L’Inganno del Priorato di Sion

di Robert Richardson
Traduzione di Luca Ferruzzi

da «Gnosis», Primavera 1999

Negli anni recenti sono state pubblicate, in libri quali Il Santo Graal, molte informazioni in cui si è affermato che in realtà il Santo Graal farebbe riferimento a una linea di successione originatasi direttamente da Gesù. Secondo quest’ipotesi, Gesù e Maria Maddalena ebbero dei figli i cui discendenti dettero in seguito origine alla dinastia Merovingia che dominò la Francia dal 476 al 750 A.D

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Ordine di Sion:
Se per far luce sui misteri celati dietro la fine dell’Ordine del Tempio si è dovuto attendere fino ai tempi di Napoleone Bonaparte, che agli albori del 1800 aveva imposto al Vaticano la consegna degli archivi segreti, per chiarire taluni aspetti ancora oscuri sulle sue origini bisognava pazientare fino al termine della seconda guerra mondiale. Infatti improvvisamente, poco più di quattro decenni orsono, spuntavano sulla scena letteraria, soprattutto francese, una miriade di pubblicazioni su questo argomento. Si trattava prevalentemente di opere raffazzonate, tanto fantasiose da risultare di ben scarsa credibilità, tutte comunque riferite a documentazioni provenienti da certi archivi segreti rinvenuti in Orleans. Era solo allora che veniva alla luce l’Ordine di Sion, rimasto fino a quel momento pressoché sconosciuto. Molti episodi collegati all’origine dei Templari erano rimasti avvolti nelle tenebre, mai chiariti dai cronisti del tempo e dagli storici. Restava ignota l’effettiva influenza esercitata dalle carismatiche predicazioni di Pietro l’Eremita, mentre sopravvivevano i sospetti connessi alla apparente immediatezza e spontaneità con cui nel 1118 Baldovino II, Re di Gerusalemme, aveva riconosciuto l’Ordo Templi e messo a loro disposizione quell’ampia ala del suo stesso palazzo residenziale. Risultava decisamente arduo districarsi nella marea di quei prodotti letterari ed anche di quelle documentazioni, diffuse specie a partire dal 1956. Alcuni appassionati decisamente seri riuscivano, attraverso un’immensa ed encomiabile attività di ricerca, a gettare finalmente luce sulla maggior parte dei retroscena di quello storico evento. Occorre premettere che dall’imponente mole di informazione resa disponibile nell’ultimo dopo guerra, emergono taluni punti chiave (poco opportunamente presentati come fatti incontestabili) che è ora opportuno riassumere, dato che rappresentano comunque un valido punto di partenza per tentare di scoprire la verità: ¨ esisteva un Ordine segreto che aveva creato i Templari, onde servirsene poi come braccio armato ed amministrativo; quest’Ordine, che aveva agito sotto diverse denominazioni, è spesso identificato come Priorato di Sion; ¨ il Priorato di Sion è stato diretto da una sequenza di Gran Maestri, i cui nomi sono tra i più illustri della storia e della cultura occidentale; ¨ anche se i Templari venivano annientati e disciolti tra il 1307 ed il 1314, il Priorato di Sion non sarebbe stato toccato, uscendo assolutamente indenne da quella bufera; pur essendo stato dilaniato da lotte faziose ed intestine, ha continuato e continua ad essere perfettamente operativo ed influente e, agendo per lo più nell’ombra, avrebbe orchestrato alcuni tra gli eventi più decisivi nella storia dell’occidente, intervenendo anche nelle vicende interne di vari paesi europei; ¨ in misura decisamente significativa dirige direttamente la diffusione della massa di informazioni, specie negli ultimi 50 anni; ¨suo scopo dichiarato resta la restaurazione della dinastia merovingia, non solo sul trono di Francia ma anche su quelli di altre nazioni europee; restaurazione giustificabile sia moralmente che legalmente, poiché sebbene deposta nel lontano VIII secolo, dopo Dagoberto II e suo figlio Sigisberto IV, la stirpe non si è affatto estinta. Il gruppo di ricercatori già menzionati non poteva che sfruttare il materiale disponibile, compreso quanto aveva consentito la precedente elencazione riassuntiva, per avviare uno scrupoloso esame critico teso a suffragarne la validità od a smentirla. L’attività di ricerca veniva intrapresa con cinico scetticismo, quasi irridente, poiché si era convinti che quelle stravaganti pretese sarebbero state sgretolate già da una semplice indagine superficiale. Ma molte grandi sorprese erano in agguato per loro. Mentre i documenti editi nel corso del corrente secolo ignorano in assoluto un ordine identificato dal nome di Sion, René Grousset, una delle massime autorità del nostro secolo nella storia delle Crociate, ha pubblicato varie pagine dei citati archivi segreti. In una di queste appare una interessante citazione, già edita negli anni 30 e riferita al Re Baldovino I. "Nell’anno 1100, alla morte di Goffredo di Buglione, suo fratello maggiore, egli accettava la corona che gli veniva offerta proprio dall’Ordine di Sion, diventando così il primo Re di Gerusalemme. A quel tempo esisteva una Tradizione reale fondata sulla pietra di Sion, di valore identico a quella riservata alle grandi dinastie regnanti in Europa. Baldovino I ed i suoi discendenti erano ovviamente Re elettivi, non sovrani per diritto di sangue". Lo stesso Grousset non ci offre chiarimenti sulle motivazioni che rendevano questa Tradizione reale simile, se non identica, alle tradizioni dinastiche. Ma citava l’Ordine di Sion, che sostiene ne avesse la gestione esclusiva. Evidente l’importanza rivestita da indagini per accertare l’esistenza di quest’Ordine, ignorato da cronisti e storici, ma apparentemente molto importante, visto che aveva avuto il potere di assegnare almeno un regno. Ed era proprio quanto i nostri solerti ricercatori si apprestavano a fare. Occorreva frugare tra enormi fascicoli di antichi documenti, alla ricerca non solo delle prove della sua esistenza, ma anche della sua influenza e delle