Cronologia della Carovana Intercontinentale per la Solidarietà e la Resistenza

di Maurizio Cucci


sommario

PREFAZIONE

PREMESSA

CRONOLOGIA

Lista Dei Convenuti

Rassegna Stampa

Epilogo


PREFAZIONE

Popolazione e risorse
La capacità della Terra di ospitare esseri umani è stimata fra i 7,7 e i 12 miliardi di persone, valori raggiungibili nei prossimi 50 anni. In Africa la crescita demografica è molto rapida e potrebbe trovarsi ad affrontare in futuro le più gravi carenze di cibo e acqua. L’assenza di infrastrutture e l’instabilità politica mettono a rischio la distribuzione di scorte alimentari e attrezzature agricole. Ma il limite non dipende solo dalla popolazione, ne dalle sole risorse, ma anche dal livello di efficienza produttiva, dai consumi, dal sistema di ridistribuzione delle ricchezze e dall’attenzione e dalla cura dell’ambiente circostante. Se il mondo intero si comportasse come i paesi indutrializzati (in USA il consumo procapite di enegia è 20 volte superiore a quello dell’India che il 15 agosto 1999 ha superato il miliardo di abitanti), le risorse potrebbero non bastare e le emissioni di biossido di carbonio metterebbero in crisi l’intera umanità. Ogni anno, 80 milioni di persone in più attingono alle risorse del pianeta e abbiamo già raggiunto alcuni limiti ipotetici. Per esempio, usiamo oltre il 50% di tutta l’acqua potabile rinnovabile e, stando alle previsioni, entro il 2025 arriveremo al 70%, mentre quasi un terzo dell’umanità vive in paesi con scarse risorse idriche. Dei 18 paesi del mondo con riserve idriche insufficienti, 6 si trovano in Africa e, entro il 2025, altri 6 paesi africani potrebbero aggiungersi alla lista. Un quarto delle risorse idriche rinnovabili del pianeta si trova in America Latina, dove oltre il 60% dell’energia elettrica viene prodotta da centrali idroelettriche, il che limita la quantità di emissioni industriali di biossido di carbonio, purtroppo gli incendi appiccati per la deforestazione in Brasile e altrove incrementano il tasso delle emissioni. Nell’area che comprende Stati Uniti e Canada il tasso delle emissioni di biossido di carbonio è il più alto dell’intero pianeta, circa 20 tonnellate annue procapite. Mentre il consumo procapite di energia, nella stessa area, è circa 2 volte quello dell’Europa, 10 volte quello dell’Asia e 20 volte quello dell’Africa. I soli Stati Uniti utilizzano oltre un quarto del petrolio estratto globalmente. Secondo un stima, nell’arco della propria vita un americano medio consuma 28 tonnellate di prodotti animali, 25 di vegetali, 770 di minerali e una quantità di energia equivalente a 4000 barili di petrolio. Invece nell’Europa orientale, dal 1989, cioé dal crollo del sistema comunista, i consumi energetici e le emissioni di biossido di carbonio sono decresciuti vertiginosamente perchè il pasaggio all’economia di mercato ha rallentato la produzione, le fabbriche meno redditizie hanno chiuso e sono state adottate tecniche di risparmio energetico. In Asia, economia e consumo crescono di pari passo. Tra il 1953 e il 1989 l’economia cinese è decuplicata e i consumi sono aumentati di 18 volte. Entro il 2015 la Cina potrebbe raddoppiare il consumo di carbone, che rilascia più biossido di carbonio di qualsiasi altro combustibile. Oggi, è seconda solo agli Stati Uniti e può raggiungere il primo posto entro il 2020. Il consumo di energia procapite dei paesi asiatici in via di sviluppo è molto inferiore rispetto a quelli industrializzati, ma il divario sta diminuendo. In Australia, in Nuova Zelanda e nelle isole dei mari del sud la percentuale procapite di terra coltivabile, nonostane sia solo il 6% delle terre emerse, è molto alta, la regione ha infatti una popolazione pari a quella di Tokyo distribuita su un’area più estesa degli Stati Uniti.





L’olocausto capitalista, una panoramica dell’OMS
Differenza e percentuale della ricchezza globale, tra il 20% degli individui più ricchi e il 20% di quelli più poveri dell’umanità.
anno 20% dei ricchi 20% dei poveri differenza
1960 70.2% 2.3% 30:1
1970 73.9% 2.3% 32:1
1980 76.3% 1.7% 45:1
1989 82.7% 1.4% 59:1
Dal 1979 ad oggi la crescita delle entrate è sproporzionatamente confluita verso i più ricchi. Il 60% dell’umanità, attualmente, vede decrescere le proprie entrate. Il 20% vede modesti guadagni, mentre il 19% vede crescere le proprie entrate del 18%, mentre il restante 1% vede le proprie entrate esplodere con un’incremento di oltre l’80%.
La ricchezza dei tre individui più ricchi è supeiore al prodotto domestico lordo dei 48 paesi meno sviluppati. Quella controllata dai 200 individui più ricchi è superiore al prodotto domestico lordo dell’intero continente africano abitato da seicento milioni di persone. I 225 individui più ricchi, di cui 60 sono americani con un totale di 311 miliardi di dollari, controllano una richezza di oltre un triliardo di dollari pari all’entrata annua del 47% della popolazione del pianeta.
In Africa, il costo per raggiungere gli obbiettivi fondamentali; come la salute, la nutrizione, l’educazione e la pianificazione famiiare si aggire intorno ai 9 milioni di dollari l’anno. Il sig. Knight, direttore esecutivo della Nike Corporation possiede 5,2 miliardi di dollari. Per raggiungere quella somma, una giovane donna cinese dovrebbe lavorare nella sua fabbrica per nove ore al giorno, sei giorni la settimana, per cento secoli. La Nike, paga Michael Jordan 20 milioni di dollari l’anno per promuovere le Nike Sneakers, somma che supera l’insieme delle entrate annuali di 30.000 delle donne asiatiche addette al confezionamento delle Nike Sneakers.
E ancora; oggi nel mondo, 1,3 miliadi di persone si sforzano di sopravvivere con un dollaro al giorno, mentre 3 miliardi di persone lottano per sopravvivere con due dollari al giorno. Lintera ricchezza di dieci miliardari, dieci esseri umani, è più grande dell’insieme delle entrate dei 48 paesi più poveri. E’ stato stimato che il costo addizionale per raggiungere e mantanere l’accesso universale all’educazione di base, all’assistenza sanitaria di base, alla pianificazione familiare di base, all’alimentazione adeguata, all’acqua pulita e alle fogne sicure si aggira intorno ai 40 milioni di dollari all’anno. Meno del 4% delle ricchezze controllate dai 225 individui più ricchi.
Gli americani spendono 8 miliardi di dollari l’anno in cosmetici, due miliardi in più della somma necessaria a provvedere l’accesso universale all’educazione di base. Gli europei spendono 11 miliardi di dollari l’anno in gelati, due miliardi in più della somma necessaria a provvedere acqua pulita e fogne sicure all’intera umanità. Mentre due miliardi di persone non hanno accesso all’elettricità, nell’occidente opulento e consumatore cento milioni di persone vivono sotto il livello di povertà e il 40% dei russi vive oggi in miseria.

Attesa media di vita
Globalmente, un quinto dell’umanità non si aspetta di vivere oltre i quarant’anni. Tre quarti della popolazione nei paesi più poveri non vedrà il proprio cinquantesimo compleanno. Per il maschio nero di Washington, l’attesa di vita media, nel 1990, era di 57,9 anni, seconda solo a quella degli indigeni Oglala della riserva di Pine Ridge che vivono una media di 56,5 anni. Questi valori medi, sono simili a quelli rilevati nei paesi dell’Africa Subshariana, e sicuramente più bassi di quelli di qualsiasi altro paese del continente, esclusa Haiti.
Annualmente, il totale delle morti ammonta a 52,2 milioni di individui: di cui 17.3 milioni dovute ad infezioni e a parassiti intestinali; 15.3 milioni dovute a disturbi circolatori; 6.2 milioni dovute al cancro; 2.9 milioni dovute a complicazioni respiratorie e 3.6 milioni dovute a difficoltà prenatali. Più di 15 milioni di adulti tra i 20 e i 64 anni muoiono ogni anno, e molte di queste morti sono premature e prevenibili. La differenza tra il quinto più povero dell’umanità e il quinto più ricco, è cresciuta da 30 a 1 nel 1906 fino a 78 a 1 nel 1994.

Debito
La copertura del debito dei 20 paesi più indebitati del terzo mondo avrebbe un costo che si pone tra i 5,5 e i 7,7 miliardi di dollari, il costo di un paio di Stealth Bombers . La Microsoft Corporation produce 34 milioni di dollari al giorno, di cui 20 di profitto. Somma pari all’ammontare pagato dai paesi dell’Africa Subsahariana ogni giorno in interessi sul debito, capitale e commissioni. I 16 miliardi di sterline che l’Inghilterra stà spendendo per produrre 232 nuovi Eurofighters , cancellerebbe l’intero debito dei paesi dell’Africa Subsahariana e anche di quello dell’Asia meridionale.
Nel 1996, i paesi dell’Africa Subsahariana hanno pagato al mondo sviluppato 13.4 miliardi di dollari, inclusi 9.5 miliardi di dollari in nuovi prestiti di cui 2.6 miliardi in aiuti (il 23% del prestito). Da ciò si ricava che circa un quarto del debito dell’Africa và semplicemente a ripagare gli aiuti.
Se nel 1990, il debito nei paesi sviluppati ammontava a 160 miliardi di dollari, l’anno scorso la aomma era cresciuta fino a 270 miliardi di dollari, circa 60 dollari all’anno per persona.


USA
Gli Stati Uniti sono la nazione più ricca del pianeta, tuttavia si registra la disparità di entrate più elevata. Il 60% di tutti i posti di lavoro creati dal 1979 ad oggi, pagano meno di 7.000 dollari l’anno . Inoltre un numero variabile tra i 20 e i 30 milioni di americani soffre la fame . Gli Stati Uniti hanno gli indici più alti di mortalità infantile, AIDS, incidenti stradali, consumo di pesticidi, omicidi, violenze denunciate, arresti e perdite al gioco d’azzardo . Negli Stati Uniti, che contano una popolazione cinque volte più numerosa di quella italiana, i minori detenuti sono 150 volte più numerosi che in Italia. Gli Stati Uniti hanno tra le 681 e le 626 linee telefoniche ogni mille abitanti, rispettivamente, Afghanistan, Cambodia, Chad, and the Democratic Republic of the Congo hanno una linea telefonica ogni mille abitanti. Fin dalla metà degli anni 60 la “pay ratio” o meglio la differenza media tra il lavoratore più pagato e quello meno pagato si è gonfiata da 44 a 1 fino a 209 a 1/3. Nel 1976, l’un percento più ricco tra gli americani, possedeva il 19% di tutte le ricchezze private. Oggi, quello stesso un percento ne possiede il 40%. Somma che supera le richezze possedute dal 92% della popolazione americana.

UK
Fin dal 1979 le entrate del 10% più ricco della popolazione britannica sono continuamente in ascesa mentre quelle del 10% più povero sono ineluttabilmente precipitate. Nel periodo 1992-93, il 25% dei britannici, circa 14.1 milioni di persone, di cui la maggioranza donne, viveva in miseria. In accordo con il London-based Child Poverty Action Group, approssimativamente il 59% delle persone che vivono in miseria sono donne. Il 70% dei salari più bassi viene pagato alle donne che, quattro su cnque, fanno un lavoro part-time.

United Nations Development Report/UNICEF 1997 and WHO 1998
Ci sono 828 milioni di persone cronicamente malnutrite nei paesi in via di sviluppo, sei milioni in più delle stime nel periodo 1992/94. Nell’Asia meridionale, dal periodo 1994/96, la fame ha contagiato 254 milioni di persone, 17 milioni in più del periodo 1990/92. Nell’Africa Subsahariana, sono 196 milioni gli affamati nel periodo 1990/92, divenuti 210 milioni nel periodo 1994/96. Il rapporto attribuisce la fame in molte regioni alla cresciente disparità nella distribuzione delle entrate.
"Globalmente c'é abbastanza cibo per sfamare il mondo, ma non è distribuito equamente e molta gente non ha il modo di acquistarlo." sostiene Hartwig de Haen, assistente del direttore generale della FAO e capo del dipartimento per l'economia e i problemi sociali. "Anche quando la disponibilità di cibo é adeguata a livello nazionale, l'accesso al cibo é sempre un problema serio. All'interno dei paesi e persino all'interno delle famiglie, il cibo non é sempre equamente distribuito. Per assicurare una buona nutrizione, ogni individuo deve avere accesso in ogni momento ad una sufficiente varietà di cibo sano e di buona qualità."

Una dieta bilanciata e variata provvede una varietà di elementi nutritivi: carboidrati, grassi, proteine, vitamine e minerali, essenziali per una crescita ed uno sviluppo appropriati, per la prevenzione di infezioni e di disordini nutrizionali, e soprattutto per una buona salute. La dieta nei paesi poveri é molto meno variata e bilanciata che nel mondo industrializzato. Nei paesi meno sviluppati, i cereali coprono il 62 percento del'energia quotidiana disponibile, in confronto al 27 percento dei paesi industrializzati. Le proteine coprono meno del 10 percento delle energie disponibili, mentre nei paesi in via di sviluppo coprono più del 12 percento. I grassi coprono a mala pena il 15 percento, nei paesi poveri, in confronto al 35 percento dei paesi industrializzati.

La FAO informa che, per l'intero mondo, la media di kilocalorie (kcal) disponibile per persona al giorno é di 2720, di cui il 66 percento carboidrati, 23 percento grassi e l'11 percento proteine. I paesi industrializzati hanno la più vasta disponibilità, con una media giornaliera di approvvigionamento procapite di 3340 kcal, i paesi in via di sviluppo raggiungono una media di 2850 kcal, mentre é solo di 2060 kcal la media nei paesi poveri.

La Fao sostiene che più di 800 milioni di persone nei paesi in via di sviluppo sono cronicamente sottonutriti. Inoltre, si stimano in almeno 2 miliardi le persone affette da deficienze di vitamina A, ferro e iodio. Nei paesi industrializzati l'approvvigionamento giornaliero di energia disponibile nella dieta procapite (daily dietary energy supply DES) é di 3340 kcal, la più alta é quella della Danimarca 3780 kcal seguita da Portugal (3 650), Ireland (3 620), United States of America (3 620) rispetto alle più basse in Burundi (1710), Eritrea (1 640) e Somalia (1 580). La FAO sostiene che poco più di un quarto della dieta nei paesi ricchi é sostenuta da cereali, un altro quarto da carne, pesce, uova, latte e formaggio. Nella maggior parte di questi paesi la disponibilità giornaliera di grassi é alta e l'obesità largamente diffusa. La prevalenza di malattie legate a questo feomeno come i disturbi cardio vascolari e la pressione alta del sangue sono conisderate il maggior problema della salute pubblica. Gli alti valori di disponibilità di energia nei paesi industrializzati molto probabilmente non riflettono la vera capacità di assorbimento procapite del cibo, in quanto in alcuni casi, lo spreco supera il 5 percento.

