Nella primavera 2008, mentre si lavorava alla stesura di questa edizione italiana di Vivre les changements climatiques, la concentrazione atmosferica di biossido di carbonio aveva raggiunto le 388 parti per milione, un valore sconosciuto da almeno un milione di anni. Sul Nord Italia il 2007 si era da poco concluso come l'anno più caldo dall'inizio delle misure meteorologiche, che datano circa 1750, mentre al Sud veniva ricordato come l'anno degli incendi estivi devastanti e delle temperature fino a 47 gradi. Sulle Alpi si chiudeva inoltre l'ennesimo inverno avaro di neve, che preparava un'altra stagione negativa per i ghiacciai, in stato di profonda sofferenza con perdita di circa 1,5 metri di spessore per anno.