sue attività. Su un colle denominato Monte Sion, posto a sud di Gerusalemme, nel 1099 (conquista dell’Outremer) c’erano le rovine di una chiesa bizantina del IV secolo, denominata la Madre di tutte le Chiese. Per ordine di Goffredo proprio su quelle rovine veniva edificata un’Abbazia. Un edificio imponente progettato per una comunità autosufficiente. Un cronista del 1172 riferisce che essa era saldamente fortificata, munita di mura, torri e bastioni di difesa. Veniva chiamata Abbazia di Nostra Signora del Monte Sion. Era certo occupata da qualcuno: poteva forse trattarsi di un Ordine che prendeva il nome dall’Abbazia? Non era una possibilità irragionevole, ma restava pur sempre una semplice ipotesi. Dalle documentazioni esaminate emergeva un fatto nuovo: i Cavalieri ed i monaci che occupavano la chiesa del Santo Sepolcro, instaurata dall’attivo Goffredo, costituivano un Ordine ufficialmente riconosciuto, detto appunto del Santo Sepolcro. Lo stesso principio poteva essere applicato agli inquilini dell’Abbazia del Monte Sion, ed i documenti dimostravano che questa doveva essere la realtà. La comunità assumeva infatti il duplice nome di Santa Maria del Monte Sion e del Santo Sepolcro. Già nel 1698 uno storico riferiva testualmente: "Vi erano in Gerusalemme, durante le Crociate, Cavalieri legati all’Abbazia di Nostra Signora di Sion". Venivano portati alla luce gli originali di documenti dell’epoca, che portavano il sigillo e la firma di vari priori di "Nostra Signora di Sion". Ad esempio uno di questi, datato 19 luglio 1116, è firmato da un priore Arnaldus, mentre in un altro, del 2 maggio 1125, il nome di Arnaldus è abbinato a quello di Hugues de Payns, primo Gran Maestro del Tempio. Era stato quindi accertato che l’Ordine esisteva fin dal tempo della prima Crociata. Ma quando, e da chi era stato fondato? Si sa che nel 1070 un gruppo di monaci provenienti dalla Calabria aveva raggiunto la foresta delle Ardenne, proprietà di Goffredo di Buglione. Erano capeggiati da un certo Ursus, un nome che nei documenti del Priorato è spesso associato alla stirpe merovingia. Quei monaci ottenevano subito la protezione di Matilde, Duchessa di Toscana e madre adottiva di Goffredo, che donava loro un vasto appezzamento di terreno in Orval, nei pressi di Stenay, il luogo in cui era stato assassinato Dagoberto II, l’ultimo dei merovingi. Vi veniva subito costruita un’abbazia, in cui i monaci trovavano sistemazione. Non vi restavano molto però, poiché pochi anni dopo, nel 1108, erano tutti misteriosamente scomparsi verso un’ignota destinazione. Nel 1131 l’abbazia di Orval veniva poi definitivamente assegnata a San Bernardo. Lo storico de Sède sostiene che tra quei monaci ci fosse stato Pietro l’Eremita che abbiamo conosciuto prima, il carismatico ispiratore delle Crociate. Abbiamo anche visto che egli era in Gerusalemme almeno fin dal 1099, con Goffredo di Buglione. Logico quindi dedurre che forse esisteva un collegamento tra i monaci di Orval, Pietro l’Eremita e l’Ordine di Sion. Ecco identificato un altro importante obiettivo per la ricerca. Quei monaci si erano distinti dai soliti (all’epoca) itineranti, dato che i loro movimenti, dalla Calabria alle Ardenne, e poi la loro scomparsa misteriosa, evidenziavano una coesione ed una organizzazione, forse anche una precisa sede ubicata però altrove. Se veramente Pietro era in quel gruppo, è evidente che la sua appassionata predicazione a favore della Crociata non poteva essere considerata come semplice manifestazione di fanatismo religioso, ma di ben calcolate finalità politiche. Infine, essendo egli istitutore di Goffredo, doveva essere stato facile per lui convincere l’allievo a conquistare la Terrasanta. Inoltre i monaci spariti da Orval non erano mai ritornati in Calabria, ma si erano stabiliti a Gerusalemme, molto probabilmente proprio nell’abbazia di Nostra Signora di Sion. Nuovamente semplici ipotesi, che le ulteriori accurate indagini dovevano però presto confermare. Quei monaci di Orval si erano trasferiti in Terrasanta per organizzarvi un congresso segreto e, diretti da "un vescovo venuto dalla Calabria", forti dell’autorità di cui era investito l’Ordine di Sion, nonostante l’opposizione di nobili potenti come il Conte di Tolosa, avevano proceduto all’elezione del re di Gerusalemme. Il trono veniva dapprima offerto a Goffredo di Buglione che lo rifiutava, accettando invece il più modesto titolo di "Difensore del Santo Sepolcro". Alla sua morte, un solo anno dopo (1100), suo fratello Baldovino non esitava invece ad accettare il titolo regale offertagli. Dagli archivi segreti del Priorato di Sion emerge il fatto che nel marzo 1117 Baldovino I, che doveva il suo trono all’Ordine di Sion, fosse costretto a negoziare la costituzione dell’Ordine del Tempio. Ulteriore dimostrazione della potenza e dell’influenza dell’Ordine. Poteva conferire titoli sovrani e costringere un Re all’obbedienza. Risulta inoltre che l’Ordo Templi esistesse già, almeno in forma embrionale, quattro anni prima della sua costituzione ufficiale. Quindi i cavalieri Templari erano attivi ancor prima del 1118, molto probabilmente in qualità di braccio armato ed amministrativo dell’Ordine di Sion, che restava quindi mascherato ed al sicuro, arroccato nella sua abbazia fortificata. I ricercatori scoprivano così le evidenti tracce di un immenso disegno, molto ambizioso, che potrebbe essere riassunto come segue: ¨ verso la fine dell’XI secolo un misterioso gruppo di monaci calabresi appariva nelle Ardenne, ove riceveva un’eccellente accoglienza, protezione ed un vasto terreno in Orval, ove costruivano un’abbazia; ¨ un membro di questo gruppo sarebbe stato l’istitutore di Goffredo di Buglione, il personaggio che aveva ispirato e promosso la prima Crociata; ¨ poco prima della fine del secolo XI quei monaci abbandonavano l’abbazia di Orval per scomparire nel nulla; ¨ benché