Fonte: https://reseauinternational.net/

https://www.controinformazione.info/

3 Febbraio 2020

 

Non in mio nome, da Daniel Kupferstein, voci ebraiche contro la politica israeliana

Traduzione di Gerard Trousson

 

Nel suo documentario, come mostra il trailer, Daniel Kupferstein è andato a incontrare una dozzina di persone di origine ebraica, di tutte le età e di tutte le origini geografiche (Marocco, Algeria, Egitto, Turchia, Germania, Polonia … ) che tutti affermano non solo la loro opposizione alla politica israeliana nei confronti dei palestinesi, ma denunciano anche le amalgame e i cambiamenti antisemiti che nascondono questo conflitto rendendo tutti gli ebrei corresponsabili della politica israeliana.

 

Daniel vuole dimostrare con forza che questo punto di vista non è sufficientemente ascoltato in Francia e in particolare nei media, mentre ritiene che coinvolgere questo dibattito in Francia sia “necessario” per evitare che ” le ripercussioni di questo conflitto e gli odi ci trascinano in un terreno etnico e religioso pieno di conseguenze per il futuro . ” Per lui, si può essere ebrei e non sostenere la politica israeliana sul destino dei palestinesi, facendo una campagna per una “giusta” pace tra palestinesi e israeliani.

Guarda e trasmette il film “Pas en mon nom” di Daniel Kupferstein.

 

Diversi membri del collettivo di animazione di “Une Autre Voix Juive” hanno visto l’11 settembre, un film di Daniel Kupferstein, intitolato ” Pas en mon nom “, che è stato appena presentato in anteprima a Parigi.

 

Une Autre Voix Juive invita i firmatari del manifesto Une Autre Voix Juive a vedere questo film il più presto possibile, per farlo conoscere e supportarne la trasmissione. Oltre alle sue qualità artistiche, questo film è anche un film impegnato che dovrebbe avere effetti benefici nella società francese.

 

A quelli degli spettatori che riconoscono una parte dell’identità ebraica, il film dovrebbe consentire loro di assumere meglio la propria ebraicità combattendo contro l’attuale politica dei governi israeliani, combattendo per il riconoscimento dei diritti nazionali palestinesi, senza negarne la legittimità. Stato di Israele Il film dovrebbe incoraggiarli a rivendicare collettivamente la loro parte di identità ebraica per affermare l’universalità dei diritti umani: questo è ciò che consente l’appartenenza al manifesto “Another Jewish Voice”.

 

A quelli – la stragrande maggioranza – che non hanno alcun legame con alcuna forma di identità ebraica, dovrebbe fornire certezza che si può criticare – anche duramente – l’attuale politica israeliana di discriminazione e colonizzazione senza essere tacciato di antisemita. Al contrario, così facendo sosterrebbero un’intera corrente di cittadini francesi che rivendicano la loro identità ebraica per affermare meglio l’universalità dei diritti umani.

Non c’è dubbio che la più ampia distribuzione possibile di questo film combatterà, tra le altre cose, la convinzione fin troppo diffusa che CRIF rappresenti la maggioranza dei nostri concittadini ebrei.

 

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