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10.05.10

Coloni prendono di mira le Moschee per ostacolare il processo di pace
di Ali Waked

Nel bel mezzo degli sforzi USA per salvare i negozoati di pace, iniziati di recente, l’Autorità Palestinese teme che i coloni ebrei stiano provando ad incendiare la regione prendendo di mira le Moschee e le piantagioni di olive.

Una Moschea nel villaggio palestinese di Beit Fajar, a nord della città di Hebron, è stata incendiata lunedì mattina e. in accordo con le testimonianze palestinesi, graffiti blasfemi che bestemmiavano il profeta Maometto sono stati scritti su diversi muri delle case del villaggio.

Nel pomeriggio dozzine di coloni si sono radunati vicino al villaggio di Burin chiedendo la distruzione della locale Moschea. Accusando l’uso del minareto per osservarli e quindi metterli in pericolo.

Ghassan Daglas, funzionario palestinese, afferma che la dimostrazione di Burin è indicativa delle intenzioni dei coloni di incendiare la regione nel tentativo di sabotare i negoziati di pace.

Dichiara inoltre che le iniziative dei coloni contro i villaggi palestinesi si intensificano ogni volta che appare un varco nei negoziati.

Le vessazioni contro i palestinesi aumentano quando ci sono sviluppi diplomatici, o anche quando gli inviati americani o di altre rappresentanze visitano la regione, questo sempre con l’intenzione di attentare al processo di pace.-

Lo sforzo dei coloni è in continua crescita e il loro numero rende impossibile alla leadership israeliana di ignorare le loro posizioni; quindi la loro influenza sul processo di pace è evidente oltre che rilevante.

Daglas continua dicendo che nella West Bank l’obiettivo dei coloni è anche quello di distruggere le piantagioni di olive, che sono sacre per i palestinesi almeno quanto le Moschee sono sacre per i musulmani.

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