non vi sia traccia della loro destinazione, è molto probabile che questa fosse stata Gerusalemme; ¨ è certo che Pietro l’Eremita si fosse imbarcato per la Terrasanta: quale membro della comunità di Orval, è molto probabile che fosse stato ben presto raggiunto dai suoi confratelli; ¨ nel 1099 cadeva Gerusalemme, ed il trono veniva offerto a Goffredo da un consesso anonimo; ¨ uno dei capi della comunità di Orval era sicuramente di origine calabrese; ¨ per volontà di Goffredo veniva costruita sul Monte Sion un’abbazia fortificata che assumeva il nome del luogo, e che veniva assegnata ai personaggi che gli avevano offerto il trono; ¨ nel 1114 i Cavalieri Templari erano già attivi come braccio armato dell’Ordine di Sion, ma la loro costituzione veniva esaminata solo nel 1117, per essere poi approvata nel 1118 su istanza di Hughes de Payns ed Andrea di Montbard, lo zio di san Bernardo; ¨ nel 1115 San Bernardo di Chiaravalle dirigeva un Ordine prossimo al tracollo finanziario, mentre si imponeva come principale portavoce della cristianità; era allora che una svolta improvvisa cambiava i destini dei cisterciensi, che dalla miseria cui erano ridotti si ritrovavano ad essere una delle istituzioni religiose eminenti, ricche ed influenti d’Europa; ¨nel 1131 San Bernardo riceveva in dono l’abbazia di Orval, già abbandonata da quei monaci venuti dalla Calabria; ¨ San Bernardo diventava appassionato sostenitore dei Templari, contribuiva al loro riconoscimento ufficiale e ne redigeva la Regola; ¨ tra il 1115 ed il 1140 i cisterciensi ed i Templari prosperano, acquisendo ingenti somme di denaro e vastissime proprietà territoriali. Legittimo chiedersi se tale complesso intreccio di legami rappresentasse una serie di coincidenze, o non fosse piuttosto il frutto di un piano ben congegnato. Ci si trovava confrontati con una serie di personaggi, eventi e fenomeni sostanzialmente slegati tra loro, che casualmente e saltuariamente si incrociavano tra loro. Emergeva e si imponeva la necessità di valutare la presenza influente di un Ordine ignoto che avesse tenuto le fila di quel complesso gioco, visto che cisterciensi e Templari sembrava avessero agito secondo una strategia politica abilmente pianificata. Dai documenti segreti del Priorato di Sion non emerge alcun riferimento al periodo intercorso tra il 1118 ed il 1152. Resta peraltro accertato che l’Ordine avesse mantenuto la propria base in Terrasanta. Al ritorno dalla II Crociata il re Luigi VII di Francia era accompagnato da 95 membri dell’Ordine di Sion. Non è chiaro il motivo di quel viaggio, come rimane oscura la ragione di tanta benevolenza regale. Ma se l’Ordine era veramente la potenza che si celava dietro i Templari, la spiegazione va cercata nel fatto che quel Re era forte debitore dei Templari stessi, da cui aveva ricevuto denaro ed aiuti militari. Quindi l’Ordine di Sion, nella circostanza, poteva agire sia da garante che da esattore. Nel 1152 ritroviamo l’Ordine di Sion nuovamente attestato in Francia. Ben 62 dei suoi monaci venivano installati nel Gran Priorato di Saint Samson, in Orleans, offerto da Re Luigi, mentre 26 entravano a far parte del piccolo Priorato di Saint Jean le Blanc. Solo 7 di loro raggiungevano le fila dei Templari. Sono tuttora esistenti gli atti con cui Luigi VII insediava in Orleans il Gran Priorato di Sion. Esiste anche una Bolla del 1178 emessa da Alessandro III, che confermava tutti i possedimenti dell’Ordine, attestando le loro proprietà in Francia, in Piccardia, in Lombardia, in Sicilia, in Spagna ed in Calabria, oltre a varie località della Terrasanta. Nel 1187 Gerusalemme veniva rioccupata dai saraceni, grazie all’inettitudine ed alla impetuosità incontrollata di Gerard de Ridefort, Gran Maestro del Tempio, citato dai cronisti del tempo come traditore. Tutti i monaci di Sion, persa l’abbazia del Monte Sion, ritornavano ovviamente in Francia, raggiungendo le sicure basi là costituite. Con la caduta di Gerusalemme erano sorti disastrosi dissidi tra gli Ordini di Sion e del Tempio. Nel 1188 avveniva poi la netta separazione ufficiale tra i due Ordini: il padre rinnegava ufficialmente il figlio. Tale rottura veniva commemorata con una cerimonia rituale, denominata "taglio dell’olmo di Gisors", tenuta nel Campo Sacro, un luogo che i cronisti medioevali consideravano consacrato fin dai tempi precristiani. Il luogo era stato teatro, nel corso del XII secolo, di vari incontri tra i Re di Francia e d’Inghilterra. Al centro di quel campo sorgeva un olmo enorme, vecchio di 800 anni, il cui tronco poteva essere abbracciato solo con l'intervento di ben nove uomini. A quello storico episodio, rimasto solo malamente chiarito, partecipava anche Riccardo Cuor di Leone, figlio maggiore ed erede al trono di Enrico II d’Inghilterra. Quindi è certo che dal 1188 l’Ordo Templi era diventato completamente autonomo. Fino a quel tempo i due Ordini avevano addirittura avuto lo stesso Gran Maestro. Il Gran Maestro del Priorato di Sion eletto dopo il taglio dell’olmo non avrebbe avuto più alcun rapporto con il gran Maestro del Tempio. Come una sorta di sottotitolo, il Priorato di Sion avrebbe presto adottato Ormus, usato poi fino al 1306, un anno prima dell’arresto dei Templari francesi. L’emblema di Ormus è una specie di anagramma, formato da un certo numero di parole chiave e di simboli. La "M" centrale era in realtà c , e veniva usato come cornice dell’emblema. Ma era anche il simbolo zodiacale della vergine, che nel linguaggio iconografico medievale significava Notre Dame. Inoltre orme in francese significa olmo. Le prime due lettere, "OR", significano "Oro", mentre le ultime due, "US", sono una contrazione di Ours, il francese Orso ed il latino Ursus, emblema di Dagoberto II. Secondo la Tradizione massonica Ormus era il nome di un saggio e mistico egizio, un adepto gnostico di Alessandria, vissuto nei primi anni