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24/3/2021

Martedì, il rappresentante permanente della Palestina presso la Corte penale internazionale (CPI), Rawan Sulaiman, ha affermato che gli sforzi legali per ottenere giustizia per i palestinesi continueranno, nonostante le intimidazioni israeliane.

“Non ci piegheremo a intimidazioni mentre cerchiamo di fare giustizia per le vittime di crimini ed atrocità commessi in Palestina”, ha affermato Sulaiman in una dichiarazione a seguito della revoca da parte di Israele del VIP pass per il ministro degli Esteri palestinese Riyad Malki e dell’interrogatorio di due dei suoi assistenti quando sono tornati a casa, dopo un incontro con la procuratrice della CPI, Fatou Bensouda.

“Israele, potenza occupante, ha costantemente ostacolato l’accesso alla giustizia e ha fatto tutto quanto in suo potere per evitare qualsiasi forma di responsabilizzazione per i crimini che continuano ad essere commessi nei Territori palestinesi occupati”, ha affermato il diplomatico palestinese.

“Continueremo il nostro sforzo legale e pacifico per i crimini commessi contro il popolo palestinese”.

Sulaiman ha invitato tutti gli Stati parti della CPI “a sostenere l’integrità, l’imparzialità e l’indipendenza della CPI, alla luce delle minacce che essa e coloro che collaborano con essa continuano a dover affrontare”.

Israele minaccia di intraprendere un’azione contro i funzionari palestinesi per aver denunciato i crimini israeliani alla Corte penale internazionale, oltre alle minacce verso la propria CPI.

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