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6 luglio 2020

 

Le sovranità perdute

di Roberto Dal Bosco

 

Che cos’è la sovranità? Secondo la definizione, è  «la qualità giuridica pertinente allo stato in quanto potere originario e indipendente da ogni altro potere». La parola deriverebbbe da sursum, che sta in su. Che riguarda l’alto. Alla messa antica si dice ancora: sursum corda, in alto i nostri cuori.

 

Il potere oggi fa l’esatto contrario. Ci sottomette, ci schiaccia verso il basso, fino a rinchiuderci in casa. Ne siete testimoni tutti: confinare la gente ai domiciliari è ora possibile.

 

Il contrario del sovrano oggi non è il suddito, qui. Il contrario del sovrano è lo schiavo. Il contrario della sovranità è il controllo come forza subìta senza possibilità di replica. Come in una prigione. 

 

Ma in breve, quali sono le sovranità che abbiamo perduto? In pratica, tutte – comprese quelle più intime.

 

Riassumiamole.

 

Sovranità nazionale

Dopo la sovranità limitata della Prima Repubblica, siamo schiavi di Bruxelles: per decisioni anche futili, come la forma di banane e cetrioli.

 

Schiavi anche di altri enti transnazionali: prendiamo il caso dell’OMS, ente secondo alcuni diretto da Bill Gates e dai cinesi, ente che fortunatamente oggi sta implodendo nel ridicolo

 

Saremo schiavi, ricordiamolo bene, della Troika quando arriverà: perché tutto stanno facendo per invitare il vampiro mondialista nel nostro Paese. Il vampiro, come insegna la leggenda, ti entra in casa solo se lo inviti.

 

MES etc. non sono che richiami affinché il popolo accetti che si apra la porta al vampiro.

 

Sovranità economica

Anche qui, sappiamo da decenni che abbiamo perso la sovranità monetaria con l’euro di Francoforte

 

La digitalizzazione del contante indica un ulteriore livello di de-sovranizzazione del danaro, che sarà possibile inibire direttamente dalla tasca del singolo cittadino.

 

La sovranità economica in generale è totalmente perduta quando vediamo in questi giorni il concretamento del piano di distruzione della classe media. L’autofficina di paese dove ho comperato la mia auto ha chiuso ad inizio settimana; la FIAT riceverà 5 o 6 miliardi di incentivi dallo Stato italiano.

 

Resterà solo l’oligarchia, e un proletariato sempre più povero ma tenuto in tensione da edonismi e a breve da scontri etnici.

 

Questo progetto di distruzione, chiamato globalizzazione, è partito da molto, ma il suo culmine si è avuto a fine anni Novanta, quando comandava l’Ulivo Mondiale di Clinton, Blair e Prodi. La Cina, che ha sostenuto e sostiene queste sinistre occidentali, è parte integrante di questo processo di distruzione, prima economica e ora persino biologica.

 

Sovranità culturale

Non sarà più tecnicamente ammesso contraddire il politicamente corretto.

 

Non sarà possibile nemmeno il dibattito: siamo dinanzi ad una Rivoluzione Culturale di tipo cinese che prevede davvero le botte, lo scherno pubblico e financo la morte per chi la pensa diversamente.

 

La vera religione verrà proibita.

 

Sovranità spirituale

La quarantena lo ha mostrato: è la religione organizzata stessa – non solo la chiesa cattolica – ad aver legittimato l’invasione dello Stato nella sua sfera.

 

Una religione senza più sguardo verso l’alto, etimologicamente, non è sovrana: ci stanno servendo davvero l’oppio dei popoli, una religione per la schiavitù.

 

Sovranità famigliare

Alla faccia della tanto celebrata Costituzione più bella del mondo, il processo di distruzione della famiglia procede in modo concreto, e proprio negli ultimi tempi abbiamo avuto evidenze incontrovertibili.

 

Siamo davanti al tentativo di distruzione di una civiltà millenaria per la costituzione di qualcosa di  oscuro, nuovo e al contempo antichissimo, che alcuni hanno il coraggio di nominare : «il Matriarcato».

 

L’educazione autonoma dei figli è oramai un’utopia, a meno che non si ricorra all’opzione radicale dell’homeschooling.