dell’era cristiana. Nel 46 d.C. Ormus e sei suoi seguaci venivano convertiti al cristianesimo da Marco, discepolo del Cristo. Dalla conversione nasceva una nuova setta che fondeva il credo cristiano con insegnamenti di altre scuole misteriche ancora più antiche. Da notare che a quel tempo Alessandria era una vera fucina di attività mistiche, una specie di crogiolo, in cui le dottrine giudaiche, mitraiche, zoroastriane, pitagoriche, ermetiche e neoplatoniche aleggiavano nell’aria fondendosi con innumerevoli altre. I Maestri abbondavano, e non è strano che uno di essi avesse adottato un nome come Ormus, ispirato al principio della Luce. Sempre secondo la Tradizione massonica Ormus avrebbe adottato per i suoi seguaci iniziati un simbolo di identificazione: una croce rossa. La stessa portata sul petto dai Cavalieri Templari. Ma dai documenti del Priorato di Sion appare un chiaro riferimento ai Rosacroce, avendo nel 1188 adottato, oltre all’Ormus, anche un secondo sottotitolo, ovvero il nome di "Ordre de la Rose-Croix Veritas". Il Priorato di Sion di Orleans comunque esiste tuttora, e vi sono chiari ed inequivocabili indicazioni che sia ancora pienamente operativo, enumerando tra i suoi Gran Maestri personaggi indiscutibilmente celebri, quali Sandro Filipepi (noto come Botticelli), Leonardo da Vinci, Isaac Newton, Victor Hugo, Claude Debussy e Jean Cocteau. Considerato che non è affatto cosa di poco conto, pare evidente che ci sia perlomeno motivo di profonda riflessione. Specie per coloro, e non sono certo pochi, che si cullano nella beata illusione che le sorti dell’intera umanità, e di tutte le sue istituzioni, giacciano unicamente nella mani della stessa.

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19 gennaio 2010

 

L’Inganno del Priorato di Sion

di Robert Richardson
Traduzione di Luca Ferruzzi

da «Gnosis», Primavera 1999

 

Negli anni recenti sono state pubblicate, in libri quali Il Santo Graal, molte informazioni in cui si è affermato che in realtà il Santo Graal farebbe riferimento a una linea di successione originatasi direttamente da Gesù. Secondo quest’ipotesi, Gesù e Maria Maddalena ebbero dei figli i cui discendenti dettero in seguito origine alla dinastia Merovingia che dominò la Francia dal 476 al 750 A.D.


Molti lettori e vari autori si sono fatti ingannare da questa storia, credendo in buona fede che si trattasse della nuova rivelazione d’una storia volutamente soppressa quando nella realtà, sfortunatamente, la sola cosa che appare esser stata soppressa è la verità storica. Il Graal non è una linea genealogica; questa falsa credenza si origina a causa di una serie di documenti fraudolenti messi in giro da una setta francese di estrema destra. Il gruppo responsabile di queste fole si autodefinisce il «Priorato di Sion» e, con la pretesa di possedere un antico lignaggio esoterico, mantiene accuratamente segreta la propria vera storia. Fino a oggi Il modo con cui questa frode è stata perpetrata non è mai stato rivelato.
È quindi tempo che la luce della verità riveli cosa sia in realtà il «Convento di Sion» e la finta linea di sangue da essi propagandata: una frode. Il retroterra culturale del gruppo ne rivela le finalità segrete così come le fonti che sono state utilizzate per attingere alle informazioni rilevanti.
La pista della frode del «Priorato di Sion» comincia a metà del diciannovesimo secolo in Francia, quando un nuovo interesse per l’occulto spinge alla creazione di molti nuovi gruppi esoterici. I membri di questi gruppi appartenevano spesso a diverse organizzazioni contemporaneamente, mentre I loro leader talvolta si allontanavano dai movimenti di appartenenza per crearne di nuovi. Allo stesso tempo continui problemi d’instabilità all’interno del governo francese portarono la Francia a dividersi tra due campi crescentemente ostili, ambedue alla ricerca della supremazia politica. I realisti, composti dalla Chiesa cattolica, dall’estrema destra, e dai sostenitori del vecchio sistema monarchico, si disputavano il potere coi repubblicani, composti da massoni e altri sostenitori dei governi democraticamente eletti. La loro lotta ebbe un’influenza importante nelle vite e nei modi di vedere di ogni francese. Dal 1877 sino alla vigilia del Secondo Conflitto Mondiale i massoni rappresentarono una forza dominante nel governo francese, mentre la loro influenza a livello politico e sociale contribuiva spesso ad accrescere il numero dei loro acerrimi rivali.
Negli anni ’80, all’apice di questo conflitto politico, Giuseppe-Alessandro Sant’Yves d’Alveydre, «il supremo Ermetico della sua epoca», (1) propose una nuova idea per iniettare il concetto di valori morali nella società governante. Egli chiamò questa nuova idea socio-politica «Sinarchia», affermando che si trattasse dello stesso metodo usato dai Cavalieri Templari per influenzare la società medievale. Con questo sistema un gruppo eletto di iniziati influenzerebbe i vari gruppi rappresentanti dei diversi aspetti della società. Questi gruppi influenzerebbero a loro volta gli ambienti nei quali si trovassero ad operare, ed infine l’intero ordine sociale verrebbe a cambiare.Dalla fine del secolo in poi la fazione dei realisti iniziò a temere seriamente la sinarchia, la cui influenza andava espandendosi ben oltre il ristretto ambito dei gruppi esoterici. Negli anni ’20 i raggruppamenti massonici professanti distinte politiche sinarchiche risultavano essere in Francia una realtà concreta. Negli anni ’30 anche un gruppo di sinistra, denominato il «Club X Cruise», propagandava una tecnocrazia di matrice sinarchica. (2)
In questo periodo l’estrema destra francese procedeva alla formazione di propri gruppi apparentemente esoterici. Si trattava in realtà di organizzazioni frontiste che pretendevano di avere affiliazioni esoteriche e massoniche al fine di togliere la terra sotto i piedi dei Massoni.