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PREMESSA

Quando, il primo gennaio del 1994, l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) avvia l’insurrezione in Chiapas, occupando San Cristòbal de las Casas e altre città dello stato mexicano, solo poche persone erano consapevoli che il valore contenuto in quella lotta avrebbe dato vita ad un nuovo rinascimento della lotta internazionalista. Tuttavia quello era il cammino che gli indigeni zapatisti prospettavano; un altro disegno di società, un nuovo umanesimo basato su una considerazione molto elevata dei valori morali e della lotta internazionalista.

Due tappe fondanti di quel cammino sono gli Incontri Intercontinentali per l’Umanità e contro il Neoliberismo; uno nella Selva Lacandona, nell’estate del 1996 e il secondo l’estate successiva in Spagna. Con questi incontri non si vogliono mettere in evidenza solo i sintomi devastanti della miseria e del collasso ecologico, ma bensì le vere cause di questi fenomeni, cioè l’abbattimento delle barriere doganali e il libero commercio, intese di base tra governi e corporazioni transnazionali per esercitare il pieno controllo sulle risorse dell’intero pianeta.

Nel febbraio del 1998 quattrocento attivisti di movimenti e gruppi di almeno settantuno paesi assaltano la sede dell’Organizzazione Mondiale del Commercio a Genève. In quel momento nasce la rete globale dei movimenti popolari, uniti nella lotta contro il neoliberismo. Viene formulato il Manifesto dell’Azione Globale dei Popoli (AGP). Una piattaforma globale di coordinamento, un’alleanza per la resistenza contro il mercato globale. L’AGP non dispone di fondi, ne di uffici e tanto meno di impiegati a stipendio, ma esiste grazie alla consapevolezza e all’impegno dei movimenti convenuti.

Nella tarda primavera dello stesso anno l’alleanza mostra di essere in grado di agire e di proporre forme corali e spontanee di resistenza. Le confederazioni sindacali indiane portano duecentomila agricoltori a marciare nelle strade di Hyderabad reclamando l’uscita dell’India dal WTO. Contemporaneamente, a Brasilia, cinquantamila dicoccupati e senza terra invadono le strade della capitale, mentre in 20 paesi del mondo si tengono manifestazioni contro il neoliberismo.

In Italia il 1999 inizia con i panettoni farciti di topicida, che forzano brutalmente il dibattito sulle biotecnologie e i brevetti sulla vita.
Durante la primavera, dopo nove mesi di lavoro volontario di alcune dozzine di attivisti di tutta Europa, sostenuti da miriadi di gruppi locali, l’AGP riesce ad organizzare la Carovana Intercontinentale per la Solidarietà e la Reistenza (ICC*99), che porterà cinquecento donne e uomini di tre continenti, a partecipare ad una lunga serie di manifestazioni di protesta, incontri pubblici, forum e dibattiti di controinformazione, per diffondere l’allarme dell’azzardo Transgenico, attraverso nove paesi d'Europa. Dalla Spagna alla Germania, dall’Inghilterra all’Italia, attraverso Olanda, Belgio, Francia, Svizzera e Austria.
Poichè questo progetto è stato originariamente concepito in India dal KRRS, il più grande movimento agricolo del paese, una larga parte degli attivisti sono agricoltori indiani, ma il programma trova l'adesione di attivisti da tutto il mondo e da differenti settori sociali. In Europa il Partito dei Verdi e la Confédération Paysanne sono le uniche organizzazioni istituzionali che partecipano alla protesta, gli altri europei sono gli antagonisti di sempre, i soli a stare sempre e comunque dalla parte dei più deboli. Ma alla fine saranno più di 355 i singoli e i gruppi che sostengono l’idea della Carovana Intercontinentale per la Solidarietà e la Resistenza.

Per la prima volta i sindacati degli agricoltori del sud del mondo conducono una campagna internazionale di protesta nel nord del pianeta. Insieme ad altre carovane anti-nucleariste e anti-liberiste e a migliaia di persone e movimenti da tutto il mondo, per manifestare il proprio indiscutibile dissenso contro la gestione criminale del nuovo ordine economico mondiale.

Una nuova stagione di lotta che coincide con i due principali eventi politici della primavera 1999: il Summit dei capi di stato dell'Unione Europea (Koeln 3, 4 giugno) e il Summit dei capi di stato del G8 (Koeln 18, 19, 20 giugno). L'incontro del G8, che segna la fine della campagna di solidarietà e resistenza, sarà il punto più alto del progetto e coinciderà con J18, un’iniziativa in contemporanea globale nei centri finanziari di tutto il mondo, a cui aderiscono movimenti di almeno quaranta paesi, e Jubilee 2000, catena umana per la cancellazione del debito ai paesi poveri.

Oltre alla necessità drammatica della stragrande maggioranza delle famiglie viventi di sopravvivere dignitosamente, l’amore e il rispetto per la natura si aggiungono all’impegno e alla responsabilità per il futuro delle biodiversità sul pianeta, permettendo di avvolgere con una coperta di armonia l’intera carovana, superando così ogni ostacolo e ogni visione individualistica e riuscendo a raccogliere sullo stesso cammino tante persone di così diversa estrazione sociale, mentalità e cultura. Nell’intento di sollecitare una profonda riflessione su quale direzione stia prendendo il futuro, minacciato da mucche carnivore capaci di assorbire le scorie ossee dell’industria del pollame e da sementi sterili che non solo occorre ricomprare ogni anno ma che, comunque, vedono la luce del raccolto solo se trattate con fertlizzanti e pesticidi prodotti dallo stesso marchio, il tutto in un contesto globale dove oltre un miliardo di persone lottano contro la fame, affette da carenze alimentari e malnutrizione, mentre oltre quattro miliardi di persone vivono con meno di cinquemila lire al giorno. E dove perfino l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che non è il Partito Comunista Cubano, osservando gli indici di povertà in drammatica ascesa, parla di olocausto capitalista.

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CRONOLOGIA

20 maggio
Dall’incertezza logistica degli ultimi dieci giorni è scaturito il Monastero di Dambeck (D). Una corte dei miracoli costruita nel 1224 sull’asse di un’antica Basilica. Come cambiano gli orizzonti! Di recente, questa era terra di frontiera lasciata incolta per tutto il tempo del blocco comunista. Oggi, finestre interrotte e antiche porte, scale improvvisate e cortili deserti sono affollati da centinaia di carovanieri, venuti dai campi del sud nella Fortezza Europa per far sentire la propria voce.

24 maggio
La carovana si separa in otto segmenti, i bus partono per l’Olanda, il Belgio, la Francia e la stessa Germania.
Ad Amsterdam, il neocostituito Comitato d’Accoglienza ha fatto miracoli, ne fanno parte; Play Fair Europe, Centri Sociali e Zapatisti, una composizione radicalmente diversa da quella iniziale, che aveva lasciato la ICC priva di struttura logistica.
A Bielefeld, l’appuntamento è una festa di strada, la carovana ciclistica Money or Life stà già celebrando una danza in bicicletta, quando arriva la ICC con le sciarpe verdi del KRRS e gli slogans contro il WTO, gridati attraverso i megafoni. Di lì a poco, la polizia si presenta in forze per spegnere il sistema sonoro della festa poi, armata di manganelli e gas lacrimogeni, aggredisce i partecipanti arrestandone alcuni.
Nella piazza Centrale di Lille è tardo pomeriggio quando Action Chomage accoglie la carovana in Francia con tante rose gialle che punteggiano un’incontro pubblico con gli agricoltori e i disoccupati della regione.
Il campo dei marciatori di For Mother Earth è la tappa Belga, dove gli ultimi carovanieri vengono accolti con caffe caldo e cibo alle due e trenta del mattino.

25 maggio
In Germania, mentre un segmento si muove tra Kassel e Okodorf in Wendland, per visitare l’Echovillage, si tiene un’azione diretta al World Trade Center di Bremen. Anche a Leipzig si tiene un’ azione diretta. A Munster gli Euromarciatori sono in azione di fronte al palazzo del Municipio.
Ad Amsterdam, al grido di “biotechnology down down biotechnology down down”, il corteo percorre alcuni kilometri in un area industriale fino al sito Cargill, il più grande d'europa. Parla il Prof. Nayunda Swamy Presidente del KRRS, ma parla anche Shamsun Nahar Nhan, rappresentante delle agricoltrici del Bangladesh, con milioni di lacrime che spingono da dentro, urla con tutta la sua forza: - ... sappiamo che voi producete del cibo che é dannoso alla nostra salute!!! dovete smetterla subito!!! altrimenti noi, le donne del Bangladesh, vi fermeremo. -
Un dirigente Cargill esce dai cancelli per chiedere se ci sono petizioni, ma il Prof. Risponde :- non ci sono petizioni, non crediamo nelle petizioni, crediamo nell’azione diretta - Infine, al suono di "we want the power, tutti si mettono a ballare, anche il vecchio Prof.
(New Holland Dagblad, Trouw, altri quotidiani e un paio di Radio Private riportano l’azione)
In Belgio marciano per dieci-quindici km insieme alla gente di For Mother Earth verso Bruxelles, durante la marcia si tiene un’azione contro le armi nucleari, che consiste nella simulazione di una morte di massa, di fronte al Municipio di una delle cittadine attraversate.
In Francia, la ICC incontra gli agricoltori locali, l’Associazione Consumatori e l’Associazione delle Donne Immigrate. Sulla frontiera con il Belgio, a Maubeuge, dove l’espansione della Nestlé verso le attività produttive spinge i piccoli proprietari ad abbandonare la terra emigrando nelle grandi città, a tutto vantaggio dei grandi proprietari terrieri.
Nel Pomeriggio, in Olanda, all’Institute for Social Studies di Den Haag, si tiene un’incontro pubblico con Peter Gabriels portavoce della Pioneer Hi-breed Company e Peter Custers della Dutch Platform on Genetechnology. E’ ancora Shamsun Nahar Nhan che fà sentire la propria voce :- Nel mio paese esiste la bio-pirateria che ha l’obbiettivo di distruggere le sementi locali, per poi sostituirle con pcchetti di sementi ibride, che vengono offerti con un pagamento rateale per renderle più attraenti. Dopo l’ultima alluvione sono stati distribuiti almeno mezzo milione di questi pacchetti. -
A Rouen , dopo il benvenuto nella piazza della Cattedrale, insieme ad ATTAC 79 e a Confédération Paysanne, marcia verso il porto dove, al grido di “no al mais e alla soja transgenica”, una quantità di soja transgenica, viene versata simbolicamente nella Senna.
Contemporaneamente a Maubeuge, teatranti di strada eseguono una parodia molto efficacie del modo in cui le istituzioni finanziarie creano il debito estero nei paesi del terzo mondo.
In serata conferenze all’Università di Amsterdam e all’Università di Caen. Incontri pubblici a Bremen, a Munster con le diverse realtà antagoniste; nucleare, biotecnologia, donne etc ... e al Centro Sociale di Leipzig. In Francia a Rouen.

26 maggio
Altri carovanieri raggiungono Maubeuge, ma solo il bus 1 procede per London. Dei centoventi visti richiesti, ottantatre sono stati negati.
Ad Amsterdam, due incontri pubblici organizzati da Play Fair Europe; uno con il Global Network for Reproductive Rights su come la Biotecnologia affligge l’Agricoltura, relatori Wytze de Lange della Dutch Platform on Genetechnology e Sergio Oceransky di Play Fair Europe. Il secondo sulle donne nell’India rurale, il patriarcato e il sesso visti da una prospettiva maschile .
Ad Aachen, visita agli agricoltori biologici locali.
A Limoges, azione diretta allo stabilimento alimentare DFP (Dumas-Férard-Purina).
A Dusseldorf l’ultimo gruppo arriva all’areoporto e prosegue per Bruxelles, dove i marciatori di For Mother Earth convergono nel pomeriggio.
A Limoges due incontri pubblici dove: Vijav Jawandhia leader sindacale nello stato di Maharashtra, spiega: - ... L’entrata media di un contadino indiano non supera i due tre dollari al giorno. Sotto la pressione della globalizzazione, veniamo forzati ad importare prodotti che l’India potrebbe benissimo produrre in proprio: olio d’oliva dalla Malesia, zucchero dal Brasile e dal Pakistan, cotone dagli USA, grano dall’Europa etc.. per esempio: quattro anni fà, sempre sul famoso mercato mondiale controllato dagli americani, il cotone valeva 1,1 dollari. Oggi non vale più di 72 centesimi di dollaro, la costante é la stessa. Dobbiamo unire le nostre forze per creare un altra forma di globalizzazione più umana, più equa. -
A Caen in Normandia, azione alla Prefettura Regionale con richiesta di pubblicare la lista degli OGM autorizzati in ogni dipartimento francese. Quindi visita ad un’allevamento di montoni e ad una fattoria lattiera. In serata, Nantes, dove i carovanieri vengono accolti in piazza del Commercio. Incontri pubblici a Limoges e a Bruxelles, al Théâtre de Verdure, sul Disarmo Nucleare.
27 maggio
Durante il tragitto verso Londra si tiene un’azione diretta non violenta al QG Cargill nel Kent. Mentre Tower Hamlets estende il suo tradizionale e caloroso benvenuto agli agricoltori indiani che arrivano dall’India per protestare contro l’introduzione delle sementi modificate geneticamente. Sono ospitati alla Kingsley Hall, nell’East End, già residenza di M. Gandhi nel 1931.
Città di Bruxelles, dal monumento all'atomo fino al Quartier Generale della NATO. La ICC, For Mother Earth, La Borsa o La Vita, insieme a migliaia di persone da tutti i paesi europei, e da oltremare, si sono uniti in un marcia non violenta che si ferma davanti al filo spinato e ai cavalli di frisia della polizia belga, di fronte ai cancelli del QG NATO. Lì fanno sentire la loro voce contro la guerra in Kossovo e contro tutte le armi atomiche. Ottenendo che una delegazione di pacifisti sia ricevuta all’interno. Nel primo pomeriggio la ICC rientra al campo, poco dopo la polizia intima ai manifestanti rimasti di sciogliersi, quando alcuni pacifisti cercano di superare i cavalli di frisia vengono investiti dagl’idranti. Le persone arrestate sono 67.
Nel frattempo, azione al Plateau de 1000 Vaches.
A Nantes, si marcia verso il porto e poi in piazza de La Petite Hollande dove si tiene un’ incontro pubblico insieme alla Confédération Paysanne. Anche a Limoges, al Centro Sociale Marcel Proust, si tiene un’incontro pubblico sul pericolo di una Globalizzazione basata sul Neoliberismo
Ad Aachen, visita ad una fattoria biologica, poi conferenza stampa al Forum di Aachen per il Terzo Mondo.
In serata i carovanieri si uniscono agli Euromarciatori contro la disoccupazione a Koeln. A Bruxelles conferenza stampa all’Università poi, a notte fonda, vengono rilasciati tutti gli arrestati.

