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8 Aprile 2020

 

Pushkov: l’élite americana ha lasciato il mondo reale per rifugiarsi nel mondo dei sogni e delle fantasie

di Sergei Leonov

 

Il senatore russo ha commentato la dichiarazione di tre ex ambasciatori statunitensi in Ucraina.

 

Il famoso politico e personaggio pubblico russo Alexei Pushkov ha attirato l’attenzione per la sua risposta ad una dichiarazione che è stata fatta da tre diplomatici americani che hanno deciso di offrire alla Russia un accordo in Crimea.

“Tre ex ambasciatori statunitensi in Ucraina ammettono seriamente che, a causa del coronavirus, la Russia potrebbe abbandonare la Crimea. Non si deve capire nulla né in psicologia né in politica per permettersi tali affermazioni. L’élite di potere americana ha lasciato sempre più il mondo reale per rifugiarsi nel mondo dei sogni vuoti e dei desideri irrealizzabili ”, ha scritto Pushkov nel suo microblog sul social network.

Come hanno rilevato alcuni commentatori, sembra che vari esponenti politici neocon statunitensi non abbiano ancora abbandonato il vecchio sogno della elite di Washington di sottrarre la Crimea alla sua naturale collocazione nella madrepatria russa e utilizzare la penisola come una base militare per le attività della NATO sul Mar Nero.

Sarà bene che questi personaggi ritornino bruscamente alla realtà e non si facciano delle pericolose illusioni.

Il presidente Putin ha più volte dichiarato che la questione della Crimea è ormai fuori da qualsiasi negoziazione. La Crimea è territorio della Federazione russa a tutti gli effetti.

A seguito dei risultati di un referendum sull’autodeterminazione, svoltosi nel Marzo del 2014 fra i residenti della regione, la penisola di Crimea è stata definitivamente integrata nella Federazione Russa e da allora le autorità di Mosca hanno rifiutato qualsiasi pressione dell’Occidente e dell’Ucraina per rivedere lo status della regione.

D’altra parte il discorso del presidente Vladimir Putin all’indomani del referendum fu molto chiaro.

Putin ha dichiarato che la Crimea è sempre stata e resta una parte inalienabile della Russia e il suo status di territorio dell’Ucraina era stato “un’evidente ingiustizia storica”. Secondo il Presidente, la decisione della cessione della Crimea all’Ucraina venne presa dal leader sovietico Nikita Krusciov in violazione della legge sovietica. “Tale cessione venne portata a termine in chiara violazione delle norme costituzionali allora vigenti. La decisione venne presa in sordina senza ascoltare il parere del popolo”, aveva inoltre dichiarato Putin che la Crimea è un territorio russo e Sebastopoli una città russa.

“La Crimea è un patrimonio comune e un importante fattore di stabilità nella regione. Questa zona strategica dovrebbe trovarsi sotto una sovranità forte e stabile, che di fatto può essere solo la Russia”, aveva sottolineato.

Da allora la posizione della Russia sulla Crimea è stata irremovibile. I politici statunitensi devono farsene una ragione.

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