Mentre negli anni ’30 l’antisemitismo si andava spargendo attraverso Europa, l’estrema destra francese denunciava in un sol fascio Massoni ed Ebrei; e quando quattordici ordini iniziatici crearono una federazione denominata FUDOSI al fine di promuovere la pace e gli ideali positivi, l’estrema destra incrementò la formazione di falsi gruppi massonici.
Durante l’occupazione la politica nazista fu quella di arrestare i capi delle organizzazioni esoteriche, metterli in campi di concentramento, e confiscare gli archivi dei gruppi e i piedilista, che venivano poi trasferiti in un deposito centrale. In Francia questo deposito venne chiamato il «Centro d’Azione Massonica», e il governo francese di Vichy collaborò attivamente con la Gestapo nell’opera di persecuzione di ordini massonici ed esoterici. La paura dell’influenza massonica da parte dell’estrema destra fu così grande che da fonte ignota venne emesso un documento, detto «Rapporto Chauvin», che smascherava i presunti coinvolgimenti massonici col governo di Vichy. (3)
Mentre questi eventi avevano luogo, gl’individui che più tardi daranno vita al «Priorato di Sion» facevano parte di due gruppi. Il primo gruppo, del quale si hanno notizie già dal 1934, veniva chiamato degli «Alfa Galati». Verso la fine degli anni ’30 gli Alfa Galati utilizzarono come capo legale un giovane di nome Pierre Plantard, nato il 18 marzo 1920.
Nel 1937 Plantard, all’età di soli diciassette anni, tentò di fondare un gruppo antisemita e antimassonico da impegnare nell’opera di «purificare e rinnovare la Francia» , chiedendo il permesso ufficiale di pubblicare un periodico denominato «Il Rinnovamento della Francia». (4) Questo tema apparirà poi costantemente in connessione con gli Alfa Galati e più tardi col «Priorato di Sion».
Dal 1939 Plantard capeggiò un gruppo giovanile cattolico che organizzava ritiri in Bretagna per adolescenti e nel 1939 il gruppo si distinse nell’organizzazione di un congresso della gioventù cattolica. Delle due l’una: o Plantard fu individuo eccezionalmente precoce oppure veniva attentamente manovrato da qualcuno più maturo di lui, con la probabile inclusione di sponsor all’interno della Chiesa che si occupavano attivamente dell’organizzazione degli eventi culturali. Molto probabilmente egli stabilì queste connessioni attraverso legami con l’organizzazione-madre degli Alfa Galati e attraverso le proprie attività giovanili alla parrocchia parigina di San Luigi d’Antin, dove l’arte della menzogna era di casa. Sotto il regime collaborazionista di Vichy, il gruppo che era dietro a Plantard e agli Alfa Galati cercò di accrescere la propria influenza sul governo. Il 16 dicembre 1940 Plantard scrisse al Maresciallo Petain, capo del regime di Vichy, per denunciare un enorme complotto giudeo-massonico, rapporto peraltro largamente ignorato dalla polizia. Nel 1941 Plantard fece domanda di fondare un’organizzazione denominata «Rinnovamento Nazionale Francese», ma gli venne negato il permesso nel settembre di quell’anno. Di nuovo nel 1942 Plantard e i suoi superiori cercarono di accrescere la loro visibilità, usando pubblicamente il nome di Alfa Galati e promuovendo una pubblicazione denominata «Vaincre» ( Conquista ).
Vaincre, che iniziò le proprie pubblicazioni nel settembre del 1942, era zeppa di articoli antisemiti, dichiaratamente pro-Vichy e imbevuta di esoterismo superficiale e di bassa lega, fondato su tradizioni celtiche e sugl’ideali cavallereschi. Sebbene scarsamente seguito, gli Alfa Galati tentarono di accreditare il giornale come palestra letteraria di un gruppo relativamente nutrito di giovani intellettuali. Dopo sei numeri il giornale cessò la propria attività, ma fruttò comunque a Plantard una certa notorietà. Egli veniva periodicamente controllato dalla polizia che, sino al febbraio 1945, ancora continuava a tener sott’occhio i circa 50 membri degli Alfa Galati, concludendo infine che non pareva trattarsi di un’organizzazione pericolosa. Almeno un ricercatore serio, però, di nome Robert Amadou, che si unì agli Alfa Galati credendo si trattasse di un gruppo esoterico genuino, ebbe invece il dubbio che si trattasse di un’organizzazione a fini politici. Più tardi Amadou, divenuto massone e martinista, si rifiutò per 40 anni di discutere sul tema degli Alfa Galati, affermando solamente che, da parte sua, «non fu mai coinvolto, prima o dopo, in alcuna attività politica». (5)
In alto Testata della rivista «La Libre Parole Anti-Judeo-Maçonnique», del luglio 1935. Il titolo recita: «La Massoneria in soccorso del Bolscevismo». Sotto Manifesto politico del 1914: «Alla porta i due politici massoni, stranieri nella nostra circoscrizione. Votiamo per Caillibaud Proprietario viticoltore a St. Sulpice». L’antimassonismo era di casa a St. Sulpice.
Nel 1947, mentre un redivivo FUDOSI iniziava a incontrarsi nuovamente a Parigi, Pierre Plantard registrava una nuova organizzazione detta l’«Accademia Latina», ponendovi a capo sua madre. Il suo scopo apparente era incentrato sulla «ricerca storica» (6), mentre i suoi veri propositi erano quelli di continuare il programma di destra dell’organismo predecessore. Dalla metà degli anni ’50 Plantard cominciò ad autopromuoversi nei circoli cattolici come il pretendente merovingio al trono di Francia. I luoghi ove egli spesso si impegnava in tali attività propagandistiche erano la chiesa parigina e in particolar modo il seminario di S. Sulpice. (7)
Nel 1956 Plantard e i suoi amici crearono un nuovo gruppo detto il «Priorato di Sion», con statuti stranamente simili a quelli degli Alfa Galati, pubblicando un periodico denominato «Circuito». La disinformazione, che sarebbe poi diventata la regola nel corso dell’affare «Rennes-le-Chateau» iniziò a far la propria comparsa nel periodico «La Depeche de Midi» agli inizi del 1956. (8)
Plantard ed il suo gruppo cercarono nuovamente d’influire politicamente sul governo francese, in difficoltà nel 1958, dichiarando di controllare i Comitati pro de Gaulle di Salvezza Pubblica e utilizzando articoli scritti dallo stesso Plantard su «Le Monde», al fine di pubblicizzare l’esistenza di una sedicente un’associazione segreta tra de Gaulle e lo stesso Plantard. (9) A questo proposito, comunque, qualsiasi preteso collegamento tra de Gaulle e la cosiddetta «eminenza grigia dalla quale i grandi di questo mondo cercano consiglio» (10) è risultato essere completamente ignoto a collaboratori e biografi di de Gaulle, sebbene nel 1959 nuove edizioni di «Circuito» continuassero a strombazzare questo presunto collegamento.