28 maggio
A Londra è mattina presto quando inizia l’azione, insieme alla gente di Reclaim the streets, la marcia di protesta attraversa l’area depressa di Banglatown fin giù a Brick Lane, al grido di “WTO murdabad ICC sindabad” arriva nella
City, prima di fronte alla Banca d’Inghilterra poi di fronte alla Borsa di Londra.
(The Guardian, Asian Age, Red Pepper, Big Issue, oltre Sunrise Radio, BBC world service, BBC radio south east, Birmingham Asian Network, BBC TV food program, riportano l’evento)
In Francia, azione nel Limousine a Champ de juillet, poi partenza per Langon. A Guichem, pranzo con la società civile e le associazioni locali poi incontro pubblico.
A Bruxelles conferenza stampa, al Cinema Nova. Nel pomeriggio azione diretta a Louvaine la Neuve, nella Silicon Valley belga, al Monsanto Technical European Center insieme agli attivisti del Centro Sociale Chez z’elle che hanno ospitato i carovanieri per il pranzo, e con Vlaams Agrarish Centrum e Front Uni des Jeunes Agriculteures che sono associate alla Coordination Paysanne Européenne, oltre ad alcune ONG tra cui Nature et Progrès e Oxfam Solidarité.
La TV è presente e registra il confronto tra gli agricoltori fiamminghi e quelli indiani, entrambi intrappolati nella morsa delle multinazionali sementiere.
Contemporaneamente a Londra si tiene un’azione diretta che blocca l’entrata del Nuffield Council on Biotechnology. Dopo una breve trattativa 8 carovanieri ed un interprete vengono ammessi all’interno dove incontrano per mezz’ora circa il direttore e il suo assistente.
Intanto a Bruxelles, dopo l’azione alla Monsanto, alcuni partono per Koeln, mentre altri partecipano ad una festa di strada (War Free Zone, NI NATO NI Milosevic), sul sacrato di Sainte Gilles. Durante la festa un centinaio di carovanieri insieme ad alcune dozzine di belgi si dirigono verso la Metro e occupano un treno che và verso il Parlamento Europeo, dove tengono un’azione accompagnata da musica e slogans.
Nel Kent, in serata, incontro con la rete di piccoli agricoltori del Wye Agricultural College. Altri partecipano, a Londra, ad un’incontro organizzato dalla Gandhi Foundation in favore di una campagna di pace contro l’invasione pakistana del Kashmir.
Mentre sul sacrato di Saint Gilles, la festa di strada si prolunga fino a tarda notte, alcuni vanno a dormire a Rennes.

29 maggio
Da Londra si viaggia nell’Essex, in visita ad un campo della Monsanto, occupato da settimane da alcuni attivisti anarchici che hanno estirpato le piante transegeniche sostituendole con verdure biologiche. Si pranza sotto il controllo attento della polizia e di un elicottero che sorvola la zona. Le bandiere degli agricoltori punjabi e dei Sem Terra del Brasile vengono installate ai bordi del campo, accanto alla bandiera di Reclaim the Streets.
A Koln, i ciclisti di Money or Life, la ICC e i marciatori di For Mother Earth, si uniscono agli Euromarciatori. Sono 35.000 i convenuti da tutta Europa e anche da Colombia, Philippines, India, Nepal, Kurdistan e Africa, insieme ai plotoni della sinistra radicale e antifascista europea, ai sindacati autonomi, alle donne per una marcia globale nell’anno 2000, alla carovana per i Diritti dei Rifugiati e degli Immigrati e a molti altri ancora. Al grido di “Fight the Fortress Europe” sfilano, alla vigilia dell’EU Summit, in una coloratissima protesta contro la disoccupazione, il precariato, l’emarginazione e il razzismo. Contenuti da uno spiegamento di polizia imponente, Quindicimila agenti in assetto antiguerriglia. Attraversano il centro di Koeln una prima volta, al secondo giro la polizia interrompe il corteo e diventa aggressiva, blocca i plotoni antifascisti e inizia lo scontro al quale seguono i feriti e gli arresti.
Fuori Bruxelles, visita ad una fattoria biologica.
In Francia l’ICC è in azione a Bassanne, vicino a Langon dove, insieme alla Cofédération Paysanne, viene distrutto un campo sperimentale di colza transgenica affittato dall’Agrévo, società che lavora nel campo degli organismi geneticamente modificati, - ... é tutto legale in questa azione, dichiara sabato sera il Sindaco di Bassanne, Claude Habye. Le autorizzazioni sono in Comune. Non sò da chi era composto il gruppo, mi hanno parlato di indiani. - Dopo l’azione partenza per Valleé d‘Aspes nei Pirenei. Mentre un’altro segmento viaggia da Rennes a Niort per tenere un incontro pubblico. - Di cosa devono vivere le popolazioni povere se distruggiamo la loro agricoltura? - domanda il Presidente di ATTAC 79, Jean Ducos aprendo il dibattito, mentre il Presidente della Confédération Paysanne, Philippe Coutand, incalza spiegando che - Come da voi anche quì gli agricoltori manifestano nei siti dove si coltivano OGM.-
Nel pomeriggio conferenza stampa a Béarn. Il dibattito affronta l’enorme differenza di condizioni tra gli agricoltori indiani, circa il 75% della popolazione e quelli europei, solo il 6%, tuttavia in entrambi i casi gli agricoltori sono vittime di un modello di sviluppo basato sull’industrializzazione e orientato verso le grandi metropoli. La liberalizzazione del commercio peggiora la situzione; con la levata dei limiti doganali all’esportazione dal sud del mondo, gli agricoltori del sud sono spinti a produrre per l’esportazione e non più per il proprio sostentamento. Mentre le importazioni a basso prezzo nei paesi ricchi causano la crisi delle piccole aziende agricole locali.
In Germania, mentre alcuni carovanieri raggiungono Berlino nel pomeriggio, dove vengono accolti da una festa di strada. A Koeln, dopo la manifestazione e nonostante la stanchezza, le carovaniere partecipano ad un incontro pubblico nella sede di Alte Feuerwache dove hanno luogo gli incontri dell’anti-EUsummit, con altre donne tedesche e indiane residenti. Anita Sahai, venuta da Aachen per l’occasione, spiega le differenze di costumi tra le donne indiane: - Generalmente, le donne del sud godono di maggiori diritti di quelle del nord, e hanno un più facile accesso all’educazione. In tutta l’India le donne delle caste più alte subiscono molte più ristrettezze di quelle delle caste inferiori. La donna di una casta elevata non ha neppure il diritto di entrare nel proprio soggiorno in presenza di un ospite. Generalmente la vita delle donne indiane é peggiorata a causa della globalizzazione che le spinge a lavorare fuori casa, senza per questo migliorarne il processo di emancipazione, ma esclusivmente per contribuire alle entrate del marito. -
Per Bahnishikha Jamali, del Bangladesh: - In Iran, Sri Lanka, India e Bangladesh, le donne sono schiave dei loro padri, mariti e figli. E nonostnte ci siano stati esempi di donne ai vertici dello Stato, questo non ha favorito in alcun modo il processo di emancipazione. Invece la globalizzazione ha incrementato lo sfruttamento economico e sessuale delle donne. - A seguire, Shamsun Nahar Khan, sempre dal Bangladesh. Spiega che: - Nel mio paese accade che le donne debbano chiedere il permesso al marito per bere un bicchier d’acqua o per mangiare un poco di cibo, e possono essere cacciate di casa e forzate a lasciare il villaggio senza denari e neppure vestiti. Tuttavia la feroce oppressione a cui sono sottoposte è causa di un’altrettanto feroce resistenza ed in questa lotta il periodo coloniale è di grande ispirazione. - Infine è la volta di Diana Damian, una donna zapatista del Chiapas, la quale spiega come: - La partecipazione delle donne indigene nel movimento zapatista abbia favorito il processo di emancipazione ottenendo maggior rispetto da parte degli uomini. -
Nel frattempo a Londra, alcuni carovanieri partecipano ad un seminario alla Oxford House, sul Debito del Terzo Mondo e la Banca Mondiale. Mentre altri partecipano ad un incontro pubblico alla Friend House, dal tema, I popoli contro le Corporazioni.
A Bruxelles si tiene un Forum sulle donne al Centro Sociale 167.
A Berlino, tra cortili invasi dai rottami, varchi nei muri, e cani ringhiosi nell’ombra, si dorme dagli squatters berlinesi. Assediati in palazzi fatiscenti dall’inarrestabile ritmo della macchina della restaurazione tedesca. L’ospitalità é comunque ottima, si dorme al caldo e c’è l’acqua calda per lavarsi.
In Francia si dorme a Saint Robert.

30 maggio
Dai Pirenei si viaggia verso los Pais Bascos, mentre otto bus partono per Parigi e a Golfech, si tiene un’azione pacifica alla Centrale Nucleare.
Negli ultimi giorni, in almeno 50 località della Polonia, prossima tappa di un bus della ICC, sono in corso disordini tra la polizia e gli agricoltori polacchi. Veicoli blindati armati con cannoni ad acqua vengono fronteggiati dai trattori degli agricoltori che sparano pesticidi. A Nowy Dwor Gdanski (PL) una città sull’Estuario della Vistola, gli scontri con la polizia, iniziati ad un blocco stradale si spostano in città, dove gli agricoltori si rifugiano, inseguiti da proiettili di gomma e lacrimogeni, rispondendo ai colpi della polizia con lancio di bombe Molotov. 29 feriti tra la popolazione e quattro macchine della polizia bruciate.
Da Berlin, i carovanieri progettano un’azione con gli agricoltori polacchi, da tenersi a Frankfurt am Oder, sul ponte che segna il confine con la Polonia. E inviano un messaggio di solidarietà: - Noi, gli agricoltori indiani, inviamo a voi, agricoltori polacchi, un caloroso augurio. Sfortunatamente ci sono stati negati i visti per partecipare alla vostra eroica lotta contro il WTO e i vostri problemi locali, tuttavia siamo con voi, insieme a tutta la carovana intercontinentale. -.
In Francia da Golfech a Monutauban, dove agricoltori indiani e francesi si scambiano opinioni e informazioni durante un’incontro pubblico al Forum Planète. Mentre a Parigi, caos totale. Nessuno consapevole di ciò che accade, confusione, rabbia, gente che piange e che si insulta, indiani frustrati, messicani frustrati, brasiliani abbandonati all’aeroporto per cinque ore, coordinatori esausti. Infinite le divergenze tra gli organizzatori parigini; Ras le Front, ATTAC 79, le DAL, les Vertes, la CNT etc ... alla fine il Centro Autonomo di Sperimentazione Sociale che doveva ospitare solo cinquanta indiani si fà miracolosamente carico dell’intera carovana, 350 persone circa, che trovano finalmente un poco di conforto e di riposo.
Da Mauntauban si va a dormire a Saint Robert, mentre, nei Paesi Baschi si dorme ad Aranguren, nella Scuola di Agricoltura Illundain.

31 maggio
Partiti da Saint Robert, la prima tappa è un’associazione biologica, mentre a Parigi, i carovanieri formano un coloratissimo corteo che marcia dall’Arc de la Defense all’Arc du Triomphe, attraverso le Champ de Mars fino alla Tour Eiffel, acccompagnato da musica e slogan indiani, brasiliani e zapatisti.
A Berlin i visti per la Polonia vengono negati.
A Pamplona, in Terra Basca, conferenza stampa e incontro con parlamentari della Navarra, nella centralissima Plaza del Castillo, dove Vijav Jawandhia insiste nel denunciare che: - ...l’attuale modello di sviluppo non ha risolto il problema della fame nel mondo ... gli agricoltori e il mondo rurale sono sfruttati in nome dell’industrializzazione, mentre i benefici ritornano sempre alle multinazionali e ai grandi capitali ... - Sempre in terra Basca, nelle strade principali di Euskal Herria e di Victoria, si tengono azioni simboliche contro la globalizzazione e il monopolio degli alimenti. Mentre a Pamplona, con l’accompagnamento musicale dei Trikitixa, un gruppo sostenuto da Navarra Platform Against Transgenic, raggiunge l’Università Pubblica, occupa la Biblioteca e apre una discussione. Un agricoltore indiano esprime dubbi sul cosiddetto “progresso scientifico” sottolineando che: - le tecnologie transgeniche non risolveranno il problema della fame nel mondo, perché la fame è un problema di distribuzione. - Alcuni accademici mostrano la loro indignazione per questa azione, ma la grande maggioranza dei presenti risponde con una sonora ovazione al discorso dell’indiano. Da lì l’azione si sposta al Centro di Ricerche Biotecnologiche, connesso con l’Università, dove vengono condotte manipolazioni genetiche sulle sementi del Pepe della Navarra. Il Direttore consente ad un incontro con una delegazione di indiani che portano i loro cartelli “Stop Transgenic” nei corridoi della Direzione, attuando un sit-in di protesta. Il pranzo è organizzato al Centro Sociale Occupato Gaztetxe, affollato di persone che vogliono conoscere gli indiani. Seguono una serie di interviste dei media alternativi che hanno luogo nella Casa de la Solidaridad Elkartasunaren Etxea Zabaldi.
A Berlino le carovaniere incontrano le donne berlinesi.
A Parigi, finita la marcia, segue un’affollata conferenza stampa dove ogni movimento ha modo di presentarsi. Più a sud, in Guienne, la ICC viaggia verso Lot et Garonne, nei pressi di Nérac. Dove, dopo il pranzo con la società civile, si tiene un’azione di fronte al sito Novartis. Insieme alla Confédération Paysanne, al Comitato di Vigilanza OGM-47, Stop Golfech, CCFD, ATTAC 79 e AC47. Agitando le sciarpe verdi del KRRS, nel parcheggio di fronte allo stabilimento, gli agricoltori indiani brandiscono dei cartelli su cui hanno disegnato delle piante di mais, eseguendo la parodia di un campo su cui và ad abbattersi il polline degli OGM sotto forma di coriandoli. Il mais transgenico viene poi mostrato e quindi bruciato. (almeno quattro quotidiani riportano l’evento)
Più tardi a Pamplona si tiene un’azione simbolica nel parco di Taconera, dove vengono piantate, a ricordo della visita, piante locali e indiane. Infine i carovanieri si uniscono ad alcune centinaia di persone nella Piazza del Castillo per denunciare il disordine internazionale e proporre una genuina globalizzazione nell’interesse dell’intera umanità. Chiude l’entusiasmante ed estenuante giornata una festa con musiche basche e indiane nella Scuola di Agricoltura Illundain, ad Aranguren, dove i carovanieri sono alloggiati.
In serata, a Parigi, i carovanieri incontrano gli immigrati del Bangladesh all’Associazione Villegeois du Fleuve. L’indomani mattina si parte per il sud Europa.

