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L'esperienza dei quattro ragazzi inviati dal Comune e dalla Provincia di Ferrara in un luogo difficile come Cipro, ancora pervaso da una condizione di conflitto e di divisione tra le comunità, è un'importante testimonianza di quello che la società civile può tentare di fare per ricostruire le condizioni di una pace possibile. L'esperienza è quella dei Caschi di Pace o, se si preferisce, dei Caschi Bianchi : giovani volontari - in questo caso inviati con un programma di Sevizio Civile Nazionale - che vanno sui luoghi del conflitto cercando di realizzare alcune attività: di volontariato, di animazione sociale, di scambio culturale, di diplomazia dal basso , di dialogo o di riconciliazione.
Iniziative come questa non devono di per se essere messe in relazione con le missioni internazionali - soprattutto se sono al di fuori della cornice dell'ONU e del diritto internazionale - che l'Italia sta portando avanti in diversi paesi. Devono invece essere autonomammente individuate e portate avanti dai soggetti protagonisti di queste iniziative. E' anche questo un insegnamento che ci viene dall'esperienza dei ragazzi in servizio civile a Cipro. dalla prefazione di Giulio Marcon |