«Circuito» passò allora a una dieta costante a base di argomenti massonici ed esoterici superficiali, amoreggiando poi con la mitologia, l’astrologia e la Cavalleria; la possibile riorganizzazione del governo francese; l’unica (anche se mai ben specificata) grandezza di Pierre Plantard e, naturalmente, il «Rinnovamento Nazionale Francese». Si promuovevano fieramente, inoltre, le tematiche antisemitiche e antimassoniche di «Vaincre». (11)
Nel 1962 il libro I Tesori del Mondo di Robert Charroux fu un grande successo popolare in Francia. La mistura di Charroux di misticismo, misteri storici e tesori perduti, assieme all’interesse del pubblico nella sua narrazione sul «mistero di Gisors», permisero al «Priorato» di lanciarsi col grande pubblico. Citando una fonte interna, infatti, il «Priorato» dichiarò che la perduta cappella sotterranea di S. Anna a Gisors, in Normandia, avrebbe potuto contenere gli archivi segreti del «Priorato» (12) oppure il tesoro perduto dei Cavalieri Templari. Naturalmente nessuna di queste fole si materializzò mai, ma la storia dette in compenso al «Priorato» quella visibilità necessaria per reclamizzarsi con successo, assieme con la sua falsa storia di Francia, quella dei discendenti di Gesù, e i vari ordini esoterici, soggetti che vennero pubblicati in diversi libri ed articoli.
Il vero Priorato di Sion era un autentico ordine monastico cattolico. Un priorato è una casa religiosa od ordine. Sion o Zion è l’antico nome di Gerusalemme, dove l’ordine era acquartierato nel convento di Nostra Signora di Mt. Zion. Quest’ordine monastico trasferì in seguito la propria sede centrale a S. Leonardo d’Acri in Palestina e più tardi in Sicilia. Nel 1617 cessò di esistere e venne assorbito dall’ordine dei Gesuiti. (13)
Non si trattò mai di una ‘cabala’ d’interessi esoterici e politici, non ebbe mai alcuna influenza sui Templari o altri ordini esoterici, e non esiste oggi come ordine legittimo, cattolico o altrimenti, ma ne venne semplicemente usato il nome, così come nel caso di molte altre storie autentiche, o vere tradizioni ed ordini esoterici, per creare una falsità storica. In omaggio alla verità, mi riferirò nel resto di questo articolo al falso «Priorato» ponendolo tra due apostrofi.
Due esempi illustreranno rapidamente come il falso «Priorato» agiva per creare le sue storie. Esso ha tentato di impossessarsi della storia Templare e di ritrarre i Templari come fedeli all’ordine ed al proprio lignaggio romanzesco (14) attraverso documenti interamente costruiti, che vari autori definiscono «i documenti del Priorato»; secondo uno di questi documenti la famiglia di un Gran Maestro Templare era originaria di Blanchefort, nelle vicinanze di Rennesle-Chateau. Blanchefort era invece la magione di un nobile Cataro dallo stesso nome, e non di un Gran Maestro Templare. (15) Pochi ricercatori si sono assunti la fatica di investigare questa o le innumerevoli altre storie completamente false.
Similmente Plantard dichiara che il suo vero nome fosse St. Clair, benchè non vi sia alcun brandello di prova a testimoniarlo. (16) I Sinclairs (originariamente St. Clair), capi ereditari del rito massonico scozzese, erano legati secondo il «Priorato» da un matrimonio al fondatore dei Templari, Ugo de Payen. Così facendo il «Priorato» cercò di dimostrare di aver avuto un ruolo importante e antico in massoneria. L’impossessarsi di nomi famosi associati con l’esoterismo è una tattica spesso usata al tempo degli Alfa Galati dalla destra francese antimassonica di prima della guerra. (17)
Il «Priorato» costruì la farsa del lignaggio di Gesù creando dapprima l’apparenza di un autentico lignaggio esoterico per se stesso. Ci riuscì fabbricando storie che poi venivano depositate in biblioteche, nelle quali si parlava di associazioni fittizie con antichi gruppi esoterici, usurpando l’eredità di gruppi autentici, realmente esistiti anteguerra. Il gruppo maggiormente plagiato dal «Priorato» appare essere l’Ordine dei «Rosa-Croce del Tempio e del Graal», fondato da Josephin Peladan nel 1891, che fu veramente il gruppo intimamente connesso con l’affare di Rennes-le-Chateau.
Alcuni tra i veri ed i presunti collegamenti adottati dal «Priorato» includono: l’opera del pittore Nicolas Poussin; Emma Calvé, una cantante con numerosi legami occulti; presunte associazioni col Santo Vehm, i Cavalieri Templari e la sopravvivenza di una monarchia apparentemente perduta; diverse associazioni con prominenti personalità del mondo della cultura; sensazionali annunci della scoperta della tomba di Gesù; l’esistenza di un alto ordine esoterico dotato di conoscenza suprema; i Catari; e altri temi che appaiono in storie che risultano ispirate dal «Priorato».
Berenger Sauniere, curato di Rennes-le-Chateau dal 1885 al 1917, avrebbe potuto essere legato all’Ordine dei Rosa-Croce del Tempio e del Graal. Questa associazione risulta essere la fonte delle informazioni frammentarie che il «Priorato di Sion» ereditò sulla vicenda di Rennes-le-Chateau attraverso il vero fondatore del «Priorato», il «Conte Israele» Monti.
