http://digilander.libero.it/Hard_Rain/Qumran.htm

 

La data dell’Ultima Cena

 

La scoperta dei rotoli di Qumran, che potrebbero essere i documenti della setta degli Esseni oppure più verosimilmente (secondo le ultime ricerche storiche) di una particolare setta ebraica distaccatasi dal più ampio movimento degli Esseni, ha scatenato un fortissimo dibattito relativamente a possibili collegamenti tra quella setta e il primo cristianesimo. Alcuni hanno voluto ipotizzare che il cristianesimo nascente, a partire dalle attività e dalle predicazioni di Giovanni Battista e Gesù stesso, sia stato fortemente influenzato dal pensiero e dalla “filosofia” degli Esseni e/o della Comunità di Qumran. Impossibile in questa sede anche soltanto citare tutti gli elementi a sostegno di queste tesi e quelli che invece vi si oppongono, data la complessità e vastità dell’argomento.

 

Un esempio di contatto tra Esseni e cristiani starebbe nell’adozione – da parte degli Esseni – di un calendario religioso diverso da quello in uso a Gerusalemme e utilizzato dai sacerdoti del tempio e dal Sinedrio. In base a questo calendario, la Pasqua ebraica secondo gli Esseni verrebbe celebrata qualche giorno prima rispetto alla Pasqua ebraica (la Pésah) che si festeggiava a Gerusalemme e questo spiegherebbe alcune anomalie sulle date dell’ultima cena celebrata a Gerusalemme da Gesù e dagli Apostoli. Nei sinottici si afferma che Gesù durante l'ultima cena festeggia una “Pasqua”, ma sembra impossibile che sia la tradizionale Pasqua (Pésah) ebraica in quanto durante il periodo pasquale – che durava una settimana – era impossibile condannare a morte una persona od anche soltanto operare un arresto o celebrare un processo tramite il Sinedrio e c’è da aspettarsi che anche i Romani rispettassero queste usanze giudaiche per non creare incidenti. La Pasqua ebraica era da sempre una occasione per scontri e tumulti in quanto a Gerusalemme si veniva a concentrare una enorme folla di pellegrini provenienti da tutta la Palestina. Durante la Pasqua ebraica l’esercito romano era sempre in stato di massimo allarme quindi è anche molto attendibile che Pilato si trovasse proprio a Gerusalemme come narrano i vangeli (probabilmente per assumere personalmente il comando dell’esercito e dell’ordine pubblico)  nonostante la sua residenza ufficiale non fosse affatto nella città santa ma a Cesarea Marittima, una città costiera che aveva un porto ottimamente collegato con Roma.

 

Tuttavia l’arresto, il processo e la condanna a morte di Gesù avvengono secondo i sinottici ovviamente dopo l’ultima cena. Il vangelo di Giovanni, invece, si limita a presentare l’ultima cena senza sostenere esplicitamente che si tratta di un banchetto pasquale. Una delle spiegazioni che è stata data a queste incongruenze e imprecisioni è che Gesù e gli Apostoli abbiano seguito un calendario diverso da quello utilizzato dai sacerdoti del Tempio di Gerusalemme, un calendario in cui la Pasqua (che si celebrava sempre per tutti, secondo la legge mosaica, a partire dalla sera del quattordicesimo giorno del mese di Nisan)  cadeva qualche giorno prima di quella ufficiale degli ebrei di Gerusalemme, quindi il 14 di Nisan inteso da Gesù e dagli Apostoli non coinciderebbe con il 14 Nisan festeggiato a Gerusalemme. In questo modo Gesù e gli Apostoli avrebbero avuto il tempo di festeggiare la loro “Pasqua”, nel gergo neotestamnetario l'ultima cena, e i giudei e i romani di processare e giustiziare Gesù prima della Pasqua ebraica. Secondo Giovanni Gesù viene sepolto nel pomeriggio del 14 di Nisan di Gerusalemme e la sera di quello stesso giorno che coincide con l’inizio del 15 di Nisan – che è il primo giorno degli Azzimi – aveva inizio la festa della Pésah ebraica (cfr. Gv 19:31).

 

Era forse il calendario solare degli Esseni del quale a Qumran sono stati ritrovati numerosi frammenti  il calendario seguito da Gesù Cristo e dagli Apostoli? Difficile dirlo con certezza – anche se sussistono forti sospetti e alcuni hanno provato a dimostrarlo – in quanto sfortunatamente non sono noti i meccanismi di correzione del calendario per tener conto della sua sincronizzazione con la rivoluzione terrestre e di conseguenza con il ciclo delle stagioni. L'ipotesi che l'ultima cena di Gesù sia stata una Pasqua ebraica festeggiata uno o più giorni prima della Pasqua ebraica celebrata presso il tempio di Gerusalemme non è una tesi eretica ma negli ultimi anni è stata accolta anche dalla Chiesa cattolica. A questo proposito si veda la nota a Giovanni 18:28 presente nella Bibbia edizione C.E.I., dove si postula che Gesù abbia celebrato una “Pasqua” diversa da quella ufficiale dei Sinedriti di Gerusalemme e quindi abbia seguito un diverso calendario:

 

Bibbia C.E.I., ediz. 1983, nota a Gv. 18:28 - "Gesù, a differenza dei sinedriti, aveva già celebrato la cena pasquale (Mt. 26, 2.20): il calendario religioso non era allora uniforme per tutti."

