Newsletter dell’Ambasciata di Palestina
Roma, Italia
No 184
16 luglio 2021

Una perla di disumanità per Suha e Khalida Jarrar

L’11 luglio ci ha lasciati improvvisamente Suha Jarrar, giovane e brava avvocatessa impegnata con l’associazione palestinese Al-Haq per la difesa dei diritti umani. Specializzata sulle questioni ambientali e di genere, Suha aveva riferito alle Nazioni Unite sul difficile accesso palestinese  all’acqua sotto occupazione israeliana.

E’ morta d’infarto a 31 anni la figlia di Khalida Jarrar, parlamentare palestinese incarcerata più volte in “detenzione amministrativa” e da due anni imprigionata di nuovo dalle forze di occupazione, senza un processo né un capo d’accusa che non fosse quello di appartenere ad una organizzazione “illegale” secondo Israele. Di fatto, come ricordato in questo frangente da un parlamentare israeliano durante una riunione della Knesset, “nessuna azione violenta è stata mai legata al nome di Khalida”: questa parlamentare palestinese del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina è stata detenuta solo perché strenua oppositrice dell’occupazione. Nonostante la sua liberazione fosse prossima, la crudeltà della potenza occupante si è spinta al punto di negare a questa madre – che già soffre rinchiusa in una prigione disumana - la possibilità di vedere la figlia per l’ultima volta, di darle un bacio e salutarla per sempre. A nulla sono valse le pressioni di tanti attivisti e di tutti quelli che volevano e vogliono bene a queste due donne, alla loro famiglia, al padre di Suha, Ghassan, e a sua sorella Yafa, che con questa perdita aggiungono una pena immensa alla loro pena quotidiana, fatta di un’assenza – quella della propria compagna, della propria madre - che in questo momento, in cui ci sarebbe tanto bisogno di affrontare il dolore uniti, si fa davvero incolmabile.

Human Rights Watch ha commentato che “impedire a una madre a lungo detenuta ingiustamente di dire addio alla propria figlia riflette la pura crudeltà che sottende all’Apartheid del governo israeliano”. Lo ha scritto anche Gideon Levy sul quotidiano israeliano Haaretz: “Jarrar è un essere umano. Ma per la maggioranza degli israeliani non lo è. E’ una terrorista, anche se non è mai stata condannata per terrorismo, ed è una fiera palestinese, il che è forse anche peggio, a quanto pare”. Non sorprende che siano scesi in piazza a migliaia, in occasione del funerale di Suha, per rendere omaggio a una grande donna che se ne andata, e chiedere giustizia per la grande donna che deve essere liberata.
Come ha scritto Khalida in una delle sue belle lettere dedicate alla figlia scomparsa, "Suha è nata mentre suo padre era in prigione, e ora lascia la vita mentre sua madre è in prigione. Questo è un intenso riassunto umano della vita di un palestinese”.

Vedi:
https://www.haaretz.com/hblocked?returnTo=https%3A%2F%2Fwww.haaretz.com%2Fopinion%2 F.premium-israel-should-have-treated-khalida-jarrar-with-humanity-1.10000031

https://mondoweiss.net/2021/07/imprisoned-but-free-letter-from-jailed-palestinian-leader- khalida-jarrar-to-her-late-daughter-suha/ https://www.aljazeera.com/news/2021/7/13/thousands-mourn-daughter-of-jailed-palestinian- activist


https://www.alhaq.org/news/18616.html

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