La storia attuale del «Priorato» comincia con l’oscura figura di Georges «Conte Israele» Monti, segretario di Josephin Peladan. Nato a Tolosa nel 1880 ed educato dai Gesuiti, Monti considerò seriamente il sacerdozio prima di entrare nel mondo degli ordini iniziatici all’età di 22 anni, per divenire in seguito un massone d’alto livello del rito scozzese. (18)
Nel 1906 risultava già rapidamente avanzato all’interno dell’ordine di Peladan. Nel 1908 viaggiò in Egitto e nel 1909 si recò a Monaco di Baviera per conto di Peladan.In seguito alla morte di Peladan nel 1918, Monti tenta disperatamente d’imporsi come personalità di spicco dell’occultismo, riuscendo però sempre e solo a dare l’impressione di possedere solamente conoscenze parziali e incomplete. Così importanti erano per lui questi riconoscimenti che s’industriò per acquisire il titolo di «Conte Israele» Monti.
Egli iniziò poi a raccontare storie melodrammatiche relative al suo coinvolgimento nelle presunte attività politiche di alcuni ordini esoterici, sebbene suo unico collegamento politico noto appare essere stato quello con Leon Daudet, fratello del dirigente del gruppo di destra «Azione Francese». Nel 1922 Monti dichiarò entusiasticamente d’essere affiliato al controverso mago Aleister Crowley e al suo gruppo occulto, e disse di esser stato incaricato da alcuni gruppi occulti in Inghilterra ed in Germania di creare un nuovo ordine.
Nel 1924 l’apprendista stregone cercò di divenir maestro e formò un nuovo gruppo. Secondo l’occultista Anna Osmont egli tentava di mettere in pratica un piano per «distruggere tutto ciò che mi è caro e prezioso, al fine di costruire una società illusoria». Insieme con un uomo che si faceva chiamare Gaston Demengel, Monti, usando il nome di Marcus Vella, formò un gruppo detto «Gruppo Occidentale di Studi Esoterici», un ordine di minuscole dimensioni. Si trattava di un’organizzazione altamente segreta, che pretendeva d’essere un corpo d’élite dedicato a condurre il mondo verso una pace duratura e composto da un ramo maschile e uno femminile (la loggia di Iside). Il numero degli adepti e il tipo di attività effettuate rimasero sempre ignote. Nel suo unico documento noto si fa riferimento alla riconciliazione degli ordini esoterici con la Chiesa cattolica come uno degli obiettivi dell’ordine. Di questa meta, così come delle pretese di esclusività, elitarismo, e di un dichiarato interesse per la pace nel mondo, si ritrova molte tracce negli insegnamenti del «Priorato di Sion».
Nell’ottobre 1936, il Bollettino delle officine superiori della Gran Loggia di Francia, organo della Gran Loggia Massonica, pubblicò un articolo che denunciava il Monti come trafficante d’informazioni, falso pretendente alla nobiltà, e possibile agente gesuita. Il 21 dello stesso mese Monti venne trovato morto. Il suo stretto collaboratore, Dott. Camille Savoire, precipitatosi a esaminarlo dichiarò che questi era stato avvelenato. Savoire viene menzionato nei primi numeri del periodico «Vaincre» degli Alfa Galati come colui che, assieme con Plantard, l’estremista di destra Louis Le Fur, e un certo Maurizio Moncharville, fu uno dei responsabili della rivista stessa. Nel numero 4 di «Vaincre» infatti, Le Fur scrive di essere stato iniziato nel 1934 negli Alfa Galati da Georges Monti.
Dal 1934 fino alla sua morte Monti abitò al n. 80 di rue du Rocher a Parigi. Per una strana coincidenza nel 1942-43 «Vaincre» veniva stampato nella stessa strada al numero 45 da un certo Poirer Mitirat, il cui nome affiorerà di nuovo, dopo la guerra, in associazione con Plantard. Savoire poteva vantare una lunga storia di formazione di gruppi esoterici alternativi. Durante la sua esperienza in massoneria, Savoire si trovò spesso in disaccordo con le pratiche massoniche stabilite da lunga data, così come con gli obiettivi e gli stessi vertici dell’organizzazione. Come Monti, Savoire era un massone di alto livello del rito scozzese, iniziato a Ginevra nel 1910. Ma dal 1913 Savoire aveva formato un proprio gruppo, la Gran Loggia Nazionale Francese. Nel 1935, dopo la formazione degli Alfa Galati, egli formò un gruppo dall’interessante nome di Gran Priorato delle Gallie; morì nel 1951. La sua relazione con Monti e il suo coinvolgimento con ordini alternativi fecero del Savoire un probabile candidato per l’assunzione della leadership del Gruppo Occidentale di Studi Esoterici, carica rimasta vacante a causa della morte di Monti.
Esistono molte connessioni tra le attività del periodo pre-bellico di Plantard, di Monti e dei loro soci da un lato e i temi identificabili col postbellico «Priorato di Sion» dall’altro. È molto probabile che gli Alfa Galati possano esser stati una copertura per il gruppo di Monti che poi continuò le proprie attività perfezionando e attuando un piano che sarebbe poi stato portato avanti sotto l’ombrello del «Priorato di Sion».
Il primo obiettivo del «Priorato» fu quello di posizionarsi nella mente del pubblico inconsapevole come la suprema organizzazione esoterica occidentale. Esso sognava di utilizzare tale serbatoio di forze in modo sinarchico come mezzo per promuovere la sua agenda mista di politiche destrorse e insegnamenti esoterici da fine secolo. Non rappresenta i veri insegnamenti di alcun ordine positivo esoterico. È materialistico, ossessionato dal raggiungimento della maggior influenza possibile sulle masse, e ha fabbricato documenti senza alcun riguardo per possibili considerazioni etiche. Il suo programma è quello di manipolare le persone per mezzo della menzogna al solo fine di aumentare il proprio potere.
Il cosiddetto lignaggio creato dal «Priorato» non esiste. Non c’è alcuna linea di discendenti di Gesù fino ai Merovingi o ad altre famiglie; anzi, non esiste alcuna prova di qualsivoglia discendenza di Cristo. La sopravvivenza della linea di sangue Merovingio come asserito dai documenti del «Priorato» si basa sul presunto matrimonio di Giselle de Razers col Re merovingio del settimo secolo Dagoberto II. Giselle de Razers però non è mai esistita, ma risulta esser stata fabbricata da Plantard e dai suoi soci.