1 giugno
La ICC si muove da Parigi per Milano, mentre alcuni partono per Koeln dove partecipano al Contro-EU Summit.
In terra Basca la ICC prosegue per Tafalla dove, insieme a Paul Nicholson, presidente della EHNE, un piccolo sindacato di agricoltori baschi che milita all’interno di Via Campesina, visita una fattoria biologica.
A Berlin, visita ad una fattoria biologica la Appledream subito fuori città, segue il pranzo nella Comunità Oecolea dove alcuni indiani hanno modo di parlare della loro realtà.
Nel frattempo, nei Paesi Baschi, nella piazza centrale di Tudela si tiene un’azione di sensibilizzazione con gli agricoltori locali che hanno seminato mais transgenico. Ai quali i carovanieri portano il loro messaggio. - Le Lobbys nordamericane hanno come obbiettivo di produrre un crollo dei prezzi in tutto il mondo e di questo, presto o tardi, ne pagheranno le spese tutti gli agricoltori, siano essi indiani o europei. -
A Toulouse una delegazione di carovanieri porta la solidarietà di tutta la carovana ad un gruppo di algerini sans papier che, da venti giorni, stà attuando lo sciopero della fame per ottenere il permesso di soggiorno.
Più tardi, a Berlino, forum di discussione organizzato in occasione della Giornata Internazionalista, alla Berlin Technical University. Ma nonostante gli scambi virtuali con i polacchi, i berlinesi sono abbastanza delusi dai carovanieri che mostrano una mentalità consumista e borghese, e non sono poi così poveri e rivoluzionari come erano stati descritti. La manifestazione al confine polacco viene annullata.
In serata conferenza stampa a Toulouse di fronte ad alcune centinaia di francesi, i carovanieri rispondono alle domande di Dépêche du midi e Canal Sud.
Più tardi, altri partono per Gallur, nei pressi di Zaragoza, mentre un secondo gruppo prosegue per Madrid.

2 Giugno
A Toulouse manifestazione nel centro di fronte a Mc Donald.
A Koeln, giorno di riposo. Il campo allestito per l’accoglienza degli Euromarciatori é molto lontano dalla città ma l’atmosfera eurosolidale é vivace e confortevole.
In Gallura, visita ad un’azienda agricola lattiera, dove i figli del paese delle mucche sacre rimangono orripilati, alcuni versano anche lacrime, per il modo in cui le mucche sono tenute in cattività. Sfruttate per il latte e nutrite industrialmente come fossero macchine. Più tardi, azione di fronte al Municipio di Gallur dove vengono bruciati alcuni sacchi di mais transgenico.
Mentre a Toulouse una delegazione di quattro carovanieri rimane in città e tiene un discorso di solidarietà con i sans papier algerini di fronte alla stazione di polizia. Gli altri carovanieri proseguono per La Bastide de Serou nella regione dell’Ariège sui Pirenei a sud di Toulouse, dove vengono accolti da due trecento ariégesi di diverse organizzazioni ecologiste e contadine tra cui Confédération
Paysanne e Droit Paysanne. Quindi si spostano tutti a Gaudiès, dove tengono un’azione diretta in un campo di colza transgenica in un terreno sperimentale del
Centro di Studi Tecnici e Interprofessionali per Oleiferi Metropolitani. Dopo aver mietuto un’ettaro di colza i contadini indiani e ariégesi appiccano il fuoco alla pira, rimanendo a guardare le fiamme che danzano sulle piante transgeniche. (Le telecamere di FR3 e France 2 sono presenti, almeno quattro quotidiani riportano l’evento)
Il grosso della carovana giunge a Milano nel pomeriggio, accolto dal Centro Sociale Leoncavallo. Dopo essersi sistemati partecipano all’assemblea plenaria di introduzione al programma italiano. Più tardi la carovana si sposta con la Metropolitana verso il Castello Sforzesco, dove si uniscono ad alcune migiaia di italiani che manifestano nel parco del Castello contro i folli bombardamenti della NATO e il criminale nazionalismo serbo. Durante l’azione vengono piantate nel terreno mille croci bianche in ricordo delle vittime civili e dei trecentocinquanta bambini uccisi negli ultimi giorni di guerra.
In serata partenza per Lleida in Aragona. Mentre il secondo gruppo raggiunge Madrid, dove viene accolto da Ecologistas en Accion in una Parrocchia del centro.
Dopo cena, affollato incontro pubblico al Centro Sociale Leoncavallo con le Madres de Plaza de Majo.
Da Berlino si viaggia per Milano durante la notte.

3 Giugno
Azione a Lleida in Aragona. Mentre il secondo gruppo, a Madrid, tiene una conferenza stampa in presenza di membri del Parlamento e rappresentanti dei partiti politici.
In Francia il viaggio prosegue verso La Bastide de Serou nella regione dell’Ariège.
A Milano, azione diretta alla Borsa Valori in Piazza degli Affari. Inizialmente la polizia nega il permesso di raggiungere la piazza, ma i cinquecento dimostranti con le mani alzate premono sul cordone di polizia e alla fine ottengono il permesso di enrtare. Così, un turbinio di sciarpe verdi e slogans in lingua kanaka, spagnola e inglese, invadono la piazza insieme alle coloratissime vesti delle donne indiane e agli austeri turbanti degli agricoltori punjabi e alla musica di protesta del Leoncavallo. Nonostnte i milanesi siano ormai avvezzi alle manifestazioni di protesta, questa volta perfino i colletti bianchi vengono sopraffatti dall’impatto dell’azione e si fermano incuriositi, mentre i milanesi accettano volantini e i carovaneri hanno l’occasione di comunicare con la cittadinanza.
Al rientro dall’azione, il bus in viaggio da Berlino raggiunge il Centro Sociale Leoncavallo, dove si unisce alla carovana per il pranzo.
A Koeln dodicimila poliziotti in assetto antisommossa presidiano la città. La polizia tiene i dimostranti lontano dal centro, rendendoli invisibili alla maggior parte della popolazione. Lungo il percorso del corteo volantini firmati “Ihre Kolner Polizei” informano che - ... tutti hanno il diritto di riunirsi per esprimere la loro opinione in pace e senza armi, é dovere della polizia di garantire questo diritto di base ... - Arrivati in Ebertplatz i carovanieri vengono accolti entusiasticamente dai 3.500 manifestanti europei. Tra loro la carovana ciclistica La Borsa o la Vita e la Carovana per i Diritti degli Immigrati e dei Rifugiati che protestano in ricordo del giovane sudanese morto di attacco al cuore all’aeroporto di Frankfurt, dopo essere stato legato e percosso dalla polizia durante la deportazione per
l’espatrio forzato. Per la ICC parlano; Gopal, il rappresentante nepalese di
INHURED, Popodu del KRRS, Diana zapatista dal Chiapas e le due donne bengali, una delle quali incanta la piazza con una canzone bengalese proibita in patria. Momenti di tensione dopo l’arresto di uno dei dimostranti che viene poi rilasciato onde evitare che la manifestazione si trasformi in rivolta.
Nel pomeriggio di Milano, conferenza stampa.
A Madrid, incontro pubblico all’Ateneo. Mentre un gruppo lascia l’Aragona diretto in Catalogna a Barcelona, dove vengono accolti al Centro Sociale Kan Pasqual.
in Francia, un’affollato e infuocato dibattito a La Bastide de Serou si chiude con balli tradizionali a tempo di waltzer. L’impressione dei francesi dei pirenei non é poi tanto dissimile da quella delle donne berlinesi, gli indiani non sembrano rappresentare veramente la vasta fascia della popolazione agricola dell’India.
Nel frattempo sorgono difficoltà a Milano, con il treno speciale che dovrebbe portare i carovanieri a Roma senza biglietto. Giunge a sostegno della trattativa un fax inviato al Ministero degli Interni e al Ministero dei Trasporti: - ... Condividiamo la filosofia e gli obbiettivi di Caravan 99, e ne sosteniamo la rivendicazione, chiedendo una revisione del rifiuto opposto alla richiesta del treno speciale per Roma, per ragioni completmente estranee alla pacifica iniziativa politica di Caravan 99. La FAO è un’importante parte del Tour Europeo della carovana e di conseguenza anche il viaggio Milano-Roma. Speriamo che l’Italia non opporrà quell’atteggiamento repressivo che non è stato opposto dagli altri paesi Europei visitati da Caravan 99. In difesa di questi diritti saremo alla Stazione Centrale di Milano giovedì 3 giugno alle ore 22 per partire per Roma. Firmato: Hebe de Bonafini, Luciana Castellina, Franca Rame, Dario Fo. -
In serata, le trattative continuano poi, durante la notte, viene raggiunto un’accordo, si dovrà pagare una cifra simbolica ma viene concesso l’uso delle cuccette. La partenza è immediata.

4 giugno
Di primo mattino i carovanieri arrivano alla Stazione Termini di Roma, sono circa trecento, accolti da un centinaio di persone del Centro Sociale La Torre e dalla polizia in assetto da battaglia che li scorta per tutto il percorso. La ICC esce dalla Metro nella piazza del Circo Massimo, dove li aspettano altri agenti affiancati da alcuni blindati e da un elicottero che sorvola la piazza, su cui è ancorata una mongolfiera con uno striscione “No al Neoliberismo” e due gazebo con le cucine da campo per la colazione. L’atmosfera é vivace. Verso mezzogiorno, ingabbiato dalla polizia il corteo si avvia verso la sede della FAO, già transennata e difesa in forze. Dopo due ore di assemblea i carovanieri rientrano al Centro Sociale La Torre. Un gruppo prosegue in autostrada per Bologna.
A Koeln, azione al Max Planck Institute, uno dei più avanzati istituti di ricerca tedeschi. La polizia é stranamente assente. Gli slogan e i cartelli incuriosiscono i funzionari dell’Istituto che invitano i carovanieri nell’Auditorium, dove spiegano come l’ingegneria genetica in agricoltura stia risolvendo i problemi della fame nel mondo. Uno degli agricoltori indiani risponde che sono perfettamente in grado di sfamare la loro gente e che l’ingegneria genetica oltre ad essere completamente inutile crea una pericolosa dipendenza, come ha già dimostrato l’uso dei pesticidi. All’uscita due blindati della polizia e qualche centinaio di agenti armati fino ai denti ricevono i carovanieri che si fermano ancora un poco gridando slogans contro l’azzardo transgenico, quindi la manifestazione si scioglie pacificamente.
In Spagna, mentre a Madrid si svolge un’azione di fronte agli uffici della Monsanto. A Barcelona, azione diretta all’ufficio centrale della Novartis, un uomo in una gabbia simboleggia il ruolo dei consumatori e degli agricoltori trattati alla stregua di topi da laboratorio su cui sperimentare i cibi transgenici. Poi, insieme a teatranti di strada, la manifestazione si sposta di fronte alla Borsa Valori dove, in moltissime lingue tra cui; inglese, spagnolo, marati, hindi, kanaka, bengali, portoghese, catalano etc... i carovanieri gridano lo stesso messaggio. Segue un pranzo comune in un parco cittadino.
Nel pomeriggio, si viaggia da Madrid per Alicante, e da Ariège per Montpellier.
In serata, al Centro Sociale Kan Pasqual, a Barcelona, proiezione del video del KRRS. Mentre a Roma si tiene un’incontro pubblico e una festa al Centro Sociale la Torre. In contemporanea, a Milano, concerto di sostegno dei Pittura Freska al Centro Sociale Leoncavallo.
A Bologna, arriva in tarda serata, il gruppo in bus da Roma, accolto dal Comitato Bolognese nella Parrochia del Cuore Immacolato di Maria, a ponente, vicino agli snodi autostradali.

5 giugno
A Roma é l’alba quando tre autobus dell’Azienda Trasporti Comunale accompagnano i carovanieri alla Stazione Termini dove, al grido di “Zapata vive, la lucha sigue” salgono sul treno speciale che li riporta a Milano. Intanto a Bologna, azione nel centro storico di fronte a Mc Donald, quindi pranzo biologico in Piazza del Nettuno.
Ad Alicante, azione contro le manipolazioni genetiche di fronte all’Ufficio Brevetti Europeo. Intanto a Barcelona, grande manifestazione popolare insieme a tutti i movimeti alternativi, contro le atrocità e l’impunità della polizia. Si tengono anche azioni di fronte ai grandi supermercati.
Nel pomeriggio, mentre un gruppo è in viaggio da Koeln a Frankfurt, un’altro arriva a Karlsrhue, accolto dal Comitato Locale formato da GrOG (Group Open Borders), AKI (Action Group Internationalist) e SOLI (Socialist left) che hanno organizzato una festa di strada.
A Bologna, presidio contro la Guerra nel Kossovo insieme alle delegate della Conferenza Nazionale Donne da tutta Italia, segue un’assemblea pubblica alla Sala dei Notai sul tema: Quale futuro tra globalizzazione, economia e biotecnologie.
A Montpellier, insieme al CUN (movimento non violento) e agli agricoltori di Confédération Paysanne convenuti per l’occasione dai vicini dipartimenti di Aude, Aveyron, Gard e Hérault, si tiene un’azione diretta allo CIRAD. Stabilimento di proprietà pubblica associante istituzioni pubbliche francesi, italiane, spagnole e olandesi, e sorretto da fondi comunitari, impiega sei-settecento ricercatori specializzati. I carovanieri si introducono nel recinto e forzano la porta della serra, dove distruggono uno stock di piante di riso transgenico in provetta, prodotte per la sperimentazione in coltura nella regione della Camargue. L’azione fà seguito ad una richiesta formale della Fédération Familles Ruales (3.300 associazioni agricole francesi) per una moratoria generale sull’importazione e l’autorizzazione alla coltivazione di OGM, opponendo il rifiuto a diventare le cavie di un più vasto laboratorio mondiale. (Radio France é presente all’evento che viene riportato da almeno sei quotidiani, tra cui Le Monde e Le Figaro.)
A Barcelona, dove converge il gruppo in viaggio da Alicante, cena indiana al Centro Sociale Kan Pascal.
A Milano “La notte del Nirvana”, festa popolare con musica, teatro, giocolieri, animazioni, improvvisazione e video si protraggono fino al mattino al Centro Sociale Leoncavallo.
A karlsrhue, cena conviviale con musica e canti.
A Bologna, cena biologica con concerto e festa.