 

Di recente Benedetto XVI durante l'omelia del giovedì santo in San Giovanni in Laterano il 5 Aprile 2007 ha ripreso l'ipotesi che Gesù Cristo e i dodici discepoli abbiano celebrato nel corso dell'ultima cena una Pasqua ebraica festeggiata secondo un calendario diverso, probabilmente quello ricostruibile attraverso le tavole calendariali ritrovate a Qumran:

 

Benedetto XVI, omelia del giovedì santo 5 Aprile 2007 - "Gesù ha realmente sparso il suo sangue alla vigilia della Pasqua nell’ora dell’immolazione degli agnelli. Egli però ha celebrato la Pasqua con i suoi discepoli probabilmente secondo il calendario di Qumran, quindi almeno un giorno prima. L’ha celebrata senza agnello, come la comunità di Qumran, che non riconosceva il tempio di Erode ed era in attesa del nuovo tempio."

 

Il fatto che la massima autorità della Chiesa cattolica citi le scoperte relative ai manoscritti di Qumran e le possibili applicazioni alla risoluzione dei problemi storici relativi al Nuovo Testamento è certamente un segnale di grande apertura e indica l'importanza che questi studi vengono ad avere. D’altra parte se esistono basi per potere avanzare simili collegamenti tra Esseni e cristianesimo, che non sono evitate o messe a tacere persino da Benedetto XVI, è anche vero che notevoli sono gli elementi di profondo dissenso tra il pensiero di Gesù Cristo che oggi conosciamo attraverso il Nuovo Testamento e la filosofia della Comunità di Qumran: l’intransigenza dei membri della Comunità verso il sabato, la assoluta inderogabilità della “legge” mosaica, la discriminazione dei peccatori, le loro scrupolosissime regole alimentari e il loro ritiro dal mondo – soprattutto quello dei pagani – ritenuto corrotto e lontano da Dio, sembrano essere in netta opposizione “filosofica” all’atteggiamento molto più “liberale” di Gesù nei confronti del sabato (basta citare Marco 2:23) o dei peccatori e dei trasgressori della legge mosaica (basta citare ad esempio Gv 8:7). Anche le dottrine del dualismo cosmico e della predestinazione, tipiche dottrine che emergono alla lettura della letteratura di Qumran, non sembrano in linea con l'evoluzione della dottrina dei cristiani.

 

Una possibile spiegazione delle contraddizioni e delle analogie tra le dottrine che emergono dalle opere settarie di Qumran e il cristianesimo può essere forse avanzata seguendo il pensiero di F. Garcia Martinez, P. Sacchi, G. Boccaccini e altri. Qumran non è l'Essensimo tout court ma una Comunità nata per scissione da un preesistente e più antico movimento, quello del giudiasmo enochico che fin dal IV secolo avanti Cristo si era messo in opposizione con il giudaismo sadocita  legato al tempio di Gerusalemme. La Comunità di Qumran deriva da uno scisma operatosi all'interno del movimento enochico, il cristianesimo non deriverebbe direttamente dalla Comunità di Qumran bensì dal movimento enochico. Gli stessi Esseni apparterrebbero al più ampio e vasto moviumento enochico, forse un gruppo di Esseni dissidenti si sarebbe ritirato in isolamento presso Qumran opponendosi sia al movimento sadocita che a quello enochico. Il fatto che a Qumran siano stati ritrovati frammenti del calendario solare non significa che i qumraniti fossero gli unici a utilizzare un simile calendario religioso e che addirittura lo avessero inventato per primi. Il calendario solare infatti è descritto, seppure da un punto di vista teorico, anche nel libro di Enoc e in quello dei Giubilei che non sono composizioni peculiari di Qumran ma esistevano già da molto tempo quando venne fondata la Comunità. L'adozione - eventuale - del calendario solare da parte di Gesù e dei discepoli nella migliore delle ipotesi può dimostrare che i qumraniti e i cristiani avevano un antenato comune, il giudaismo enochico, che aveva composto il libro di Enoc, quello dei Giubilei e tanta altra letteratura apocrifa utilizzata (ma non necessariamente composta!) sia dai cristiani che dai qumraniti.

 

Nei seguenti lavori si propone la ricostruzione del calendario secondo quanto rinvenuto nelle tavole calendariali di Qumran, la presentazione dei problemi relativi alla cronologia del racconto della Passione secondo il Nuovo Testamento e alcune possibili soluzioni, con pregi e difetti delle medesime.

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