La storia fraudolenta del «Priorato di Sion» e il suo falso lignaggio è stata creata utilizzando la grande mole di documenti esoterici pubblicamente disponibili nelle biblioteche francesi, nelle quali venivano inoltre introdotti documenti fasulli. Per esempio, le carte di Peladan sono state depositate nella Biblioteca dell’Arsenale, e gl’incartamenti di St. Yves vennero depositati alla Sorbona nel 1938 dal figlio del noto occultista francese Papus, insieme con molte altre carte di Papus stesso. (19)
Una ricerca effettuata da Paul Smith ha dimostrato che alcuni dei documenti che proverebbero il supposto lignaggio e un poema ispirato dal «Priorato» detto del «serpente rosso» risultano esser stati stampati dalla stessa pressa. È anche probabile che nel corso della guerra il «Priorato» possa aver avuto accesso agli archivi di società esoteriche e massoniche, alcuni dei quali piuttosto antichi, depositati nel Centro d’Azione Massonica controllato dal regime. Questo deposito era diretto da Henri Coston, un giornalista e collaboratore di destra antisemita, citato sulla prima pagina del primo numero di «Vaincre».
Similmente, per creare una certa credibilità tra gli addetti ai lavori, il «Priorato» collegò l’albero genealogico di Plantard a una genealogia autentica originalmente apparsa in un’edizione speciale del diario storico «Les cahiers de l’histoire» No. 1 (1960), che venne inserito nelle biblioteche contenenti altri documenti fabbricati dal «Priorato». (20)
L’idea del lignaggio fasullo s’origina in due luoghi diversi. Negli anni ’30 gli scritti e i discorsi dell’esoterista italiano Julius Evola ricevettero una certa prominenza in molti circoli filosofici, esoterici e politici di destra, mentre egli era ammirato da gerarchi nazisti come Heinrich Himmler. Molti temi del «Priorato» si originarono nelle idee di Evola. Secondo il pensiero di Evola nel vecchio sistema dell’ordine mondiale il re era considerato un essere sacro. Le virtù e i poteri divini discendevano su di lui. Le istituzioni tradizionali erano basate su lasciti sacri. Lo stato stesso aveva un significato trascendente. Evola faceva riferimento inoltre a una qualità speciale del sangue che egli dichiarava esistere un tempo nelle case regnanti. Soprattutto ammirava come re ideale Goffredo di Buglione, primo re latino di Palestina subito dopo la prima crociata, il lux monarchorum (luce dei monarchi). (21)
L’uomo poteva solamente innalzarsi, scriveva Evola, per mezzo del governo di una élite spirituale, di coloro che vestono la cintura o corda degl’iniziati che segna i «portatori dell’influenza invisibile». (22) Tutte queste idee permeano il pensiero del «Priorato», mentre i «documenti del Priorato» richiedono persino, ai membri, d’indossare una corda nel momento dell’iniziazione.
Per creare il concetto del lignaggio, le idee di Evola vennero amalgamate con quelle provenienti da un’altra fonte, la dissertazione per il dottorato di Gualtiero Johannes Stein, pubblicata originariamente in Germania nel 1928. (23) In questo lavoro, intitolato Il Nono Secolo: Storia del mondo alla Luce del Santo Graal, Stein, un conoscente stretto di Rudolf Steiner, evidenziò ciò che egli credeva fosse lo sfondo storico e simbolico dietro alle saghe del Graal.
Come appendice aI «Nono Secolo» si trova una tavola genealogica che Stein chiama il «lignaggio del Graal». Di quest’albero, un lato si estende alla casa reale di Francia e l’altro fa capo a Goffredo di Buglione. Una parte della tesi di Stein è che gli eventi delle vite di figure storiche reali possano aver servito da modelli per alcuni personaggi ed eventi nelle storie del Graal. Secondo Stein gli uomini associati a quest’albero genealogico vennero riconosciuti nel loro periodo come dotati di alta natura spirituale e capacità paranormali. Egli è però convinto che tali capacità fossero svanite centinaia di anni or sono dalle relative famiglie.
Un lettore impreparato che affrontasse l’opera di Stein potrebbe facilmente confondere le persone storiche reali con la simbologia adottata. L’intenzione di Stein è invece quella d’illustrare il modo in cui le forze positive spirituali rappresentate dal Santo Graal si manifestino talvolta nelle vite e nelle azioni delle persone, e come queste possano influenzare società ed eventi. Egli non fece alcuna affermazione che potesse implicare il fatto che il Santo Graal fosse o potesse rappresentare un lignaggio reale, sapendo egli perfettamente che così non era.
Queste furono le fonti che, adoperate a proprio uso e consumo, furono adoperate per fabbricare la storia dell’esistenza di una speciale linea di sangue, supportata da un’antica società esoterica, che fosse dietro alla maggior parte degli eventi politici chiave e dei misteri della storia francese e perfino dello stesso Santo Graal.
Oggi il «Priorato» è parzialmente attivo. Periodicamente alcuni che pretendono di esserne i rappresentanti tentano ancora di influenzare scrittori e ricercatori promuovendo nella loro corrispondenza privata le versioni della storia fabbricate dal «Priorato». Molte persone sono state ingannate da queste menzogne, ma nonostante la disillusione che molti potranno oggi avvertire, è importante sapere che al mondo esistono gruppi e individui sinceramente spirituali, altamente sviluppati, che operano per il beneficio dell’umanità.
Questi sono esistiti nel passato, esistono oggi ed esisteranno nel futuro, finché ci sarà anche solo uno sparuto gruppo di uomini con il coraggio di guardarsi dentro e di vivere le proprie vite in armonia con una genuina spiritualità. In ogni modo, a onor del vero, rimane dovere d’ognuno il parlare in nome della verità per controbilanciare il sensazionalismo falso e materialistico dei «Priorati di Sion» nel mondo.
Seguendo un simile percorso d’integrità, ciascuno di noi può lavorare al mantenimento di una vera spiritualità, sia all’interno di noi stessi che nel mondo. Solo allora si potrà parlare di un giorno migliore per l’umanità. Si tratta in effetti di una delle lezioni imparate sulla ricerca della gran realtà spirituale rappresentata dal vero Santo Graal.