 

Sovranità psichica

Nemmeno il foro interiore dell’uomo è al sicuro, viste le leggi che sono discusse in questo stesso momento per «rieducare» definitivamente chi non si sottomette al Pensiero Unico.

 

Le piattaforme informatiche concorrono e superano lo Stato nella censura non più solo dell’espressione ma anche del pensiero. Di fatto, sospendere un account è ben diverso che censurare un post: significa colpire la persona – rea di essere portatrice di un’idea – invece che la sua espressione pubblica (che andrebbe comunque consentita, secondo la legge).

 

È in atto una pulizia etnica su base psichica.  La conducono quelli che della «tolleranza» avrebbero fatto il feticcio definitivo.

 

 

Sovranità tecnologica

Non è pensabile un Paese libero senza capacità tecnologiche.

 

Un esempio: sulla Stazione Spaziale Internazionale due anni fa hanno impiantato un sistema di tracciamento intercontinentale «per la migrazione degli animali». Il sistema è ora in piena attività. Come pensiamo che dopodomani questo sia usato per tracciare il singolo uomo?

 

Gli ultimi anni hanno visto un’impennata sia nel civile che nel militare della messa in orbita di satelliti: satelliti che significano per lo più maggiore controllo, di ciò che accade sulla terra e delle sue comunicazioni.

 

Un Paese deve avere la possibilità di difendersi anche da questo, e in caso saper eliminare i satelliti nocivi.  Al momento, ha dimostrato di saperlo fare solo la Cina. Gli USA hanno invece costituito una nuova Forza dell’Esercito dedicata allo Spazio.

 

Come può un Paese dirsi sovrano, se non è padrone di ciò che gli sta sopra la testa?

 

C’è poi il discorso dei dati informatici – e biologici – di tutti noi, che sono alla mercé di algoritmi di enti privati ora pressoché onnipotenti.

 

C’è poi il discorso delle armi biologiche.

 

Sovranità biologica

Gli Stati hanno ignorato i trattati sulle Armi Biologiche di 50 anni fa, ma nessuno ne discute. Ora la pandemia ha indicato la via: la vera arma non è l’atomica, è un virus bioingegnerizzato. Il vero terrore, la vera strage, deriva dall’impiego di armi biologiche. Uno Stato che non sa difendersene – e che non sa quindi nemmeno attaccare con esse per avere quantomeno il deterrente – è un Paese senza sovranità sulla sua vita biologica.

 

E poi: saremo presto obbligati a vaccini tossici e immorali, più simili a stregonerie (unite ai profitti della farmaceutica): vaccini fatti con cellule di feto abortito, vaccini testati con esperimenti sugli umani che si sono scordati per sempre del Codice di Norimberga.

 

Saremo obbligati agli psicofarmaci, perché anche il malumore, la depressione, o il dissenso possono essere considerati speciose epidemie.

 

I nostri organi già appartengono allo Stato con la legge sulla donazione (cioè, sulla predazione), quando vengono espiantati a cuor battente.

 

Saremmo obbligati, se ce lo consentiranno ancora, a fare i bambini in provetta, già «vaccinati» grazie alla bioingegneria. Bambini sintetici resi docili e bravini dall’editing genetico.

 

Vogliono una società di schiavi, ma ora lo abbiamo visto, non gli serviamo nemmeno per lavorare: vogliono eliminarci, cancellarci.

 

Gli zombie siamo noi

Il fine della desovranizzazione totale è l’annichilimento. Ci stanno facendo vedere tanti film e tante serie sugli zombie per questo: ci falceranno con il mitra e la motosega via perché considerati malati ed inadatti alla vita, ci estirperanno come erbaccia. 

 

Magari ci manderanno addosso un altro virus fatto in laboratorio, stavolta magari un Ebola meglio congegnato. Lo sfoltimento sarà così ancora più fluido e tranquillo, moriranno milioni o miliardi, altre miriadi di malati verranno falciati dall’eutanasia.

 

La Cultura che sono riusciti ad installare è questo: è la Cultura della Morte.

 

Prendiamone atto. Questa è una lotta per la continuazione della vita. Questa per noi è una lotta per la sopravvivenza.

 

Per cui vi prego: lottate, combattete. Torniamo padroni del nostro destino e del nostro corpo, del nostro Paese e della nostra famiglia, del nostro spirito e della nostra mente.

 

La vita di un essere umano oggi non può avere altre priorità.

 

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