati, una biblioteca segreta ed enorme in cui sono custoditi libri che, per un motivo o per un altro, hanno rischiato di sparire per sempre dalla storia del mondo: può sceglierne uno, che dovrà proteggere per il resto dei suoi giorni dal più pericoloso dei nemici: l’oblio.

Come spesso si dice, è il libro che sceglie il proprietario: così, tra le migliaia di volumi presenti, l’attenzione del piccolo Daniel si focalizza sul volume L’ombra del vento, dello scrittore sconosciuto Julián Carax. Daniel se ne innamora, lo legge tutto d’un fiato e si fionda a cercare altre opere, ma Carax sembra non sia neanche esistito. Scoprirà presto di essere in possesso dell’unica copia de “L’ombra del vento” non andata distrutta e che, per questo, starà correndo un grande pericolo.

 

Il gioco dell’angelo

 

Siamo sempre a Barcellona, ma stavolta negli anni ’20: David Martín è uno scrittore solitario che ha pubblicato una serie di libri sotto lo pseudonimo di Ignatius B. Samson; non ha molti amici, a parte Sempere, proprietario di un negozio di libri usati. Scoprirà da lì a poco di avere un tumore al cervello e di avere circa un anno da vivere. Il matrimonio di Cristina, di cui è segretamente innamorato, non farà altro che aumentare la sua depressione, finché nella sua vita non sopraggiunge Andreas Corelli, un misterioso editore francese che gli promette la guarigione dal cancro e una cospicua cifra in cambio della commissione di un libro: Martín dovrà scrivere un testo sacro per una nuova religione. Martín accetta, ma il prezzo che pagherà per la sua salute sarà altissimo.

 

Marina

 

Restiamo nell’amata Barcellona, ma ci spostiamo temporalmente fino agli anni Settanta. Stavolta il protagonista è Oscar Drai, un ragazzo che frequenta un collegio barceloneta, dove passa la maggior parte del suo tempo. Quando non studia, ama passeggiare per le vie della città e perdersi nei quartieri che non conosce. Attratto dalla musica di un grammofono, finirà in una villa abbandonata che sembra non aver conosciuto lo scorrere del tempo, nella quale conoscerà Marina e suo padre, Germàn Blau, un ex pittore ritiratosi dalle scene mondane. L’amicizia tra i due ragazzi farà da sfondo a un mistero pericoloso che riguarderà Michail Kolvenik, un fabbricante di protesi morto vent’anni prima.

La morte, l’amicizia, i fili sottili che legano le persone nello spazio e nel tempo, la paura, l’amore, il dolore. Tutto questo e tanto altro è il lascito di un autore straordinario, che ha accompagnato generazioni di adulti e ragazzi e che lascerà, senza dubbio, un enorme vuoto.

Ma, come ha detto lo stesso Zafón, “ogni libro, ogni volume possiede un’anima, l’anima di chi lo ha scritto e l’anima di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie a esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza“.

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