6 giugno
Due gruppi partono da Bologna e da Milano per la grande manifestazione nazionale contro la guerra in Kossovo che si tiene nel pomeriggio alla Base NATO di Aviano, dove la ICC si unisce ad almeno venticinquemila italiani.
Contemporaneamente il grosso della ICC in Italia si muove verso Venezia dove incontrano la cittadinanza e le autorità nella sala del Municipio di Mestre, in presenza del Prosindaco Gianfranco Bettin e di Don Gianni Fazzini, organizzatore locale, il Prof Swamy fà sentire la sua voce :- Dobbiamo cambiare perchè continuare così è un suicidio, quella che tutti conosciamo come Democrazia, è solo un’atteggiamento formale. Dall’Uruguay Round, che ha portato alla nascita del WTO, i governi di tutto il pianeta seguono le spinte dei poteri forti delle compagnie transnazionali. Per gli agricoltori poveri del cosiddetto terzo mondo è iniziato un calvario che non vede vie d’uscita. Ma non basta, il peggio è che le mutazioni genetiche prodotte in laboratorio rischiano di estendersi e diffondersi nell’ambiente in cui vengono introdotte, producendo modificazioni a catena di cui non avremo mai il controllo. Tutto questo per soddisfare l’avidità di Monsanto e
soci. –
Nel pomeriggio manifestazione allo stadio Baracca di Mestre per un’incontro popolare con i veneziani, sostenuto dagli attori Marco Paolini e Beppe Grillo. Apre l’incontro Don Gianni Fazzini :- ... Praticare la Giustizia significa permettere a ciascuno di godere delle risorse del pianeta, senza monopoli o diritti di proprietà e per giungere a questo dobbiamo imparare ad ascoltare. Dall’ascolto nasce la Giustizia. - A seguire Beppe Grillo :- Se c’è la fame nel mondo è solamente perchè non c’è distribuzione delle risorse, e alle multinazionali non gliene frega niente. - E Marco Paolini :- ...Non è possibile non provare a far diventare il sogno realtà. Il sogno di un mondo in cui la gente abbia il controllo della propria economia locale. - Infine seguono le testimonianze dirette dei carovanieri, storie semplici, che servono a far meglio comprendere come le scelte fatte ai tavoli delle istituzioni internazionali mettano a dura prova l’esistenza di miliardi di persone.
In viaggio dalla Spagna la ICC viene accolta a Montpellier dagli anarchici locali, quindi prosegue per Larzac, dove si unisce ai reduci dell’azione alla Cirad.
In Germania, un gruppo è a Frankfurt, un’altro a Karlsrhue, dove nel pomeriggio, visita una fattoria biologica nella Foresta Nera. In serata incontro pubblico con sei relatori che rappresentano i carovanieri, i quali illustrano ad un centinaio di tedeschi i vari aspetti e i diversi obbiettivi della carovana.

7 giugno
Tutti gli autobus convergono su Genève (CH). Durante lo spostamento dall’Italia, tappa obbligata è il confine svizzero, dove ottantatrè carovanieri devono chiedere il visto d’ingresso. Determinante l’azione dei compagni del Centro Sociale Il Molino, di Lugano, che convocano la TV locale la quale, telefonando al direttore della Dogana, facilita il processo burocratico. Le poche ore d’attesa dei circa trecento carovaieri si trasformano in un’azione involontaria e assolutamente pacifica di invasione della Dogana di Chiasso, con occupazione delle latrine riservate alla Polizia di Frontiera.
A Genève i carovanieri si riuniscono tutti insieme per la prima volta. Vengono accolti dai militanti locali del PGA al Centro Sociale la Usine nella Place des Volontaires, tempio della Cultura Alternativa, dove il Comitato Locale ha allestito un “Villaggio della Convivenza”, un luogo d’incontro e di scambio, non solo tra carovanieri e ginevrini, ma anche tra le diverse realtà internazionali che partecipano alla Carovana Intercontinentale per la Solidarietà e la Resistenza.
(In serata il TG della Svizzera italiana realizza un servizio sull’arrivo della ICC.)

8 giugno
La prima metà del viaggio é stata faticosa e stressante non solo per i problemi parigini, che ancora covano nell’animo di molti, ma anche per le troppe azioni, i continui spostamenti, la differenza di mentalità, le difficoltà con le numerose lingue parlate dai carovanieri, e le aspettative deluse di molti dei partecipanti europei. Tutto ciò alimenta la discussione durante un’affollata e sofferta riunione di tutti i coordinatori che si tiene all’Arquibuse . Una casa occupata nei pressi della place des Volontaires.
Nel frattempo il mattino di Genève vede la parata delle risate di fronte agli uffici della Cargill. Segue un confronto alla Chambre Genevoise de l’Agriculture dove Jorge Neri, del Movimiento Sin Tierra del Brasile, sottolinea :- Ci troviamo tutti di fronte agli stessi problemi, anche se si pongono in maniera diversa in ogni paese... -

Più tardi in uno dei locali della Usine si tiene un’assemblea plenaria di tutti i carovanieri dove, nonostante le difficoltà linguistiche, brasiliani, messicani, colombiani, nepalesi, bengali, chiapanechi, cileni, ukraini, statunitensi, indiani dei diversi stati ed europei al completo possono finalmente incontrarsi, conoscersi e confrontarsi. Durante questa assemblea vengono discussi i problemi delle minoranze internazonali presenti nella carovana, un esempio per tutti è l’intensità con cui Hilda, donna Mapuche del Chile, spiega di aver aderito alla carovana, nonostante fosse incinta di sette mesi, nella speranza di poter incontrare la solidarietà internazionale per le lotte che, in America Latina, milioni di indigeni portano avanti contro i loro Governi e le Multinazionali che li opprimono. Rimarcando la lotta degli indigeni Mapuche cileni contro una compagnia idroelettrica spagnola, la Endesa, che preme per costruire una diga enorme sul fiume BioBio. E sottolineando che proprio in questi giorni, si è saputo che quaranta attivisti del’MST sono stati arrestati in Brasile, ma non c’è stato alcun segno di solidarietà da parte dei carovanieri. Gli indiani si sentono subito molto toccati dalle sue parole e chiariscono che ancora una volta è un problema di lingua e di informazione, ed esprimono il loro interesse e la loro disponibilità, non solo ad esprimere solidarietà, ma anche ad informarsi. Anche tra gli indiani ci sono dissapori tra le minoranze dei vari stati, nonostante qualcuno dichiari l’assoluta uguaglianza di tutti gli indiani. La discussione prosegue fino a tardi e, pur senza risultati evidenti, contribuisce ad un clima di migliore confidenza e conoscenza tra i carovanieri, che confluiscono poi nella piazza dove si tiene la festa serale insieme alla società civile ginevrina.

9 giugno
In mattinata alcuni gruppi partecipano a diversi incontri in città. Uno di questi, composto dalla rappresentante dei pescatori del Kerala e da un indigeno Mapuche, si tiene nell’Aula Magna del World Council of Churces, alla presenza del suo Direttore e di varie altre autorità. Quindi, dopo un breve rinfresco, si parte a piedi per incontrare il grosso della carovana in un parco a poca distanza dalla sede del WTO. Ci sono anche moltissimi ginevrini che marciano insieme ai carovanieri. Il corteo si snoda attraverso il centro di Geneve, seguito da uno dei bus che trasporta l’impianto acustico e alcuni anziani. Gli slogans in hindi si alternano a quelli in spagnolo, in inglese e in francese, urlati in coro da mille voci diverse, unite da un’unica consapevolezza, la minaccia rappresentata dall’Organizzazione Mondiale del Commercio. Le sciarpe verdi degli agricoltori kanaka insieme alle bandiere rosse dei brasiliani Sem Terra, i turbanti degli agricoltori punjabi e le variopinte capigliature degli squatters europei, c’è anche un trattore di agricoltori svizzeri insieme ai mille piedi giunti fin lì dai quattro angoli del pianeta per manifestare un’opposizione determiata e incrollabile contro lo sfruttamento privato delle risorse del pianeta che il WTO si appresta a globalizzare con l’appoggio di inutili governi, ormai schiavi di un meccanismo perverso e feroce che li domina e li possiede, prevaricandone perfino le costituzioni nazionali. Non si sà cosa abbiano fatto gli impiegati del WTO, che, per l’occasione, hanno goduto di un giorno di ferie, ma se sono montati in auto si sono sicuramente ritrovati bloccati per ore nelle vie del centro, transennate a causa della manifestazione. Il corteo si ferma di fronte alla tranquilla linea di poliziotti svizzeri, in assetto antiguerriglia, che bloccano l’accesso all’entrata dell’edificio. Tra l’ondeggiare verde e rosso dei drappi, la selva di cartelli e gli slogans multilngue arriva anche il bus da cui escono, a tutto volume, le note di “we want the power” divenuta ormai la colonna sonora della carovana. Quindi iniziano a parlare gli oratori di tutti i gruppi, non c’è modo di tradurre ognuno in così tante lingue così, dal tetto del bus, le mille voci della protesta si alternano implacabili nelle loro lingue originali. Portano tutte lo stesso messaggio di denucia, da parte dei popoli del mondo che quotidianamente subiscono il feroce cinismo dello sfruttamento Neoliberista dell’umanità.
Prima di rientrare, il corteo non manca di fermarsi sotto la sede della Swiss Bank per un’ulteriore pausa di protesta. Mentre il bus con il tetto sovraffollato, trasformato in discoteca viaggiante, caracolla verso la place des Volontaires. L’euforia e l’emozione per la lotta appena intrapresa rimuovono dalle menti di ognuno i conflitti e le incomprensioni della vigilia di questo memorabile giorno di azione.
Al ritorno nella Place des Volontaires i cuori di tutti si sorridono e si salutano, si baciano e si abbracciano in un rinvigorito spirito di lotta internazionalista che avvolge la piazza in un’autentica atmosfera di grande ed entusiastica resistenza solidale. In breve tempo la festa si scatena e le musiche dei gruppi si alternano ai mini show dei teatranti di strada, in un affollatissimo bailamme sgargiante di mille colori.
(In serata, il TG della svizzera italiana riporta l’evento spiegandone le motivazioni. Anche la BBC riporta l’evento nel suo World News serale.)

10 giugno
Un bus parte per Forcalquier (CH). Cinque partono per Vevey (CH) dove tengono un’azione al QG Nestlè.
Mentre in Italia, una delegazione del Comitato Torinese accoglie un bus della ICC al Passo del Gran San Bernardo, quindi una breve sosta con cerimonia di benvenuto in una sala vicino ad Aosta.
Quattro bus partono per Lyon dove vengono accolti, nel pomeriggio, dal Collettivo lionese, da Confédération Paysanne e dall’Associazione Franco-Indiana di Lyon in un enorme parco con lago e pineta.
Da Aosta si viaggia per Torino, dove giungono nel pomeriggio.
Dalla Nestlé si prosegue per Bern dove vengono accolti al Centro Sociale Reitshulle.
In serata, ad Asti, incontro e cena con piccoli produttori di agricoltura biologica. Mentre per la componente femminile della Carovana si tiene un incontro con donne torinesi presso l'Alma Mater, associazione attiva sulle questioni dell'immigrazione.
A Lyon, incontro pubblico e cena alla Borsa del Lavoro. Più tardi si dorme nella palestra di una scuola a Rillieux nella prima periferia della città.

11 giugno
A Lyon, sveglia alle sei del mattino per poter essere in azione alle sette. Di fronte alla sede centrale della Rône Poulec, una multinazionale agraria, il Collettivo lionese ha organizzato un picchetto per bloccarne l’entrata. Una dozzina di attivisti incatenati ai ancelli, insieme ai carovanieri, impediscono l’accesso agli impiegati. I dirigenti escono a cercare il dialogo, con le solite storie degli OGM che risolverebbero il problema della fame nel mondo, mentre la realtà vede milioni di morti per fame ogni anno. Dominique, di Confédération Paysanne, insiste sull’ambigua etichettatura dei pesticidi più pericolosi prodotti dall’azienda, specialmente quelli destinati all’esportazione. La TV e la stampa regionale sono presenti. Pochi agenti di polizia osservano a distanza. Solo gli uomini della sicurezza aziendale sono iperattivi e vociferano all’interno dei loro walkie talkie.
A Torino, conferenza organizzata da COLDIRETTI (Coltivatori Diretti), ASCI (Associazione di Solidarietà con la Campagna Italiana) e AGRIBIO Piemonte (Agricoltura Biologica) in una sala della Galleria d’Arte Moderna di Torino, sul tema Confronto sulla situazione dei piccoli produttori e impatto degli OGM sulla produzione e l'organizzazione economica delle aziende agricole. Nel primo pomeriggio, azione di fronte all'Istituto Bancario San Paolo, in Piazza San Carlo, e poi di fronte Consiglio Regionale del Piemonte che sono finanziatori della Fondazione per le Biotecnologie con sede a Torino. Il Presidente del Consiglio Regionale invita i manifestanti ad entrare e ascolta gli indiani parlare delle loro gravi difficoltà. Inoltre il Comitato Torinese critica il modo in cui vengono spesi i fondi della Fondazione per le Biotecnologie.
A Bern, i carovanieri hanno modo di riposarsi. Le donne s’incontrano, mentre, nei locali del Teatro all’interno del Centro Sociale, si tiene una lettura sugli OGM.
In serata incontro conviviale al Centro Sociale Gabrio, a Torino, organizzato da COAP e da gruppi di Consumatori Critici, seguono cena biologica e musiche etniche.

12 giugno
Da Torino il bus viaggia per Firenze, accolto dal Coordinamento Toscano Produttori Biologici in una delle loro fattorie, dove i carovanieri avranno modo di riposarsi, prima di riprendere il lungo viaggio verso il Nord-Europa.
A Bern, azione pacifica organizzata dal Centro Sociale Reitshulle. Da quattro ponti della città, agricoltori svizzeri e carovanieri convergono verso il centro, da ogni ponte i manifestanti portano un diverso messaggio sull’economia globale, gli OGM etc ... Segue una festa di strada con musica e danze.
A Lyon “Suburb of the World” un incontro conviviale con la società civile lionese nella centralissima Place Bellecour, per promuovere la non-violenza, la libertà dei popoli, la resistenza al nuovo ordine economico mondiale e l’autodeterminazione dell’agricoltura. Organizzto da Confédération Paysanne insieme a Greenpeace, ATTAC, Network Going Out of the Nuclear, Maison de L'ecologie, Freedom for Tibet, CEIPAL, Aztecs from Brasil, Max Avelar, Artisans du monde etc... Mentre i brasiliani locali propongono danze Azteche ad un pubblico di almeno mille persone, molti altri preparano alcuni tavoli che vengono ricoperti di buonissimo cibo tipico regionale, bagnato dal vino rosso delle rive del Rodano. In assoluto il miglior banchetto incontrato durante il viaggio (ndr).

13 giugno
E’ mattina presto in Toscana, quando l’ICC si mette in strada per Munich, mentre da Forcalquier si parte per Basel.
A Lyon, la ICC si divide in tre gruppi che vanno a visitare la campagna francese, ospiti di una Scuola di Agricoltura a Chaumont e di fattorie biologiche a Besançon e Pontarlier.
A Bern, i carovanieri visitano le campagne e le fattorie nei dintorni, scambiandosi informazioni con gli agricoltori locali. In serata i carovanieri del Kerala offrono uno spettacolo organizzato nel tempo libero.

14 giugno
Mentre da Lyon e da Bern i bus convergono su Basel, dove si riuniscono con il gruppo arrivato domenica, il bus dalla Toscana arriva a Munich, dove si tiene un’azione diretta all’Ufficio Brevetti Europeo.
Nel Pomeriggio azione alla sede della Novartis con marcia di oltre trecento carovanieri insieme agli svizzeri attraverso le strade cittadine. I dirigenti della Novartis chiedono il dialogo che viene rifiutato. Più tardi un bus parte per Salzburg (A).
In serata cena conviviale e festa. La notte si dorme in una chiesa locale.

15 giugno
Da Basel la ICC si mette in viaggio per Stuttgart, accompagnati dalla solerte polizia svizzera fino al vicino confine con la Germania. Una volta entrati in Germania un bus deve fare benzina così la carovana si ferma ad un distributore vicino a Freiburg, subito arriva la polizia tedesca e pretende di controllare tutti i passaporti, comunque tutto si risolve e la carovana si mette di nuovo in strada. Una lunga sosta per il pranzo viene fatta a Tittisee nella Foresta Nera. Molte ore più tardi i bus raggiungono la loro destinazione nelle campagne intorno a Stuttgart, accolti dagli agricoltori locali.
Mentre in Austria è tarda notte quando il bus raggiunge Salzburg, dove viene accolto in una missione cattolica, Missionshaus Bondeko Liefering.

