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25/06/2021

Almeno 230mila sfollati dopo il golpe. Record di contagi Covid

Di questi 177mila nello Stato Karen, altri 20mila sparsi nei 100 centri di accoglienza dello Stato Chin. Fra le ultime vittime anche una donna incinta, due neonati e tre anziani per mancanza di medicine o in fuga dai combattimenti. Ieri 787 nuovi casi di coronavirus, per un totale di 151mila infezioni e 3.300 vittime. 

Yangon (AsiaNews) - I combattimenti e le proteste di piazza contro la giunta militare hanno causato almeno 230mila sfollati in Myanmar. É quanto emerge dai dati pubblicati ieri dalle Nazioni Unite, mentre aumentano le preoccupazione per le violenze dell’esercito sulle minoranze, la morte dei civili, una diffusione del conflitto e la crescita dei casi di Covid-19, che proprio in questi giorni hanno raggiunto numeri record. I generali hanno preso il potere in febbraio cacciando il governo eletto e arrestando i leader democratici, fra cui la Nobel per la pace Aung San Suu Kyi,
Secondo quanto riferisce l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha) le operazioni di soccorso alle popolazioni in difficoltà sono ostacolate da violenti scontri armati, dal clima di tensione in molte aree del Paese e da un senso di insicurezza generale che avvolge la nazione. In questi mesi i militari hanno represso la protesta popolare con uccisioni, bombe e attacchi mirati, cui si unisce un’intensificazione dei combattimenti con alcune minoranze etniche armate. 
Almeno 177mila sono gli sfollati nello Stato Karen, al confine con la Thailandia, dei quali 103mila solo nel mese scorso. Più di 20mila sono in cerca di riparo nei 100 centri di accoglienza sparsi per lo Stato Chin, alla frontiera con l’India, dove sono in atto combattimenti fra esercito birmano e le Forze di difesa popolari. Fonti locali parlano di diverse migliaia di persone tuttora in fuga negli Stati Kachin e Shan per l’uso eccessivo della forza dei militari e la perdita di vite umane fra civili. 
Secondo quanto riferisce l’Association for Political Prisoners Burma (Aapp), dal golpe che ha innescato la protesta di piazza poi repressa nel sangue si contano almeno 877 morti e oltre 6mila arresti. Fra le vittime vi sono anche sei civili nello Stato Chin - una donna incinta, due bambini e tre anziani - che sono deceduti a causa del mancato accesso a cure mediche. Un rifugiato della cittadina di Mindat, dietro anonimato, conferma la morte “di sei persone nella giungla per la mancanza di farmaci”. “I bambini - prosegue - avevano solo pochi giorni di vita. Vi sono anche anziani [fra le vittime]. Altri ancora sono caduti nelle strette stradine di montagna, mentre cercavano di sfuggire ai combattimenti”. 
Infine, nel Paese asiatico a lungo risparmiato dalla pandemia di coronavirus si registra in questi ultimi giorni una impennata di contagi. Con 787 nuovi casi, ieri il Myanmar ha fatto segnare il numero più elevato di positivi giornalieri dall’inizio dell’emergenza sanitaria globale. Il numero complessivo, sebbene secondo gli esperti il dato potrebbe essere di gran lunga sottostimato, è di quasi 151mila contagi e circa 3.300 decessi. 

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