PIC – Infopal - 17/9/2020 - Nikolai Miladinov, il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, è arrivato mercoledì nella Striscia di Gaza, attraverso il valico di frontiera di Beit Hanoun (Erez), nel nord della Striscia di Gaza.

L’Autorità palestinese per i confini e gli attraversamenti ha affermato in una breve dichiarazione: “Miladinov e la sua delegazione che lo ha seguito hanno attraversato il check-point di Beit Hanoun (Erez) e sono entrati nella Striscia di Gaza”. Fonti locali hanno riferito che la visita del funzionario delle Nazioni Unite rientra negli sforzi e nella mediazione delle Nazioni Unite per stabilizzare l’accordo di cessate il fuoco che è stato raggiunto di recente. Miladinov è intervenuto nell’ultimo accordo tra la resistenza palestinese e l’occupazione israeliana un mese fa, con l’appoggio del Qatar. Egitto, Nazioni Unite e Qatar hanno aiutato nelle trattative per diversi mesi per raggiungere una tregua tra le fazioni palestinesi a Gaza e l’occupazione israeliana, basata sull’allentamento dell’embargo imposto alla Striscia, in cambio dell’arresto delle proteste organizzate dai palestinesi vicino ai confini.


Redazione ANSA

16 settembre 2020

 

Razzi contro raid, alta tensione Israele-Gaza

 

Dopo firma Accordo di Abramo fra Israele, Emirati e Bahrein

 

Altissima tensione fra Gaza e Israele, con decine di razzi lanciati dal territorio palestinese e raid aerei di risposta lanciati dallo stato ebraico. La nuova escalation è stata innescata dalla firma ieri alla Casa Bianca dell'Accordo di Abramo, che normalizza i rapporti fra Israele, gli Emirati Arabi e il Bahrein. Proseguiti durante la notte, alla fine sono stati 13 in tutto (8 intercettati dal sistema di difesa Iron Dome), costringendo la popolazione del sud di Israele a correre nei rifugi nella prima notte di quella che Trump ha celebrato come "l'alba di un nuovo Medio Oriente". Nella prima salva arrivata dalla Striscia due israeliani sono rimasti feriti leggermente. La pioggia di razzi ha subito innescato la risposta di Israele che ha addossato ad Hamas, al potere a Gaza, la responsabilità della nuova fiammata di tensione: 10 i siti terroristici attaccati dall'aviazione nella Striscia. "Non mi stupisco dei terroristi palestinesi - ha detto il premier Benyamin Netanyahu dagli Usa poco prima di rientrare in patria -. Hanno sparato contro Israele proprio durante una cerimonia storica. Vogliono far retrocedere la pace, ma non ci riusciranno. Noi colpiremo chiunque tenti di colpirci, ma porgiamo una mano di pace a quanti vogliono la pace con noi". L'Iran considererà gli Emirati Arabi e il Bahrein come "responsabili di tutte le gravi conseguenze che deriveranno" dell'accordo di normalizzazione siglato ieri alla Casa Bianca con Israele, ha detto il presidente della Repubblica islamica, Hassan Rohani. L'Arabia Saudita - nemico numero 1 di Teheran nella regione e grande tessitrice dell'attuale politica di alleanze di Israele e Usa - si è mantenuta prudente ed ha ribadito di essere dalla parte del popolo palestinese e di sostenere tutti gli sforzi volti a raggiungere una soluzione giusta.

 

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