16 giugno
Continuano le visite alle fattorie tedesche intorno a Stuttgart, ospiti degli agricoltori e delle chiese locali. Durante un inconro pubblico organizzato da una chiesa protestante i rappresentanti di ogni realtà internazionale vengono invitati a parlare del loro movimento e dei loro problemi. E’ la volta di Hilda, l’indigena Mapuche. L’assemblea composta da un centinaio di persone è avvolta nel silenzio, quando Hilda scoppia in un pianto dirotto e, singhiozzando, spiega la sistematica negazione di ogni diritto a cui sono sottoposti gli indigeni Mapuche in Chile, fin dai lontani giorni dei conquistatori. L’intera assemble viene colta di sorpresa, una donna Guarani dell’Uruguay si alza e, con le la crime agli occhi, va a ringraziare Hilda per le sue parole. Anche gli indiani rimangono molto impressionati. Questi due giorni nelle campagne tedesche intorno a Stuttgart, come i giorni passati a Bern e dintorni, hanno favorito la ricomposizione dei conflitti sorti a Ginevra durante l’assemblea plenaria. I carovanieri dei vari continenti hanno finalmente trovato il tempo e l’atmosfera per conoscersi meglio e scambiarsi le diverse esperienze di lotta e di viaggio.
A Salzburg, in mattinata conferenza stampa, a cui partecipano alcuni quotidiani locali e una radio privata. Seguono le visite ad una Scuola di Agricoltura e ad una fattoria dove si pranza. In serata, incontro con i rappresentanti degli agricoltori austriaci, che non si mostrano molto interessati ai problemi dei carovanieri.

17 giugno
Tutti i bus convergono su Koeln, dove è stato allesstito un nuovo campo sulle rive del Reno molto vicino al centro, da cui si possono vedere i due campanili del Duomo dietro i palazzi, sulla riva opposta del fiume.
Narayana Swamy e Nanjunda Swamy con le rispettive consorti si fermano a Salzburg, dove tengono un’affollata conferenza al Dipartimento di Geografia dell’Università. Nella notte raggiungono in treno Koeln e il campo sulle rive del Reno.

18 giugno
J18, é il giorno della protesta globale. Con azioni creative organizzate autonomamente, nei centri finanziari di tutto il mondo. Dopo essersi alzato sulla Nuova Zelanda, il sole illumina l’Australia dove, a Sydney, Adelaide e Brisbane, gli attivisti hanno organizzato un giorno di protesta e di feste di strada, con azioni autonome contro le sedi locali delle Multinazionali, a Melbourne centinaia di persone bloccano l’entrata della Borsa Valori con un branco di canguri morti. Poi il sole illumina le azioni in corso nella Corea del Sud e nel sud est asiatico, in Thailandia, Malesia e Indonesia dove, l’NSPU (North Sumatra Peasant Union), il sindacato degli agricoltori della Sumatra settentrionale ha organizzato un’azione di massa. Quindi si sposta sopra le azioni in Nepal e in Bangladesh, dove un milione e mezzo di lavoratori dell’industria dell’abbigliamento, (Bangladesh National Garments Workers Federation) danno voce alla loro protesta. In India la National Alliance of Peoples Movements (NAPM) ha coinvolto centinaia di migliaia di persone, emarginate dal libero mercato e dal WTO, in una protesta estesa a venticinque stati del paese. In Gujarat, nel Pakistan migliaia di attivisti con maschere antigas chiedono “pane e non bombe nucleri”. A Minsk, in Bielorussia, si protesta contro la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, mentre Earth First scende in strada a Prague. Più tardi, a Tel Aviv in Israele, Green Action dà voce alla protesta contro le vittime della globlizzazione insieme ad altre organizzazioni nazionali. A Malta il Moviment Graffitti organizza un concerto Punk. Contemporaneamente ad Harare in Zimbabwe, Students for Environmental Action fanno sentire la loro voce. A Port Harcourt in Nigeria diecimila indigeni Chikoko protestano di fronte ai cancelli della Shell Oil. E anche a Dakar in Senegal. E in Inghilterra a Lancaster e Newbury, a Londra nessuno avrebbe potuto immaginare che la City si sarebbe trasformata in un campo di battaglia. Nel Galles a Cardiff. A Glasgow e Edinburgh in Scozia, in Irlanda del Nord la sezione locale dell’International Workers Association scende in piazza a Belfast. A Madrid la Borsa Valori viene bloccata da centinaia di persone, nel sud della Spagna a Huelva, Valencia e Barcelona, nelle Asturie, nei Paesi Baschi a Bilbao e Iruña (Pamplona), in Svizzera a Zurich, Lausanne e Genève dove vengono prese di mire le maggiori Banche svizzere. In Italia a Milano e Roma, in Olanda ad Amsterdam. E naturalmente nel cuore della protesta, a Koeln, dove ha luogo il Summit dei Sette Grandi (G7). In mattinata cinquecento persone partecipano all’azione di fronte allo stabilimento della Bayer a Leverkusen. Più tardi i carovanieri escono in corteo dal campo sul fiume e danno inizio alla Parata delle Risate che dovrebbe congiungersi ad altri gruppi in marcia verso il centro da diversi punti della città. Arrivati nella stazione più vicina della Metro, i carovanieri occupano alcuni vagoni del treno che però non viene autorizzato a partire, ma bloccato e circondato da alcune centinaia di agenti in assetto antisommossa. La polizia viene investita dalla risata collettiva dei carovanieri, dopo ore di assedio della polizia e sit-in dei carovanieri imbottigliati nella stazione metropolitana, la polizia esige l’identificazione dei dimostranti, ma i carovanieri si rifiutano di consegnare i documenti di identità, così inizia l’arresto di massa, 95 tra giovani autonomi tedeschi insieme ad attiviste ed attivisti indiani, brasiliani, inglesi, statunitensi, baschi, finlandesi, italiani, spagnoli e svizzeri, vengono sfollati con la forza, arrestati, schedati e perquisiti sul posto. Trentadue persone vengono condotte alla centrale di polizia e sottoposte a nuove perquisizioni e interrogatori, alcune vengono denunciate per resistenza all’arresto. Una giovane italiana, sotto gli occhi della stampa, cade vittima di una crisi di panico causata dalla violenza dell’arresto e viene condotta in ospedale per accertamenti.
Risulta stranamente assente la televisione tedesca, sia pubblica che privata. Nel frattempo, sempre a Koeln, di fronte ad una Galleria d’Arte dove le mogli dei sette grandi del pianeta partecipano al vernissage di un’esposizione, diversi manifestanti vengono aggrediti a manganellate dalla polizia. Mentr in un altro luogo i dimostranti occupano una stazione dei pompieri, che viene poi liberata da un’incursione della polizia. Più tardi un gruppo di autonomi penetra in un parcheggio recintato e assalta a sprangate alcuni veicoli della polizia.
Nel pomeriggio si tiene un dibattito nella sede di Alte Feuerwache, sulla guerra e le politiche sociali in Europa.
In serata, nella sala della Evangelische Kirchengemeinde a Leverkusen-Wiesdorf si tiene un’incontro pubblico informativo di solidarietà con gli agricoltori del sud.
Il J18 continua, mentre il sole si sposta in Mexico, dove si protesta nella capitale, di fronte all Borsa Valori. A Montevideo in Uruguay la piazza centrale viene trasformata in una fiera del mercato equo e solidale, mentre centinaia di diseredati si assiepano di fronte alle banche che si affacciano sulla piazza per depositarvi, in un’azione simbolica, la loro miseria e la loro disoccupazione. A Buenos Aires si marcia attraverso il distretto finanziario fino ai cancelli dell’International Monetary Fund. E ancora a Santigo del Chile e a Medelin in Colombia. E a New York in Times Square, a Boston di fronte alle Bank of Boston and Fleet Bank, due istituti riuniti recentemente in una gigantesca fusione per meglio affrontare la conquista neoliberale delle risorse del pianeta. E ancora ad Austin in Texas, a Eugene in Oregon, a Minneapolis in Minnesota e ad Albuquerque in Nuovo Mexico. Più a nord in Canada a Toronto e a Vancouver dove centinaia di persone bloccano l’entrata della Borsa Valori, a Ottawa scendono in strada contro la guerra in Yugoslavia gli studenti della Canadian Federation of Students, mentre a Regina, sempre in Canada, attivisti della Industrial Workers of the World, Canadian Union of Postal Workers, Comite des Sans Emploi, Montreal Folks e Critical Mass tengono azioni contro le corporazioni transnazionali. Infine il sole tramonta sull’altra sponda dell’oceano la West Coast dove, a San Francisco centinaia di persone invadono il Distretto Finanziario, mentre a Los Angeles i manifestanti in azione vengono contrastati dalla polizia in diverse zone, con il risultato che la città rimane bloccata per ore.
Durante la notte di Koeln, un centinaio di carovanieri si spostano davanti ai cancelli della centrale di polizia reclamando la liberazione dei loro compagni, dopo alcune ore di fronte alla solita catena di poliziotti ormai stanchissimi, tutti i carovanieri arrestati vengono rilasciati. E’ l’alba quando i due bus rientrano al campo. Il J18 ha concluso il suo percorso insieme al sole.

19 giugno
In tarda mattinata, nelle strade del centro di Koeln, si snoda la catena umana organizzata da Jubilee 2000 per la cancellazione del debito dei paesi poveri, sono migliaia le persone che si prendono per mano a simboleggiare una solidarietà popolare e globale verso quei paesi del terzo mondo che si dibattono tra la fame, la miseria e le guerre intestine. Senza alcuna possibilità di restituire gli interessi sul debito, pur avendo già restituito molte volte l’ammontare delle somme ottenute.
Dal palco, dove si conclude la manifestazione, il Prof. M.D. Nanjundaswamy, Presidente del KRRS parla ai presenti: - In questo storico evento di diretto confronto tra le forze del potere di governo centralizzato e le forze in rappresentanza del popolo, noi partecipanti a questa Carovana Intercontinentale per la Solidarietà e la Resistenza, i contadini Indiani, i rappresentanti dei pescatori Indiani, degli indigeni Adivasis, e anche i movimenti dal Brasile, Messico, Colombia, Nepal, Pakistan, Chile, Bangladesh, Ukraina, Argentina, ecc. siamo venuti qui per incontrare i movimenti popolari dell'Europa e sottolineare la necessità di una maggiore solidarietà. Siamo venuti qui per costruire ponti tra la gente che pretende un futuro, che disobbedisce alle istituzioni che gestiscono l'odierno sistema auto-distruttivo del governo globale dell'economia, della politica e delle strutture militari, e che vuole riprendersi il potere nelle proprie mani per costruire un mondo diverso. Un mondo dove la popolazione locale abbia il controllo della propria economia locale, dove il potere politico ed economico centralizzato scompaia, dove la crescita economica e l'aumento dei consumi lascino il posto alla qualità della vita e all’eguaglianza degli obiettivi sociali, dove il militarismo e l'aggressione diventino brutti ricordi del passato. Noi non vogliamo il denaro dell'Occidente, le tecnologie o gli "esperti" che ci impongano il loro modello di sviluppo. Noi rifiutiamo anche di essere usati come strumenti politici per ottenere dalle élites riforme da noi mai richieste. Noi vogliamo solamente organizzare le nostre forze e unirle alle forze degli altri movimenti del Nord e del Sud per recuperare il controllo sulla nostra esistenza. Noi non stiamo lavorando per ottenere un posto alla tavola globale dei negoziati, ne tantomeno per fare una rivoluzione violenta. Stiamo solo lavorando ad un processo a lungo termine per la costruzione di un mondo diverso, per un mondo che si realizzerà a partire dal locale verso il globale e attraverso un cambiamento nei valori e nelle scelte quotidiane di milioni di persone. Comunque, noi nel Sud sappiamo che queste azioni isolate e strettamente simboliche, questi tentativi per costruire delle alternative popolari non sono sufficienti per demolire il potere che gira intorno al Nuovo Ordine Mondiale e la bramosia di dominare, specialmente nel contesto dei ravvicinati e previsti tentativi di introdurre una versione estesa dei Trattati per un " Libero" Commercio, di espandere il potere delle multinazionali, di rafforzare la loro propietà privata sulle forme di vita, attaverso il cosiddetto "Millenium Round" che inizierà durante la prossima conferenza dei ministri del WTO che si terrà a Seattle, nel novembre del 1999. Quindi il nostro appello è che un più efficacemente organizzato e concordato tentativo, sia per azioni dirette che per la costruzione di alternative popolari, sia l'Agenda post-Carovana per combattere simili iniziative. Vi invitiamo a partecipare alla seconda conferenza dell'Azione Globale dei Popoli, a Bangalore in India nel prossimo agosto, per discutere e coordinare questi sforzi. Mettiamo insieme le nostre mani e le nostre teste per la lotta comune. -

20 giugno
Il Summit dei sette grandi si conclude oggi. Presto i riflettori si spegneranno e le migliaia di giornalisti e funzionari convenuti se ne torneranno a casa, così come le migliaia di dimostranti che hanno fatto sentire la loro opposizione al nuovo ordine economico mondiale. Anche i carovanieri lasciano il campo.
Una cosa resta, la memoria e lo scambio di conoscenze e di esperienze che hanno caratterizzato questa tappa importante nella lotta internzionalista. La Globalizzazione dell’opposizione al nuovo ordine economico neoliberista è oggi una realtà concreta, capace di organizzarsi e di far sentire la propria voce.


