Venier vs Ghali

Il cantante ha invocato il cessate il fuoco e la fine della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. Immediata la replica dell'ambasciatore di Israele, Alon Bar: "Vergognoso che il palco del Festival sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni". La risposta di Ghali nello speciale di Domenica In su Sanremo: "Continua la politica del terrore, la gente ha sempre più paura di dire stop alla guerra e stop al genocidio".

Domenica 11 febbraio, in occasione dello speciale di Domenica In con tutti i cantanti in gara al Teatro Ariston, il cantante ha replicato. “Mi dispiace che abbia risposto in questo modo, c’erano tante cose da dire. Ma per cos’altro avrei dovuto usare questo palco? Sono un musicista ancor prima di essere su questo palco, ho sempre parlato di questo da quando sono bambino. Sono nato grazie a internet, è da quando ho fatto le mie prime canzoni a 13-14 anni che parlo di quello che sta succedendo, non è dal 7 ottobre, questa cosa va avanti già da un po’. Il fatto che l’ambasciatore parli così non va bene. Continua la politica del terrore, la gente ha sempre più paura di dire stop alla guerra e stop al genocidio. Stiamo vivendo un momento in cui le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono “viva la pace”, ed è assurdo. Non deve succedere questo. Ci sono dei bambini di mezzo. Io da bambino sognavo e ieri sono arrivato quarto a Sanremo. Quei bambini stanno morendo, chissà quante star, quanti dottori, quanti geni ci sono. Perché?”. Colta alla sprovvista, la conduttrice Mara Venier ha prima commentato genericamente di essere a favore della pace e poi, in chiusura di trasmissione, ha letto il comunicato stampa dell’amministratore delegato della RAI, Roberto Sergio, a sostegno di Israele e privo di accenni alla crisi umanitaria dei rifugiati nella Striscia di Gaza. “Ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano, e continueranno a farlo, la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele e alla Comunità Ebraica è sentita e convinta”. Alla fine della lettura, Venier ha condiviso le parole di Sergio, una presa di posizione di servilismo e di mancanza di coraggio.

Fino a qui un riassunto dell’articolo di tg24.sky.it del 13 feb 2024 - 10:52

A mio avviso servilismo e vigliaccheria sono dello stato italiano e della RAI. Non dei suoi impiegati.

Come se non bastasse a Master chef hanno invitato uno chef israeliano che possiede 32 ristoranti in tutto il mondo. Ma chi li ha pagati? Con i concorrenti che hanno dedicato uno dei piatti a Israele! Dapprima gli è andato di traverso, ma poi stranamente ha vinto la sfida della puntata. Non solo, per chiudere in bellezza sono andati a Torino nella Mole Antoneliana, ex Sinagoga più grande d’Europa. Strano eh?!

E che dire di altri dello stesso club che parlano di spopolamento come “Umanocrazia” del tipo che a Gaza l'esercito più umano del mondo sta svolgendo un compito umanista!!!
Maurizio

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