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Lista dei convenuti

(Argentina) Madres de Plaza de Mayo (Argentina) Rainbow Keepers (Austria) Salzburg, Missionshaus Bondeko Liefering (Austria) Salzburg, Agricultural School (Austria) Salzburg University (Bangladesh) BKS Bangladesh Kishani Sabha weman farmers (Bangladesh) BALU Bangladesh Agricultural Labour Union (Belgium) For Mother Earth Walk for Nuklear Disarmement (Belgium) Bruxelles, Comité Chiapas (Belgium) Bruxelles University (Belgium) Bruxelles, Social Center Chez z’elle (Belgium) Bruxelles, Vlaams Agrarish Centrum (Belgium) Bruxelles, Front Uni des Jeunes Agriculteures (Belgium) Bruxelles, Coordination Paysanne Européenne (Belgium) Bruxelles, Nature et Progrès (Belgium) Bruxelles, Oxfam Solidarité (Belgium) Bruxelles, Bio Farms (Belgium) Bruxelles, Social Center 167 (Brazil) MST Movimento Sem Terra (Chile ) Movimento Mapuche (Colombia) PBC Process of Black Communities (Czech Rep.) Anna Sabatová, Czech Helsinki Comitee, UN Price for Human Rights (Czech Rep.) Association of Small Privat Farmers (Czech Rep.) Bohuslav Blazek, sociologist (Czech Rep.) Czechoslovak Anarchist Federation (Czech Rep.) Earth First! Prague (Czech Rep.) Food Not Bombs (Czech Rep.) Initiative for Support of the EZLN (Czech Rep.) Konfrontace, (Autonomist Newspaper) (Czech Rep.) Ladronka (squatt) (Czech Rep.) Marie Haisova, agentura GAIA (anti-globalisation) (Czech Rep.) Milada (squatt) (Czech Rep.) Charles Univerity, Prof. Milan Machovec philosopher (Czech Rep.) Nesehnuti (Independent Social and Ecological Movement) (Czech Rep.) Rainbow Keepers (Czech Rep.) Esko Seppänen, Member of European Parliament, United Left (Czech Rep.) Friends of the Earth Finland (Czech Rep.) Finnish Peace Committee (Czech Rep.) Olli Tammilehto, freelance writer, researcher (Czech Rep.) Pirkko Lindberg, Anti Nuclear Power and Weapons Movement (Czech Rep.) Satu Hassi, Chairperson, Green Party (Czech Rep.) Thomas Wallgren, University of Helsinki (Czech Rep.) Ulla Klötzer, teacher, Anti EU Movement (España) Pais Bascos Aranguren, Illundain Agricultural School (España) Pais Bascos Pamplona, Trikitixa band (España) Pais Bascos Pamplona, Navarra Platform Against Transgenic (España) Pais Bascos Pamplona University (España) Pais Bascos Pamplona, Social Center Gaztetxe (España) Pais Bascos Casa de la Solidaridad Elkartasunaren Etxea Zabaldi (España) Pais Bascos Tafalla, Nicholson EHNE (small Bascos farmers) (España) Pais Bascos Tafalla, Bio Farm (España) Pais Bascos Tudela farmers (España) Gallura Milk Farm (España) Madrid, Ecologistas en Accion (España) Barcelona, Social Center Kan Pasqual (Finland) Antti Rautiainen (France) Lille Action Chomage (France) Maubeuge Association des Consommateurs (France) Maubeuge, Association des Femmes Immigret (France) Rouen, ATTAC 79 (France) Rouen, Confédération Paysanne (France) Caen, University (France) Normandie, Mutton and Milk Farms (France) Nantes, CCAS Collectif Chomeurs-euses Actifs-ves et Solidaires (France) Nantes, Confédération Paysanne (France) Limoges, Social Center Marcel Proust (France) Bassanne, Cofédération Paysanne (France) Niort, Jean Ducos ATTAC 79 (France) Niort, Philippe Coutand Confédération Paysanne (France) Saint Robert, Association Biologique (France) Chelles, International Committee for the Campaign Against the Farakka Barrage (France) Paris, Centre Autonome d’Expérimentation Sociale (France) Paris, Confédération Paysanne (France) Lot et Garonne, Confédération Paysanne (France) Lot et Garonne, Comitée de Vigilance OGM-47 (France) Lot et Garonne, Stop Golfech (France) Lot et Garonne, ATTAC 79 (France) Lot et Garonne, CCFD (France) Lot et Garonne, AC47 (France) Lot et Garonne, Horizon vert (France) Vallée d’Aspes,"La Goutte d’Eau" ancienne gare de cette eygun (France) Jura, CLAJ-Ferme "la batailleuse (France) Paris, Association Villegeois du Fleuve (France) Toulouse, Sans Papier (France) La Bastide de Serou, Confédération Paysanne (France) La Bastide de Serou, Droit Paysanne (France) Montpellier, Longo Mai (France) Montpellier, CUN (movimento non violento) (France) Montpellier, Confédération Paysanne (France) Montpellier, Confédération Paysanne Aveyron (France) Montpellier, Confédération Paysanne Gard (France) Montpellier, Confédération Paysanne Hérault (France) Montpellier, Confédération Paysanne Aude (France) Fédération Familles Ruales (3.300 ass. agricoles francèses) (France) Montpellier, local anachists (France) Lyon, Confédération Paysanne (France) Lyon, Association Franco-Indienne (France) Lyon, Collectif Lyionnaise (France) Lyon, Greenpeace (France) Lyon, ATTAC (France) Lyon, Network Going Out of the Nuclear (France) Lyon, Maison de L'ecologie (France) Lyon, Freedom for Tibet (France) Lyon, Aztecs from Brasil (France) Lyon, Max Avelar (France) Lyon, CEIPAL (France) Lyon, Artisans du monde (France) Lyon, Comité Chiapas (France) Chaumont, Confederation Paysanne-Maison de l’Agriculture (France) Besançon Bio Farm (France) Pontarlier Bio Farm (Germany) BioSkop-Forum zur beobachtung der Biowissenschaften (Germany) Würtemberg, Evangelisches Bauernwerk (Germany) Gerold Hafner, former Member of Parliament, Green Party (Germany) Heidi Meinzold-Depner, Federation of European Greens (Germany) Klaus Kreuzeder, musician. (Germany) Freiburg, KTS, (Cultural Centre) (Germany) Berlin, M.A.I.-AG (Germany) Freiburg, Umwelt- und Projektwerkstatt (Germany) Wolfgang Kreissl-Doerfler Member of EU Parliament, Green Party (Germany) Monastero di Dambeck (Germany) Bicycle Caravan Geld oder Leben (Money or Life) (Germany) Wendland, Okodorf Echovillage (Germany) Munster realtà antagoniste (Germany) Liepzig, Centro Sociale (Germany) Aachen, Bio Farms (Germany) Aachen, Play Fair Europe! (Germany) Koeln, Alte Feuerwache anti-EUsummit (Germany) Berliner squatters (Germany) Berlin, ak-kraak (video team) (Germany) Berlin, Bio Farm Appledream (Germany) Berlin, Rural Comunity Oecolea (Germany) Berlin Technical University (Germany) Koeln, Euromarchers (Germany) Koeln, Caravan for Immigrants and Rfugees Rights (Germany) Karlsrhue, GrOG (Group Open Borders) (Germany) Karlsrhue, AKI (Action Group Internationalist) (Germany) Karlsrhue, SOLI (Socialist left) (Germany) Karlsrhue, Bio Farm (Germany) Stuttgart, local farmers (Germany) Koeln, Jubilee 2000 human chain for cancellation of Debt (India ) KRRS Karnataka Rajysa Raitha Sangha (India ) Indigenous Adivasi of Kerala (India ) National Alliance of Peoples’ Movements (India ) ICFO Indian Inter-State Coord. Committee of Farmer’s Organisation (India ) BKU Bharat Kishan Union (India ) JAFIP Joint Action Forum (India ) IFA Indian Farmers Association (India) NBA Narmada Bachao Andolan (India ) NFFK National Fishers Forum of Kerala (India ) Surya TV team Kerala (India ) Asianet News (Italia) Milano, Social Center Leoncavallo (Italia) Milano, Hebe de Bonafini journalist (Italia) Milano, Luciana Castellina journalist (Italia) Milano, Franca Rame actres (Italia) Milano, Dario Fo actor and Nobel Prize for Literature (Italia) Roma, Social Center La Torre (Italia) Bologna, Caritas (Italia) Bologna, Edizioni Missionari Italiane (Italia) Bologna, mc.foto (Italia) AAM-Terra Nuova (magazine) (Italia) Padova, Albino Bizzotto, Beati i Costrutiori di Pace (Italia) Bilanci di Giustizia Venezia (Italia) Alex Zanotelli, missionary. (Italia) Rome University, Armando Gnisci, Prof of Comparative Literature (Italia) Biella, Associazione Apertamente (Italia) Bologna, Associazione Il Cerchio, (Italia) Modena, Associazione Il Cerchio (Italia) Milano, Associazione Il Cerchio (Italia) Legnano, Associazione La Casa davanti al Sole (Italia) Roma, Associazione per la Pace (Association for Peace) (Italia) Associazione Veneta Agricoltori Biologici (Italia) Associazione Ya Basta! - For people’s dignity (Italia) Roma, Social Center Corto Circuito (Italia) Roma, Social Center La Torre (Italia) Roma, Social Center Villaggio Globale (Italia) Eduardo Missoni, President of ADOCS (Italia) Fausto Bertinotti, Secretary of Partito Di Rifondazione Comunista (Italia) Franco Gesualdi, Director of Center for a New Development Model (Italia) Fulvio Grimaldi, Journalist, RAI3-TV (Italia) Gianfranco Amendola, Italian Green Party founder (Italia) Venezia, Gianfranco Bettin Deputy Major (Italia) Giovanna Ricoveri, journalist of the magazine Ecologia Politica (Italia) Greenpeace Italy (Italia) Italian Green Party (Italia) Macondo Cultural association (Italia) Nigrizia (monthly magazine about African Issues) (Italia) Ottavio Raimondo, Director of Sermis (Third World News Agency) (Italia) Pierluigi Sullo, Assistant Editor of Il Manifesto (Italia) Pavia, Progetto Achhiappavento (Italia) Bologna, Radio Kappa Centrale (Independent Radio) (Italia) Rifundazione Comunista Italia (Italia) Bologna, Zero in Condotta (magazin) (Italia) Bologna, Coordinamento SUR (for students solidarotiy) (Italia) Bologna, Mani Tese (Italia) Bologna, GAVCI Cosciensious obiectors (Italia) Bologna, Conferenza Nazionale Donne (Italia) Venezia, Marco Paolini (Italia) Venezia, Beppe Grillo actor (Italia) Asti, Bio Farmers (Italia) Asti, Alma Mater (association active for immigrations rights) (Italia) Torino, COLDIRETTI (national farmers union) (Italia) Torino, ASCI (Associazione di Solidarietà con la Campagna Italiana) (Italia) Torino, AGRIBIO Piemonte (Bioagriculture) (Italia) Torino, Social Center Gabrio (Italia) Torino, Consumatori Critici (Italia) Torino, COAP (Italia) Firenze, Coordinamento Toscano Produttori Biologici (Mexico) Comité Colectivo Alameda (Nepal ) INHURED International Institute for Human Rights, Environment and Development (Netherland) Amsterdam Play Fair Europe (Netherland) Amsterdam Centri Sociali (Netherland) Amsterdam Zapatisti (Netherland) Den Haag Institute for Social Studies (Netherland) Den Haag Peter Gabriels speaker of Pioneer Hi-breed Company (Netherland) Den Haag, Peter Custers of Dutch Platform on Genetechnology (Netherland) Amsterdam University (Netherland) Amsterdam, Global Network for Reproductive Rights (Netherland) Amsterdam, Wytze de Lange of Dutch Platform on Genetechnology (Netherland) Amsterdam, BPSC Bangladesh People's Solidarity Centre (Netherland) Free University of Amsterdam, Bob Goudzwaard, Prof. of Economics and Chairman of SQBC (Netherland) Bishop Muskens, Bishop of the bishopric Breda (Netherland) DWARS, Green-left youth organization (Netherland) Nijmegen University, Gerrit Huizer Prof. of Development Studies and Director of the Third World Centre (Netherland) Hans Boot, Editor of the Magazine Solidariteit (Netherland) Hans van Vugt, Director of Festival Mundial (Netherland) Henk Hobbelink, Genetic Resources Action International (Netherland) Herman Verbeek, priest and former Member of European Parliament, Greenleft party (Netherland) Amsterdam University, Jan Breman Centre for Asian Studies (Netherland) Joop de Koeyer, President of NAV Dutch Agriculture Association (Netherland) Natascha Gerson, Journalist and Writer (Netherland) Amsterdam University, Saskia Poldervaart, Dir. of Gender Studies (Netherland) Maastricht University, Theo van Boven, Prof of International Law (Netherland) Amsterdam University, W. van Schendel, International Institute for Social History (Netherland) Wijnand Duyvendak, Campaign Leader, Friends of the Earth (Netherland) Amsterdam University, Lucas Reijnders, Prof. of Environmental Studies (Netherland) Amsterdam, Foundation Nature and Environment (Pakistan) Awami Committee For Antinukes Development (Poland) Polish Black Flag from Wroclaw, Poznan, Lodz, Bialystok, Krakow and Warsaw (Poland) Bohdan Szymanski, Polish Farmer's Party (Poland) Eco-Cultural Association Ziarno (Poland) Ecosolidarity (Poland) Ekoland Association of Producers of Ecological Food (Poland) European Center for Ecological Farming and Agro-Tourism (Poland) Warsaw University, Henryk Kliszko, Sociologist (Poland) Warsaw University, Jerzy Modzelewski, Sociologist (Poland) Lublin, Polish Association of Ecological Farming (Poland) Polish Ecological Club - Bochnia, Gliwice, Nowa Sol, Warsaw, Cracow and Mlawa (Poland) Solidarity of Individual Farmers (Poland) Union of Farmer's Circles (Russia) Social-Ecological Union (Sri Lanka) SLNFA Sri Lankan National Fisheries Association (Swiss) Action Chrétienne Agricole et Rurale (Swiss) ADC Action de Défense des Chomeurs Suisse (Swiss) Aktion Finanzplatz Schweiz – Dritte Welt (Swiss) Alternative Solidaire (Swiss) Association Nicaragua-Salvador (Swiss) Basel, Basler Appell gegen Genetechnologie (Swiss) Lugano, CSOA il Molino (Swiss) Genève, Centre Culturel Saint Boniface (Swiss) Genève, CETIM Centre Europe Tiers-Monde (Swiss) Genève, Collectif Viva Zapata (Swiss) Genève, CoMédia, Syndicat des Médias (Swiss) Genève, Comité de Solidarité Internationale (University) (Swiss) Genève, CGAS Communauté Genevoise d’Action Syndicale (Swiss) Genève, ContrAtom (Swiss) Zurich, Ecosolidar (Swiss) Cornelius Koch, Kaplan (Swiss) Genève, Espace Femmes International (Swiss) Genève, FGC Fédération Genevoise de Coopération (Association of Genevan NGO’s Development) (Swiss) Basel, Florianne Koechlin EU Coordinator of No Patents on Life! Net (Swiss) Genève, Fondation Marmotte (Swiss) Bern, Gesellschaft für bedrohte Völker (Society for Indigenous People in danger) (Swiss) Zürich, Greenpeace Schweiz (Swiss) Genève, Groupe Suisse Sans Armée (Swiss) Bern, The Green Party (Swiss) Bern, Gruppe Eine Welt (Pauluskirchgemeinde) (Swiss) Genève, IAS Institut Argent Société (Swiss) Basel, Infoladen Sowieso (infoshop) (Swiss) Bern, Reitschule (Autonomous and Cultural Center) (Swiss) Les Jardins de Cocagne (Biological Farming Collective) (Swiss) Les Verts. (Swiss) Basel, Longo Mai, Network of Agricultural and Cultural Co-operatives in Europe (Swiss) Genève, L'Usine (Social Center) (Swiss) Basel, Neue PdA (New Labour Party) (Swiss) Bern, Nord-Süd-Koordination (Association for Exchange and Co-ordination) (Swiss) Rhino (Swiss) SAH Schweizerisches Arbeiterhilfswerk (Trade Union Development) (Swiss) Basel, SolidaritéS (Swiss) Genève, SolidaritéS (Swiss) Zürich , Solifonds (Swiss) Genève, Socialist Party (Swiss) Genève, Syndicat des Services Publics (Swiss) SIT Syndicat Interprofessionel des Travailleurs (Swiss) Syndicat Sans Frontières (Swiss) Terre de Hommes Schweiz (Development NGO) (Swiss) Basel, Vereinigung Schweiz-Kuba (Cuba Solidarity Group) (Swiss) VKMB Vereinigung zum Schutz der kleinen und mittleren Bauern in der Schweiz (Swiss) Genève, Uni-Solidarité (University students’ organisation) (Swiss) UPS Union der Producteurs Suisses Small Farmers’ Organisation (Swiss) Genève, World Council of Churches, Geneva (Swiss) Genève, World Wild Life Fund Geneva (USA ) DSA Democratic Socialists of America Philadelphia (USA) PCAN Pennsylvania Consumer Action Network (USA) Immanuel Wallerstein, Professor of Economics (USA) Massachusetts Institute of Technology, Noam Chomsky, author (UK) Arrow, Active Resistance to the Roots of War (UK) British Afro-Asian Solidarity Organisation (UK) Camden Civic Society (planning applications & civic matters) (UK) Campaign Against Racism and Fascism. (UK) Campaign Against the Arms Trade, CAAT. (UK) East London University, Dr. Chris Knight, Anthropologist (UK) Oxford, Corporate Watch Magazine (UK) Edinburgh, Counter Information (UK) Earth First! -Leeds (UK) HUMAN (for Humanity, against Neoliberalism) (UK) London, Ghandi Foundation (UK) Green Party of England and Wales (UK) Hilary Wainright, Editor, Red Pepper (UK) Hillingdon Strikers. (UK) Jeremy Corbyn, Member of the Parliament, Labour Party (UK) Justice? (Information Center) (UK) Ken Coates, Member of Europen Parliament (UK) London Kingsley Hall, Community Center (UK) London Liberation (formerly the Movement for Colonial Freedom) (UK) London Development Education Centre (UK) London Greenpeace autonomous, not part of Greenpeace Internation (UK) London Humanity (UK) National Assmbly Against Racism (UK) Humberside, Peter Crampton, Member of European Parliament (UK) Quakers (UK) Partizans, People Against Rio Tinto and its Subsidiaries (UK) Rail Strikers Support Group (UK) London, Reclaim the Streets (UK) R.i.S.c. (UK) Scientists for Global Responsibility (UK) SchNEWS (Newsletter). (UK) Sky Chef Strikers (Transport and General Workers Union, catering section) (UK) Solidarity (News Brief) (UK) South Asia Solidarity Group (UK) London Central, Stan Newens, Member of EU Parliament Labour Party (UK) The Ecologist (UK) Oxford, The Land Is Ours, (UK) Undercurrents (Video Activists) (UK) Unimundal Monad (Pro-Active Info Distribution Network) (UK) Voices in the Wilderness (Direct Action against sanctions on Iraq) (UK) Workersfight (UK) World Court Project (against Nuclear Weapons). (UK) London, apatista Action Project Z (UK) Kent, Wye Agricultural College (UK) London, Oxford House (UK) London, Friend House (Ukraina) Social-Ecological Union (Ukraina) Rainbow Keepers


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Rassegna stampa

Spring/99. Green Pepper: Harvesting the Resistance, Intercontinental Caravan - may/99. Megafon: Die Karawane in der Schweiz - 13/05. Politis: Un mois de mobilisations en Europe - may/99. Hidizeitung: Karawane gegen den neoliberalismus - may/99. Stadt Revue: Von staatgut und gegenwehr - may/99. Campagnes solidaires: Paysans d’ici, Paysans d’ailleur - 15/05. Grog: Wir sind hier, weil ihr dort seid! - 15/05. Taz: Ich will mit Europaern uber faire Preise diskutieren - 18/05. BNN: Indische Bauern protestiern in Europa - 18/05. Heidizeitung: Die zerstorerische Kraft der Globalisierung - 19/05. Hintergrund: Indien setzt auf Grune Biorevolution - 21/05. Le Courrier: Du Karnataka au siège de Nestlé - 21.27/05. Die Wochenzeitung: Der Marsch aus der Schuldenfalle - 21/05. Alb Bote: Die Bauernkarawane kommt auf die Alb - 21/05. Dernières Nouvelles d’Alsace: Réunion de solidarité avec les paysans - 22/05. Neue Zuricher Zeitung: Bauernmarsche gegen Agrarkonzerne - 22.23/05. Libération: 400 paysans indiens en campagne anti-OGM - 24/05. Inter Press Service: Indian Farmers take the war to Europe - 24/05. The Hindu: Inians farmers joint movement against WTO - 24/05. The Times of India: Indian farmers join global protest - 24/05. The Economic Times: Nanjundaswamy takes protest to the global arena - 24/05. The Hindustan Times: Indian farmers to protest in Europe - 24/05. The Indian Express: 400 indian farmers, included Tikail, out on Europe junket - 26/05. Popoulaire du Centre: Mondialisation: Des paysans indiens viennent interpeller l’Europe - 26/05. Nord Holland Dagblad: Protest boeren uit India in Amsterdam - 26/05. Trouw: Protest indiase boeren in Amsterdam - 26/05. Amsterdam: Indiase agroterroristen vrezen terminator-gen - 26/05. Le Petite Bleu de Lot et Garonne: Le cri des Indiens en Gascogne - 27/05. Ouest France: Une étrange caravane paysanne - 27/05. Terre Normande: Paysans Indiennes dans la Manche - 27/05. Le Popupoulaire du Centre: Les Paysans indienes dans la ville - 27/05. The Guardian: Peasants to deliver a message from the soil - 27/05. The Guardian: Indian farmers on protest tour refused entry to UK - 27/05. The East End Enterpriser: Seeds of Change - 28/05. Die Wochenzeitung: Gandhis Enkel gegen die Globalisierer - 28/05. Le Popoulaire du Centre: La caravane arrive en Limousin - 28/05. Agri: Manifestation et débats - 28/05. Presse Océan: Paysans du Tiers-Monde contr le G8: La caravane fait étape à Nantes - 28/05. Bern: Fur die Bauern des Sudens - 28/05. L’Echo du Centre: La solidarité des hommes de la terre - 28/05. Liberazione: Destinazione Europa - 28/05. Liberazione: Gli indios in Italia - 28/05. Alb Bote: Karawane trifft ein - 29/05. The Asian Age: Anti-WTO protests by farmers in UK - 29/05. Courrier Couchois: Manifestation paysanne indienne à Rouen contre les “Bill Gates de L’agroalimentaire” - 29/05. EJZ: Lebensgrundlage bedroht - 29/05. Le Popoulaire du Centre: Les paysanne indienne dans la ville - 29/05. L’Echo du Centre: Pour une autre mondialisation - 29.30/05. Ouest France: Les paysans indiens veulent vivre - 31/05. Sud Ouest: Une champ expérimentale détruit - 31/05. La Stampa: “Non ci ruberete più la natura” La crociata dei poveri del mondo - 31/05. La Nouvelle République: Les révoltés de la mondialistion - 31/05. La République: La caravane des Humbles - 31/05. Le popoulaire du Centre: Mondialisation: La riposte pacifiste des paysans indiens - 31/05. Annonce Syndicaes: Caravane des paysans du sud - juin/99. TRI: Paysans du nord et du sud: même combat! - juin/99. Le Rayon: OGM Le riz qui ne collera jamais - 01/06. BNN Karlsruhe: Indische Bauern erbost uber agrarwirtshaft - 01/06. Karazka: Del colonialismo inglés al de las Multinacionales - 01/06. Pamplona: Campesinos de la India denuncian en Pamplna la economia de libre comercio - 01/06. Egunkaria: Globalizazioak dakatzan ondorio “zitalez” ohartarazi dute Indiako nekazariek Iruñean - 01/06. Le Courrier de l’Ouest: Des paysans indiens en crosade contre les multinationales - 01/06. Le Progres: Rillieux la Pape, des indiens dans la ville - 01/06. Sud Ouest Midi: Le message anti-transgenique - 01/06. Le Petit Bleu de Lot et Garonne: Le message des paysans indiens - 01/06. Le Petit Bleu de Lot et Garonne: Les paysans ensemencent le combat - 02.03/06. Corriere della Sera: - 03/06. Ariège: Quand le riz ne fait pas recette - 04/06. Frankfurter Rundschau: Der Besucher aus Indien redet nicht nur uber Schadlingsbeckampfung - 04/06. Le Courrier: Une caravane de 500 pysans du Sud se rapproche de l’Helvétie - 04/06. Koelner Stadt Anzrige: Friedlich Demonstrierten - 04/06. La Gazette Ariègeoise: La razzia des écolos! - 04/06. La Depèche du Midi: Ecolos contre transgénique - 05/06. Koelner Stadt Anzrige: Karawane zog vors Tor - 05/06. Le Monde: Indiens et Arègeois contre les OGM - 05/06. Liberazione: Ad Aviano per la marcia di pace - 05/06. Liberazione: E’ arrivata a Roma la Carovana Intercontinentale - 05.06/06. Libération: Le périple antilibéral de 400 Indiens - 06/06. Midi Libre: Etape sur le Larzac pour les indiens - 06/06. Sud Ouest: Des plants de riz détruits - 06/06. Midi Libre: A Montpellier, coup de main au Cirad contre le riz transgénique - 06/06. La Marseillais: Les Indiens mettent le feu au riz transénique - 07/06. BNN Karlsruhe: Inder klagen uber “unfairen Welthandel” - 07/06. Il Gazzettino: - 07/06. La Nuova: - 07/06. Corriere della Sera: Corteo ad Aviano: molti slogan, qualche sasso - 07/06. Il Sole 24 ore: Pacifisti e viaggi gratis, le FS si ribellano - 07/06. La Repubblicaa: Ventimila pacifisti ad Aviano - 07/06. La Stampa: I pacifisti fermano la guerra - 07/06. L’Unità: Ventimila pacifisti ad Aviano, bloccata la base per tre ore - 07/06. Il Giornale: Ad Aviano 20milo pacifisti ... ma nessuno paga il treno - 07/06. Midi Libre: Paysans de tous continents mobilisés contre les OGM - 07/06. Taz: Lieber Protest als Lobbyarbeit - 07/06. Le Parisien: La foudre des agriculteurs s’abat sur le riz transgénique - 07/06. Le Courrier: L’irruption du Sud permet aux Genevois de se retrouver - 08/06. Frankfurter Rundschau: Internationale Karawane - 08/06. Le Figaro: Haro sur les OGM - 08/06. Le Monde: Dépêche.OGM - 08/06. Midi Libre: Commando anti-OGM dans une serre: le Cirad se défend - 08/06. La Provence: Insolite: des paysans indiens à Sainte-Auban - 08/06. Le Courrier: Les caravaniers sèment-il du bon grain ou de l’ivrai? - 09/06. 24 Heures Suisse: La caravane agraire donne de la voix - 09/06. Paysan du Midi:OGM: La Confédération Paysanne contre-attaque - 09/06. Le Progrés: OGM: 200 indiens à Lyon contre le libersime - 09/06. Le Courrier: La caravane des paysans du Sud n’a pas attendu pour manifester - 10/06. Le Courrier: La colère des paysans pauvres contre l’OMC passe sans heurts - 10/06. Le Courrier: Le paysans du Sud tirent leur révérence à Genève via une manif - 10/06. Paysan du Midi: Des plants de riz trangénique détruits - 10/06. Tribune de Genève: 500 paysans du sud manifestent devant l’OMC - 10/06. Dauphine libéré: Contre l’évolution de “l’agro-business” - 10/06. Dauphine libéré: Des agriculteurs indiens sillonnent la France - 11/06. Le Courrier: Une soutien critique à la Caravane - 11/06. La Provence: Des paysans du tiers-monde contre la mondialisation - 11/06. La Marseillais: Indiens - 11/06. Pezenas: L’escale d’une caravane indienne - 11/06. L’Affranchi de Chaumont: Quand les paysans d’Inde nous interpellent - 12/06. Le Progrés: Des paysans indiens manifestent au siège di Rhône-Poulenc Agro - 12/06. Trouw: Boerenkaravaan trekt ten strijde tegen uitwassen van nrijhandel - 12/06. La Provence: La caravane des paysans du Sud a fait escale à Digne - 13/06. Besançon: Coup de fil a ... - 13/06. Besançon: Des paysans de l’Inde à Rochejean dimanche - 14/06. Est Repubblican: Des paysans indiens et népalais dénoncent la mondialisation du commerce - 14/06. Agra Presse: Destruction des essais du Cirad à Montpellier - 15/06. La Provence: Thoard a accueilli les Indiens de la caravane intercontinentale - 17/06. Politis: 400 indiens alertent l’Europe - 17/06. FOG: 250 Bauern aus Ubersee demonstrieren auf Gen-Acker - 18/06. Nice matin: La solidarité du monde paysan bas-alpin avec la Caravane Intercontinentale - 19/06. Koeln: G8-Gipfel: Auslachen statt Mitmachen - 29/06. Paysan du Midi: “Détruire les OGM du Cirad a été une attitude gandhienne -

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Epilogo

In trenta giorni di viaggio, gli 11 bus della Carovana Intercontinentale per la Solidarietà e la Resistenza hanno percorso complessivamente almeno 90.000 Km, suddivisi in oltre 216 tappe, che includono almeno 63 azioni dirette, 85 incontri pubblici, 38 fattorie visitate e 30 feste. Nel frattempo sono stati pubblicati 129 articoli di stampa. Il tutto ad un ritmo di due azioni dirette, tre incontri pubblici, una visita ad una fattoria e una festa ogni giorno. Accompagnati, quotidianamente da almeno quattro articoli su giornali locali e nazionali.

L’esperiznza dell Carovana Intercontinentale per la Solidarietà e la Resistenza, ha voluto rimarcare l’urgenza di una profonda riflessione sul futuro equilibrio dell’uomo con il suo ambiente già minacciato da erbivori che consumano farina di ossa riciclata dall’industria del pollame, così come da sementi sterili che sono in grado di crescere solo se trattate con fertilizzanti compatibili. Per non parlare dell plutonio impoverito e delle Conferenze Mondiali sul Clima, sull’Acqua eccetera. Tutto ciò accade in un contesto globale dove un miliardo di persone vivono ancora precariamente malnutrite, mentre oltre tre miliardi vivono con meno di tre dollari al giorno. E dove perfino la World Health Organisation (che non è certamente la più radicale delle organizzazioni mondiali) parla di olocausto capitalista.

L’opposizione globale al Nuovo Ordine Mondiale è ormai divenuta una realtà concreta. Il futuro testimonierà che questa folle esperienza messa in opera da un pugno di antagonisti europei, da alcune centinaia di agricoltori indiani e da una miriade di altre piccole e grandi organizzazioni internazionali, fu solo l’anticipo del più vasto momento di protesta che travolgerà Seattle pochi mesi più tardi divenendo l’evento simbolo di una lotta più vasta contro il neoliberismo e i suoi capitali multinazionali che stanno devastando questo unico meraviglioso pianeta.

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